Nettuno, al via l’Italian Horror Fest

Nella giornata di ieri, alle 18.30, si è tenuta la conferenza stampa di apertura della rassegna, seguita poi dalla cerimonia di inaugurazione presso l’arena Pro Loco, realizzata per l’occasione

di Matteo De Santis

Con la cerimonia di ieri (cominciata con quasi un’ora e mezza di ritardo per alcuni guasti tecnici) è ufficialmente iniziato l’Italian horror Fest, ormai giunto alla sua terza edizione, che vedrà in concorso cinque lungometraggi ed altrettanti cortometraggi, che tenteranno di aggiudicarsi il premio della giuria di questa rassegna che diventa ogni edizione sempre più prestigiosa. Il trofeo vero e proprio è stato ideato dal gruppo artistico Gartofficinecreative e realizzato con la collaborazione dell’azienda Imagine; la scultura rappresenta un tridente che si staglia su uno sfondo rosso sangue, un chiaro connubio tra il nostro territorio e l’evento che sta ospitando con grande entusiasmo.

Ad assegnare questo trofeo ci sarà una giuria d’eccezione, composta dal maestro del genere, Luigi Cozzi, il compositore Claudio Simonetti, autore della famosissima colonna sonora di Profondo Rosso e di molti altri film, ci sarà Ruggero Deodato, monsieur cannibal, autore del celebre Cannibal Holocaust, che gli ha valso il suo soprannome, lo scrittore e sceneggiatore Antonio Tentori, che ha collaborato tra l’altro con Dario Argento e Lucio Fulci, infine a completare la rosa dei giurati ci sarà Roberto D’Onofrio, corrispondente italiano per il celebre Magazine Fangoria, che tra l’altro è diretto da uno degli ospiti di eccezione della rassegna: Chris Alexander, che proprio qui a Nettuno, ieri a mezzanotte, ha presentato in anteprima europea il suo nuovo lavoro Queen of Blood. Durante le cinque serate del Festival, oltre alle novità delle pellicole in concorso, verranno riproposti grandi classici per dare modo “ai giovani registi di capire come si concepiva un tempo il genere” come ha asserito il maestro Luigi Cozzi, che ha poi aggiunto riguardo i suoi lavori: “io non ho fatto horror, io non mi reputo un regista horror, la mia vocazione è sempre stata per il fantasy e per il fantascientifico, ogni regista si avvicina ad un genere in base alle sue attitudini e alle sue passioni, e io, nei miei, potevo inserire dei temi nascondendoli nella finzione, dei temi che in un film “vero” non sarebbero mai stati accettati dalla critica”.

Il cinema come mezzo di sensibilizzazione a tematiche concrete quindi: e proprio queste tematiche vengono associate ogni edizione al festival. Quest’anno è toccato al degrado ambientale e ieri, come da programma, la serata è stata aperta dallo spot di trenta secondi realizzato appositamente. Il video rappresenta un uomo che arriva in un bosco con fare furtivo, scarica dalla macchina un pesante sacco (all’apparenza un cadavere) che poi si rivela un tappeto arrotolato ed altri rifiuti, e lo abbandona su un discarica abusiva; a quel punto appare lo slogan della campagna di sensibilizzazione “Ci sono crimini di cui siamo tutti vittime!”, un crimine, quello dell’inquinamento e del mancato rispetto dell’ambiente, “che si riversa poi sulle generazioni future” come ha detto il Sindaco durante la conferenza stampa. Dopo lo spot, la serata è stata presentata dal direttore artistico del Festival, Luigi Pastore, che ha presentato Luigi Cozzi al pubblico, parlando col maestro della sua prima produzione “Il tunnel sotto il mondo” che è stato poi trasmesso. Dopo il classico del maestro Cozzi, sono state proiettate le prime due pellicole in concorso, il cortometraggio Life.Love.Regret di Federico Scargiali ed il lungometraggio Surrounded di Laura Girolami che hanno tenuto il pubblico in suspense prima di liberarlo al momento degli applausi. Ha chiuso la serata l’anteprima europea dell’ultimo film di Chris Alexander, Queen of Blood, proiettato a mezzanotte circa, l’orario perfetto, per un buon film horror.