[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]”Ha suscitato molta preoccupazione la notizia che il Comune ha emanato un avviso pubblico per la stipula di una convenzione per la fornitura di servizi sul tratto di spiaggia libera compreso fra il fosso di Cavallo Morto e Lido dei Pini, che è di incredibile valore ambientalistico (ricordiamo che è un’area SIC) grazie alla presenza di dune sottoposte a vincolo naturalistico e che è stato già funestato da anni di abusivismo.
In una nota in risposta a un esponente della sua maggioranza, il Sindaco De Angelis ha fatto correttamente notare che non si tratta di una concessione per l’installazione di uno stabilimento balneare, ma appunto di una convenzione per servizi, sottolineando come chiunque potrà continuare ad usufruire liberamente della spiaggia senza noleggiare l’ombrellone. Aggiungiamo anche che il regolamento regionale in materia vieta tassativamente che ombrelloni e sdraio siano preposizionati e che tutte le strutture previste dalla convenzione siano realizzate con materiali ecocompatibili e facilmente rimuovibili. Ci auguriamo quindi che il Comune vigili scrupolosamente affinché tutte queste indicazioni di legge siano rispettate. Noi non ravvediamo la necessità di affidare la gestione di quel tratto di spiaggia con i rischi che si corrono.
Ce lo auguriamo perché, se la notizia ha preoccupato molti, forse pensandoci un motivo c’è. Le spiagge di Anzio sono soffocate dagli stabilimenti, che insistono persino nei luoghi di maggior pregio, come le Grotte di Nerone. Alcuni nutrono dubbi sul fatto che il limite del 50% di spiagge in concessione previsto dalla legge sia effettivamente rispettato. Inoltre, è già successo da queste parti che un tratto di litorale inizialmente previsto come “spiaggia libera attrezzata” venisse poi gestito di fatto come un qualsiasi stabilimento balneare.
Noi non ravvediamo la necessità di affidare la gestione di quel tratto di spiaggia con i rischi che si corrono.
Infine, ha fatto scalpore anche il fatto che l’avviso pubblico abbia una scadenza di soli 10 giorni. Effettivamente ci sembra un termine non sufficiente a garantire la pubblicità e il tempo materiale necessario per l’elaborazione di un progetto, tali che ci sia la massima partecipazione possibile così come indicato dalla legge”.
Gabriele Palomba, Alternativa per Anzio