Comune Aprilia: Protocollo d’intesa con la Sapienza, per studi e ricerca

[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup][sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]Con una delibera di Giunta il Comune di Aprilia ha approvato un protocollo di intesa con il Centro di Ricerche e Servizi per l’Innovazione Tecnologica Sostenibile (Ce.R.S.I.Te.S.) dell’Università La Sapienza di Roma.
La finalità dell’accordo è la promozione e la programmazione di attività congiunte, destinate a studiare applicazioni tecnologiche e scientifiche per la valorizzazione delle risorse del territorio. In particolare, la collaborazione sarà utile ad individuare tecnologie utilizzabili per attività legate alla tutela dell’ambiente e del territorio, allo sviluppo urbano sostenibile in una prospettiva orientata alla realizzazione di soluzioni “smart city”, all’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi pubblici.
Il Ce.R.S.I.Te.S. è un centro interdipartimentale con una propria autonomia amministrativa ed economica. Attraverso di esso, l’Università La Sapienza gestisce tutte le sedi presenti nel territorio del Comune di Latina.
Il protocollo di intesa avrà durata quadriennale. Allo scadere, potrà esser rinnovato attraverso la firma di un nuovo impegno.
Diverse le attività previste dall’accordo: dall’organizzazione di seminari e gruppi di studio sui temi di interesse comune allo scambio di informazioni scientifiche e tecniche, dall’elaborazione di progetti formativi per l’attivazione di master, scuole estive, cicli di seminari, stages, corsi formativi e di aggiornamento all’accoglienza, da parte del Comune, di studenti tirocinanti, fino all’elaborazione di proposte progettuali condivise volte a favorire lo sviluppo sostenibile del territorio.
“La convenzione con l’Università La Sapienza è per noi una grande risorsa – commenta il Sindaco di Aprilia, Antonio Terra – permette alla Città di Aprilia di poter utilizzare le competenze accademiche per la ricerca di soluzioni innovative in risposta alle esigenze del territorio e per l’elaborazione di progetti da presentare alla Comunità Europea. Allo stesso tempo, consente ai ricercatori e all’Università di poter ampliare il proprio campo di studio e di sperimentare “sul campo” i frutti del proprio lavoro”.