Anzio, commissione trasparenza. Le villette di Lido dei Gigli sono di competenza della Regione, il maneggio del Comune

Si è riunita oggi, la commissione Controllo e Garanzia presieduta dalla Presidente Rita Pollastrini con all’ordine del giorno le villette definite “abusive” a Lido dei Gigli. A partecipare i consiglieri di opposizione Luca Brignone e Lina Giannino ed i consiglieri di maggioranza Flavio Vasoli, Marco Maranesi e Vito Presicce.

Nonostante il documento redatto, dal  legale delle cooperative proprietarie dei suddetti manufatti, in cui si diffida i rappresentati tutti dell’Ente, ad astenersi per “il futuro ad attribuire alle Cooperative qualità e condizioni lesive della loro onorabilità”, si è proceduto alla seduta convocata dalla consigliera Dem Anna Marracino. La Marracino ha letto, una lunga documentazione fornita dal dirigente D’Aprano, che in molti passaggi mette in discussione attraverso atti e documenti, ben argomentati la legittimità delle villette, chiamando in causa il presidente delle cooperative presente in commissione, Dario Sacconi. A rispondere alle perplessità sollevate dalla consigliera il dirigente D’aprano, che ha spedito la palla alla Regione, unico organo competente e con poteri decisionali in materia. Marco Pistelli invece ha tecnicamente spiegato che le villette, sono state costruite prima del piano regolatore e che in Italia ci sono stati solo tre condoni per abuso edilizio, ma uno soltanto in parte regolarizza la posizione sulla proprietà del Demanio, riguardante costruzioni minori. Per questi motivi si procederà all’apertura di un’istruttoria sulle numerose villette, che dopo la verifica delle sanatoria, si dovrà vedere se corrispondono fisicamente al manufatto realizzato, ma richiederà molto tempo. A chiudere la seduta il consigliere di maggioranza Flavio Vasoli, che ha sollevato un abuso che da anni è sotto gli occhi di tutti, al quartiere Marconi. Sotto il ponte della ferrovia, un manufatto ed una sorta di maneggio sono stati costruiti sullo storico “basolato” romano. Nonostante l’ordinanza di demolizione e il sito archeologico di notevole valore, dal 1963 l’area è occupata abusivamente. Nessuno ha proceduto allo sgombero. Perché?