Si terrà a Roma mercoledì 11 giugno alle 18,30 presso l’istituto Bulgaro di Cultura, via Madonna di Campiglio 6, la presentazione del libro di Flavia Pappacena, “Salvatore Russo scenografo e costumista. Il sogno, il percorso, la realtà”, edito dal Teatro Nazionale dell’Opera di Stara Zagora, è stato pensato come un omaggio del Teatro al Maestro per i suoi sessant’anni di carriera di cui ventotto in Bulgaria.
Nelle sue 160 pagine, il libro di Flavia Pappacena ripercorre la formazione, l’educazione familiare e il suo percorso artistico dal 1962 al 2024 dando grande spazio sia alle opere che ai balletti. Il libro contiene 225 illustrazioni. Tra queste sono molto interessanti quelle che riguardano la danza a partire dal 1962. Oltre a documenti visivi riguardanti spettacoli a Palermo, Catania, Festival di Spoleto, ecc., vi sono ingegnosi costumi e scene originali per balletti inediti di Ugo Dell’Ara, Walter Zappolini, Franca Bartolomei, dati al Teatro dell’Opera di Roma. Ma ci sono anche gli sfarzosi costumi per Schiaccianoci, Zorba il greco ecc. rappresentati presso lo stesso teatro nei primi anni ’90, quando, tra l’altro, Russo era direttore della Sartoria. Questi ultimi sono documentati con foto di ballerini del Teatro dell’Opera dei primi anni ’90 ( Paola Catalani, Alessandra Delle Monache, Raffaele Paganini, Guido Pistoni, Gianni Rosaci, Stefano Teresi, Claudia Zaccari, Angela Zarzaca, ecc.). Tra le immagini più interessanti spiccano i figurini per l’edizione di Excelsior di Ugo Dell’Ara (Accademia Nazionale di Danza, 2008) e quelli per la coreografia di Juan Corelli di Carmina Burana (AND, 1971). Quattro fotografie ricordano alcuni momenti d’oro dell’Accademia, con foto in cui si possono riconoscere Lia Calizza, Daniela Capacci, Beatrice Libonati, Manoela Caracciolo, Clarissa Mucci, ecc.
Molte le immagini di edizioni bulgare di balletti: da Coppelia e Don Chisciotte a La bottega fantastica, di cui sono riportate sia foto in scena sia bozzetti di scenografie e disegni dei raffinati costumi.
Salvatore Russo si è formato presso l’Accademia di Belle Arti diRoma e ha debuttato ancora giovanissimo come costumista al Teatro dell’Opera. Halavorato presso molti teatri italiani e stranieri – dal Brasile, al Giappone, allaCorea, alla Germania, alla Svizzera, alle più importanti città della Bulgaria -collaborando con registi, coreografi, cantanti lirici e ballerini tra i più prestigiosi dellascena internazionale (C. Anghelakova, J. Babilée, F. Bartolomei, N.Berjozov, M. Biancardi, M. Bolognini, F. Crivelli, U. Dell’Ara, F. Dequell, G. Dimitrova, G.Di Stefano, A. Dolin, O. Draganov, R. Giacchieri, T. Gobbi, H. Graff, R.Kabaivanska, P. Kartalov, V. Kasarova, L. Massine, G. Manzù, Z. Prebil, A. Radice, E. Stinchelli, A. Testa, S. Tomova, G. Urbani, M. van Hoecke, W. Zappolini, F. Zeffirelli). Partendo dalle sue radici familiari, dalla sua educazione e dagli studi svolti a latere della sua formazione scolastica (canto e danza), il presente libro segue il suo percorso professionale dalle prime esperienze di architettura minimalista della scena, influenzate dagli studi presso l’Accademia di Belle Arti, alla sperimentazione della “scenografia dipinta” appresa nel suo perfezionamento con la grande Lila De Nobili insieme alla contestualizzazione storica del costume. Creazioni di scene e costumi per balletti, opere, film, sceneggiati televisivi, sono esaminati rintracciando le fonti iconografiche che permisero all’Autore di creare un contesto “storicamente corretto” seppur vivificato da libertà creative. Salvatore Russo ha ricevuto vari premi e riconoscimenti tra i quali il Premio Positano, il Premio Gino Tani, il Premio Torre d’Argento, il Premio Gulbenkian.