Aprilia- Da 23 giugno “Il Velo di Euterpe” mostra pittorica collettiva, musica classica e tribale, laboratori d’arte e body&mind

L’Associazione di Promozione Sociale e Culturale Euterpe

Presenta

Il Velo di Euterpe. Mostra pittorica collettiva, musica classica e tribale, laboratori d’arte e body&mind

Sala Manzù, Aprilia

dal 23 giugno al 1 luglio

vernissage 24 giugno ore 17,30

lun-ven: 10,30 – 13,00 / 16,00 – 19,00

sab-dom: 10,30 – 13,00 / 16,00 – 20,00

30 giugno – 1 luglio chiusura ore 22,00

 

EVENTI IN PROGRAMMA:

23 giugno ore 16,00: inizio mostra

24 giugno ore 17,30: vernissage di inaugurazione

Iolanda Cirillo, relazione su “Il Velo di Euterpe”

Paola Bonacci, Yvonne Gandini, Conferenza “Arte e Creatività”

ore 18,00: Riccardo Toffoli, Concerto di pianoforte

dal 25 al 29 giugno ore 17,30-18,30: laboratorio artistico per i bambini

30 giugno ore 18,30: Riccardo Toffoli, Concerto di pianoforte

ore 20,30: Riccardo Toffoli, Concerto di pianoforte

1 luglio: Antonio Biondi , laboratorio musicale di Didjeridoo Aborigenal Experiences

L’Evento intitolato “il Velo di Euterpe”, nasce dal desiderio del Gruppo associati-vo, di vivere un’ esperienza dedicata ad Aprilia, Città Nuova dei nostri Territori. Dalla gente di Aprilia , che sappiamo essere protagonista di cambiamenti urbani-stici e sociali, vorremmo nascesse uno scambio culturale, da vivere in armonia, pre-sentando le opere degli Artisti come se fossero un “Velo” che ci separa ma non divide e dal quale si percepiscono le visioni, i suoni, le immagini, ed i vari volti , non ancora rivelati di questa Città.
Il Velo di Euterpe, avvolge una verità, L’Arte come elemento vitale per conoscere gli altri e se stessi.
Loretta Giacomozzi
“Il Velo di Euterpe” rappresenta la cortina che spesso cela le emozioni e i senti-menti più intimi. La rappresentazione ci conduce verso un viaggio introspettivo e personale, intimo perché solo nostro, unico perché diverso in ognuno di noi, se-greto perché spesso i pensieri più profondi li custodiamo gelosamente e a volte inconsapevolmente.
E così gli artisti ci presentano il loro viaggio interiore mostrandoci in cosa l’Arte rende “più fortunato” un uomo: chi opera con e nell’arte infatti può esprimere più facilmente il suo sentire e urlarlo con forza o cantarlo sulle note di una soave melodia.
Gli artisti
Luigi Ardito rappresenta il sogno, non attraverso visioni oniriche, ma con la realtà e la bellezza della sua terra, la Puglia.
Nei suoi quadri risplendono i colori vivi del mare, della terra e del cielo con l’in-tensità che può essere data solo dall’amore per quel luogo. Sono cartoline nelle quali si percepisce il soffio del vento, il profumo del mare, l’odore della campagna al sole. Quel sole che inonda tutto e fa splendere i colori, le conchiglie sembrano raccontare miti e leggende di terre lontane, le rocce risaltano e bruciano al tatto e allora si cerca riparo all’ombra degli ulivi possenti. Le porte della città, le terrazze sul mare, sono un invito a entrare e magicamente ci si ritrova in quel luogo incan-tato ma che non è più solo un quadro.
Mario Pastore ha una sapienza tecnica nel disegno che si nota particolarmente nei suoi soggetti a figura umana dove i corpi sono sviluppati in movimento e in rap-porto con lo spazio. I suoi personaggi sono figure mitologiche ambientate in ar-cheologie industriali, creando un accostamento tra l’antico e il moderno. L’uomo è al centro della sua ricerca artistica che sviluppa la condizione decadente e attuale della disperazione umana.
I disegni di Mariacaterina Princi non lasciano nulla al caso. Sono permeati di intellettualità e meditazione, sono riflessioni sulla condizione umana e mostrano tutto il sentire dell’artista. È sensibile e passionale, quando parla delle sue opere cattura l’animo dello spettatore che si ritrova proiettato sulla carta, coinvolto emotivamente in quello slancio di linee che ti avvolge, contorce, ma che alla fine tende sempre verso l’alto. Sempre alla ricerca di un riscatto, la redenzione dell’uo-mo, rappresenta la viltà delle cose materiali che condizionano e corrompono l’a-nimo, ma ecco che appare la soluzione, perché niente è condannato alla stasi: il mondo è un continuo divenire.
La pittura di Yvonne Maria Teresa Gandini è un ponte tra il suo cuore e l’animo di chi la osserva. Non si può non rimanere colpiti dall’emozione che sprigiona dalle sue tele. Rappresenta il concreto, il reale, la bellezza della vita o la cruda realtà quotidiana che coinvolge e guida lo sguardo a qualcosa di superiore, la ri-cerca di un bene interiore da poter trasmettere, guidata dal dissolversi dei colori verso orizzonti lontani, lì dove è la nostra meta, lì dove il cuore cerca le sue rispo-ste.
I suoi dipinti sono spesso accompagnati da pensieri, riflessioni, che sente la neces-sità di mettere nero su bianco perché l’emotività esplode dal cuore attraverso il pennello e la penna.
Antonella Pintauro considera l’arte uno stile di vita e ne fa un’attitudine quoti-diana.
L’arte è essenza vitale, dal quotidiano trae ispirazione utilizzando i materiali più diversi in una composizione tanto astratta quanto reale.
Non c’è distinzione di momenti da dedicare alla sua opera, perché l’ispirazione è istinto: ogni gesto, ogni oggetto, ogni sensazione si tramuta in un’opera d’arte, quasi fermando e congelando il tempo che scorre. E così quei colori brillanti e cangianti, le pietre dure e i materiali riflettenti sono espressione di una personali-tà che non dipinge, crea!
Tra le atmosfere e le riflessioni suscitate dai colori lasceremo che il nostro spirito sia guidato dalle note dei Dijeridoo di Antonio Biondi. La sua ricerca attraverso l’uso di questo strumento aborigeno australiano è rivolta alla liberazione dei cha-kra, il Didjeridoo e il corpo umano risuonano sulle stesse vibrazioni. Non è solo musica, il suo intento è quello di esprimere il silenzio interiore, di fare leva sulla memoria risvegliando un‘energia nascosta, qualcosa che spesso risulta iconcepibi-le.
La sua musica è sensoriale e coinvolge ogni singola parte della mente e del corpo.
Carla Ofria