di Sonia Federico
Lunedì 18 marzo, nell’ambito del progetto legalità, gli alunni delle classi terze della secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Anzio II incontreranno la Dott.ssa Fiammetta Borsellino, figlia del Magistrato Paolo, ucciso da Cosa Nostra il 19 luglio del 1992 nella strage di via D’Amelio a Palermo, insieme alla sua scorta, 57 giorni dopo l’attentato in cui perse la vita il Giudice Giovanni Falcone.
Fiammetta Borsellino, oggi si occupa anche di educare e sensibilizzare i più giovani a una vera cultura della legalità.
La legalità costituisce uno dei principi fondamentali su cui si basa la nostra società e rappresenta un valore fondamentale. Nelle scuole medie, in particolare, è essenziale educare gli studenti sul rispetto delle regole e delle norme, al fine di costruire una cittadinanza responsabile e rispettosa dei diritti altrui. In questo contesto, l’insegnamento della legalità non riguarda solo la conoscenza delle leggi, ma si estende anche alla promozione di valori come l’onestà, l’integrità e la responsabilità individuale. Gli insegnanti, pertanto, hanno un ruolo centrale nella formazione dei giovani, accompagnandoli nella comprensione dei principi della legalità e stimolandoli a prendere posizione contro ogni forma di illegalità o comportamento scorretto. Solo attraverso un’educazione basata sulla legalità, sarà possibile costruire una società più giusta e solidale, in cui ogni individuo possa esprimere appieno le proprie potenzialità e contribuire al bene comune.
Paolo Borsellino diceva: “Se la mafia è un’istituzione antistato che attira consensi perché ritenuta più efficace dello stato, è compito della scuola rovesciare questo processo perverso, formando i giovani alla cultura dello stato e delle istituzioni”. Educare alla legalità.