“Anzio può essere come Formentera.
Vista la bagarre di questi giorni tra membri del governo della città, in merito al bando pubblico per la convezione spiaggia di Lido dei Pini, voglio anch’io dire come la penso. Un bene comune quale è l’ambiente costiero non deve restare affare ’per pochi’ ma deve essere tutelato a beneficio della comunità intera. Si possono trovare modelli di gestione attenta sia alle esigenze dei bagnanti che a quelle dell’ambiente, ed è in parte questa la differenza tra concessione e convenzione.
[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]Esistono modelli possibili, dunque, sia in Italia che nel resto del Mediterraneo, in grado di raggiungere obiettivi di tutela di un bene comune, e questo è lo spirito della stipula di convenzioni. La stipula di convenzione potrebbe farci uscire dalla logica speculativa e privatistica, con cui fino ad oggi, è stato gestito il patrimonio di tutti, e rientrare nell’alveo dove le prime cose che si tengono in considerazione sono gli interessi collettivi e, tra questi, la tutela dello straordinario patrimonio ambientale costituito da un pezzo di costa a dune che, deve essere “diversamente tutelata”. Il bando in Convenzione del tratto di spiaggia di Lido dei Pini permetterebbe alla persona fisica, piuttosto che giuridica, Associazione o Cooperativa la seguente gestione: 1) servizi di assistenza e di salvataggio, cosa di enorme importanza per l’incolumità dei bagnanti; 2) servizi igienici, accessibili anche alle persone diversamente abili; 3) servizi di pulizia assicurati almeno una volta al giorno; 4) uno o più percorsi fino alla battigia per la fruizione dell’arenile anche da parte delle persone diversamente abili, cosa che tanti stabilimenti balneari ancora non hanno; 5) raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti nonché pulizia degli appositi contenitori assicurate almeno una volta al giorno, nel rispetto alla normativa statale e comunale vigente in materia; 6) noleggio di attrezzature (ombrelloni e sdraio) solo a richiesta, e con divieto di pre – posizionamento. Nel Lazio non risultano purtroppo casi virtuosi di gestione di tratti di spiaggia ai fini della conservazione, nel litorale di Capocotta (nel Comune di Roma) il Comune, dopo l’acquisizione dell’area dalla Presidenza della Repubblica, tramite un bando ha stipulato convenzioni con privati per la gestione dei servizi (ristorazione, pulizia, salvamento, noleggio). Purtroppo (da alcuni studi del WWF) le attività che vi si svolgono non sono pienamente in linea con i parametri ambientali. Detto ciò, però, quanto previsto dagli artt. 6 e 7 lettera b) del Regolamento della Regione Lazio è la soluzione migliore a tutela del demanio marittimo, anzi sarebbe auspicabile l’estensione di tale pratica a tutte le spiagge “libere”, bene dunque la stipula della Convenzione, ma a latere della stessa dovranno assolutamente essere intensificati i controlli, anche perché le statistiche inequivocabilmente attestano l’altissima percentuale di illeciti che viene riscontrata ogni qualvolta questi vengono esercitati. Pertanto nell’attesa di un riassetto del sistema è quantomeno doveroso e obbligatorio far sì che le regole fissate vengano rispettate. Ho letto molti articoli e commenti riguardo il Bando “convenzione arenile a libera fruizione Lido dei Pini” e “sembra” che pochi abbiano recepito l’intenzione della Regione, adottata dalla Giunta Comunale di Anzio (adottata tra l’altro da tanti altri Comuni). Alcuni esponenti della stessa maggioranza hanno addirittura proposto “spacchettamenti” del tratto a bando di Lido dei Pini, pensando forse che il bando prevedesse una “concessione”, tale non è, addirittura c’è chi ha paventato la compromissione delle dune e la flora esistente
La sensibilità è frutto di educazione e come tale può essere incentivata. La bellezza del mare, delle spiagge, delle coste, delle dune sabbiose va riscoperta nella sua essenza. Il valore di questi beni, che non sono di consumo, impone nuove forme di educazione e di coinvolgimento nella azioni di gestione e di tutela del patrimonio. Tale forma di gestione garantisce la tutela del demanio marittimo migliorandone la fruizione turistica con i servizi che ho già specificato. Gli enti locali, seppur obbligati a farlo, spesso, per carenza di risorse finanziare non sono in grado di garantire tali servizi, l’affidamento in Convenzione, permette all’Ente Comune oltre ad offrire tali prestazioni anche a dare una spinta propulsiva all’economia locale generando posti di lavoro e tutelando l’ambiente.
Purtroppo mi duole sottolineare che i tempi di pubblicazione e di adesione al bando sono troppo a brevi, e data l’importanza e la valenza dell’iniziativa, sarebbe auspicabile, se non addirittura necessario, che i tempi di scadenza vengano prorogati tanto da permettere agli eventuali interessati uno studio di fattibilità più completo ed esaustivo. Spero, infine, che la firma della Convenzione sia d’auspicio all’approvazione del P.U.A. nel quale spero che tale tipo di Convenzione sia estesa a tutti gli altri tratti di spiagge libere del nostro litorale”. Così in una nota Anna A. Marracino Capogruppo PD ad Anzio.