Anzio. Ritorsione del sindaco contro Maria Cupelli, per lei provvedimento disciplinare

[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]Maria Cupelli, ispettore capo della polizia locale, entro il 7 febbraio dovrà presentarsi con un legale, davanti la commissione disciplinare del comune di Anzio. Il provvedimento è stato notificato dalla segreteria generale Giusy Pierpaolo Tomasello e riguarda due post Fb pubblicati dalla Cupelli sul suo profilo privato del 5 e 6 dicembre, che sarebbero offensivi nei confronti del Sindaco. I post sono delle riflessioni inerenti ad un eventuale incompatibilità del Sindaco, dopo il sequestro preventivo per presunta evasione fiscale di un milione di euro, riconducibile ad una sua azienda, da parte della guardia di finanza. Maria Cupelli, stimata cittadina, membro del Pd, rappresentante sindacale della RSU e madre del consigliere di opposizione Luca Brignone, da sempre impegnata per la salvaguardia del territorio, dovrà rispondere davanti una commissione presieduta dal dirigente Angela Santaniello, delle sue riflessioni.

Non sarà il dirigente Sergio Ierace a presiedere per motivi di incompatibilità. Inoltre ci sarebbero altri due dipendenti colpiti dal provvedimento disciplinare, sempre partito dalla segreteria del Sindaco, per motivi legati a Fb.

I sindacati in una nota molto dura, dichiarano a difesa della Cupelli:

“Nei giorni scorsi l’Amministrazione Comunale di Anzio ha provveduto a notificare un procedimento disciplinare ad una lavoratrice che riveste un incarico sindacale nella RSU del Comune stesso.

La delegata si sarebbe resa responsabile del diritto di critica e di opinione, nel ritenere in maniera generica che chi riveste incarichi pubblici dovrebbe valutare l’opportunità di rimettere il mandato qualora assurga alla cronaca per fatti legati alla giustizia.

Premesso che simile principio non riteniamo debba essere di difficile comprensione, nè sul piano etico nè su quello politico, per nessuno, fermo restando l’opinione individuale, anche eventualmente opinabile, legata all’individuale sensibilità, ci chiediamo quale sensibilità sia stata urtata tanto da mettere in moto una contestazione disciplinare e una macchina amministrativa, che è patrimonio pubblico, per censurare tale diritto di critica quale “dichiarazioni offensive nei confronti dell’amministrazione, dei propri colleghi e dei responsabili”.

Attenderemo che la Commissione Disciplinare esaurisca il suo compito e valuteremo il contenuto delle sue decisioni, ma sicuramente non sottaceremo qualsivoglia attentato al diritto di critica e alla libertà di opinione della delegata, della lavoratrice, della cittadina e della donna, come di qualsiasi altro lavoratore, reagendo con adeguato vigore a tutela del diritto del lavoro e della democrazia.”

FP CGIL CISL FP UIL FPL: F. SAMORÈ, M. MAROCCO, S. DROGHINI.