Lavinio, il giardino della legalità nella villa del boss. La proposta di Del Giaccio

[sg_popup id=”3″ event=”onload”][/sg_popup]“Il cambiamento è urgente, lo chiedono i cittadini, anzi lo pretendono a gran voce”. Giovanni Del Giaccio, candidato a sindaco di Anzio ha le idee chiare e vuole un futuro diverso dopo vent’anni che hanno ridotto la città così come è oggi. “La città va cambiata, trasformata, serve pulizia, cura del bene pubblico, ripristino dei servizi e una marea di altre cose che vogliamo e dobbiamo fare nell’interesse degli abitanti di Anzio che si sono giustamente stufati di come stanno andando le cose da decenni – chiarisce Del Giaccio in maniera perentoria – Parallelamente a questo dobbiamo anche dare segnali chiari di legalità, di rispetto delle regole ma anche di decoro urbano. Nell’ottica di decoro urbano e rispetto della legalità vogliamo demolire la villa confiscata al boss Enrico Nicoletti, cassiere della banda della Magliana, per trasformarla nel giardino della legalità: lo faremo quando saremo a Villa Sarsina perché il bene confiscato è stato abbandonato e lasciato in uno stato vergognoso in via del Tridente. Sarà un passaggio importante da parte del Comune perché, oltre a eliminare un rudere, diventerà anche un simbolo permanente di legalità”. È questa la proposta di Giovanni Del Giaccio, candidato a sindaco di Anzio che torna a sottolineare l’importanza di imprimere un cambiamento radicale con il passato. “Ieri sono stati giustamente commemorati il giudice Giovanni Falcone, la moglie e la scorta, a 26 anni dalla strage di Capaci e questo deve essere un punto di partenza – aggiunge Del Giaccio – L’immobile è ormai poco più che un rudere, il centro destra in 20 anni non è mai riuscito a recuperarlo. Si tratta di uno dei sedici beni nella disponibilità del Comune, è evidente che sia mancata qualsiasi progettualità. “A via del Tridente meglio demolire e fare qualcosa di diverso, sarà un segnale preciso alla criminalità vecchia e nuova, soprattutto a quella che si è avvicinata pericolosamente alla cosa pubblica – aggiunge Giovanni Del Giaccio – in quel tragico 1992 fu ucciso anche Paolo Borsellino con la sua scorta e intitoleremo il giardino ai due magistrati simbolo della lotta alla mafia”. Confermato anche che dal 21 marzo 2019 Anzio ospiterà la giornata della memoria e dell’impegno contro le mafie. “Rispetto agli altri beni confiscati ci sarà la ricognizione, come previsto dal programma di Un’altra città – conclude Del Giaccio – quindi si metteranno a punto iniziative di utilizzo con il coinvolgimento della Regione Lazio, delle associazioni che si occupano di questo e realtà del privato sociale”.