Pomezia, Piselli denuncia: “Intimidazioni per costringermi a ritirare la candidatura a sindaco”

Sotto accusa il coordinatore provinciale di Forza Italia Adriano Palozzi e alcune testate locali

In un lungo sfogo il coordinatore di Forza Italia a Pomezia, Raimondo Piselli, racconta quanto accaduto negli ultimi giorni ai danni della sua persona per mano della politica. “Sono sconcertato e scandalizzato.Il Coordinatore Provinciale di Forza Italia Adriano Palozzi ha chiesto le mie dimissioni da Coordinatore di Forza Italia nel Comune di Pomezia sulla base di un mio messaggio di risposta vocale, di carattere rigorosamente personale, nel quale io, dopo una domanda fatta da una mia amica che mi chiedeva tecnicamente nell’ambito delle recenti consultazioni regionali come si potessero votare due candidati appartenenti a diverse coalizioni (il cosiddetto voto disgiunto), spiegavo il metodo tecnico di come lei potesse fare sulla base delle indicazioni che mi erano state fornite”.
Il contenuto di questa conversazione, a carattere strettamente personale ed avvenuta per il tramite delle utenze cellulari intestate rispettivamente a Raimondo Piselli ed alla mia amica, è stato divulgato anche attraverso testate giornalistiche localied inopinatamente strumentalizzato dal Coordinatore Provinciale di Forza Italia Adriano Palozzi il quale, dopo aver ascoltato la registrazione di questa conversazione privata, ha chiesto a Raimondo Piselli di dimettersi dal ruolo di Coordinatore di Forza Italia nel Comune di Pomezia .
Raimondo Piselli ha rinviato al mittente la richiesta di dimissioni, ritenendo politicamente inaccettabile e penalmente rilevante il comportamento posto in essere nei propri confronti: un vero e proprio complotto ordito ai suoi danni attraverso la divulgazione di conversazioni private la cui riservatezza è garantita dalla Costituzione e dal Codice Penale.
Per questa ragione Raimondo Piselli ha anticipato che procederà alla presentazione di una denuncia querela nei confronti di tutti coloro che hanno partecipato alla creazione di questa abominevole macchina del fango perché e’ inammissibile cheun messaggio PRIVATO venga divulgato, non contestualizzato ed utilizzato, a 45 giorni dalle elezioni comunali, per far dimettere un candidato con motivazioni quasi di carattere intimidatorio e ricattatorio e per di più in più con un’illecita divulgazione a terzi soggetti al solo fine di screditare con menzogne e bugie la carriera politica di una persona .
Ad aggravare tale situazione si è aggiunto il tentativo di dare risonanza a questa velenosa macchina del fango attraverso un giornale dell’area ponetina( ” Il corriere della citta’” ) al quale vecchi politici locali, allontanati da Forza Italia di Pomezia proprio da Raimondo Piselli sulla base di un programma di rinnovamento e di valorizzazione della meritocrazia nella selezione della nuova classe dirigente,avrebbero inviato probabilmente la conversazione privata per la sua successiva pubblicazione al fine di voler insinuare una mia presunta incoerenza con il mio ruolo di Coordinatore di Forza Italia.
I direttore del giornale interessato, prima di pubblicare la conversazione, ha verificato l’infondatezza della notizia alla fonte e l’illiceità dell’eventuale pubblicazione con riferimento alle palesi violazioni di norme costituzionali e di diritto penale, per cui ha correttamente deciso di non pubblicare la conversazione privata cosa invece che non e’ accaduto per un altro giornale “LA CITTA'” che ha pubblicato il tutto.
Credo anche che tale tentativo di screditare la mia persona con lo scopo di far ritirare la mia proposta di candidatura a Sindaco di Pomezia (sicuramente perché da anni ho cercato di non coinvolgere personaggi che politicamente ritengo poco credibili ed incapaci di interpretare il sentimento di rinnovamento che è necessario oggi alimentare con una politica nuova e di territorio) sia stato dolosamente organizzato alle mie spalle anche al fine di agevolare l’altra coalizione di centro destra che ha espresso il candidato generale Pietro Matarrese.
A scanso di equivoci dichiaro pubblicamente di considerare il Generale Pietro Matarrese quale una persona autorevole e di prestigio e, proprio per il suo ruolo, mi permetto di suggerirgli di verificare che nessuna delle persone a lui vicine all’interno dell’organizzazione si sia prestata a questa pessima azione di delegittimazione ordita a mio danno attraverso la divulgazione di conversazioni private.
In ogni caso mi auguro che l’indagine, la quale scaturirà a seguito della mia denunciafaccia luce sui fatti e trovi i complici di questo ignobile attacco ai diritti di un normale cittadino quale sono io ed alle prerogative costituzionali di un candidato Sindaco il quale deve avere garantito il diritto di partecipare alla vita politica della città senza vili attacchi alla propria sfera privata ed alle proprie conversazioni personali.
Ritengo che negli ultimi 5 anni, dopo la mia non candidatura alle ultime elezioni comunali di Pomezia proprio perché in contrasto con la vecchia politica, mi sono attivato con un processo di rinnovamento che ha portato oggi a Pomezia un partito quale Forza italianuovo e senza macchie.
Considero tali tentativi di delegittimarmi quale la dimostrazione plastica del buon lavoro svolto finora al fine di riacquisire una credibilità perduta e di ricostruire un progetto serio ed articolato nell’interesse della città.
Ritengo che sia necessario continuare a valorizzare a Pomezia persone che meritano di rappresentare al meglio i cittadini per ridare così: SVILUPPO, SICUREZZA E LAVORO senza più compromessi.
Mi auguro che, dopo questo atto vile e scorretto, i cittadini e gli attivisti della buona politica prendano le distanze da personaggi che utilizzano ancora questi metodi e mezzi di bassa lega e si ritorni a parlare esclusivamente dei problemi di Pomezia e delle soluzioni per risolverli e che Forza Italia analizzi questa grave vicenda”.