mercoledì, 22 Ottobre , 2025
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Nettuno, il 26 ottobre la presentazione del libro di Alessandra Fiorilli

 

Domenica 26 ottobre, alle 17, presso la Sala Consiliare “Mario Centini” del Comune di Nettuno, si terrà la presentazione del 15° libro dI Alessandra Fiorilli.

L’evento letterario, organizzato dall’Associazione Culturale “Araba Fenice”, fondata e diretta dalla stessa Fiorilli, ha ottenuto il Patrocinio della Regione Lazio, della Città Metropolitana di Roma, del Comune di Nettuno e del Comune di Anzio.

La Fiorilli, nota per la sua intensa attività culturale spesa in favore della città di Nettuno, suo luogo natale e al quale è profondamente legata, è pronta di nuovo a regalare emozioni, dato che il suo libro “Ti cerco ove non sei più. Ti trovo ovunque” è incentrato sul profondissimo legame d’amore che la lega al suo adorato papà Paolo, scomparso 20 anni orsono.

Il titolo dell’opera è ripreso da una poesia che la Fiorilli ha scritto per suo padre, al quale ha dedicato, nel corso degli anni, anche dei post serali pubblicati sul suo profilo personale di Facebook, alcuni dei quali si trovano all’interno del libro stesso.

L’opera è un inno ad un amore che neanche la morte ha saputo recidere, ed è strutturato in quattro sezioni: Inverno, Primavera, Estate, Autunno.

Ciascuna delle quattro stagioni reca con sé dei ricordi, delle emozioni, che la riportano con la memoria al papà.

La struttura del libro è particolare, perché in questo si ritrovano anche alcuni cenni sui più importanti eventi della storia degli anni ’60, ‘70 ed ’80, difatti, nella prefazione dell’opera si legge : “Oltre che un puzzle, questo libro può esser visto anche come una cassapanca nella quale ciascuno potrà trovare ciò che maggiormente gli piace e tirarlo fuori dalla scatola dei ricordi, per riviverli, con la stessa intensità ed emozione”.

Il libro scorre veloce, è coinvolgente, e nelle sue 137 pagine è condensato tutto l’amore di una figlia che ha perso il proprio adorato papà e che ha dovuto pensare, quel 23 ottobre 2005, che fosse andato via solo per qualche giorno, per sopportare quel dolore sordo, lancinante, improvviso, impossibile da accettare e da gestire.

Ma il tempo scorre, prima piano, poi riprende il suo naturale ritmo, e il dolore di trasforma, anche se non passa mai, e da questo dolore “purificato” è nato “Ti cerco ove non sei più. Ti trovo ovunque”, un inno all’amore di una figlia per il proprio padre.

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