Si è svolto giovedì 19 dicembre ad Anzio in via Fratini, presso il Circolo Che Guevara di Rifondazione Comunista, l’Assemblea pubblica intitolata “Anzio, basta degrado”. L’incontro, promosso dal nostro Partito ed aperto a tutte le Forze progressiste della Città ha annoverato la presenza di un buon numero di Cittadine e Cittadini, con la presenza del Consigliere comunale di Apa, Luca Brignone.
Protagonista dell’iniziativa è stato l’urbanista anziate Prof. Paolo Prignani, che ha ripercorso le tappe principali che hanno condotto all’attuale assetto urbano, evidenziandone la cronica mancanza di pianificazione territoriale da parte delle amministrazioni, che, a partire almeno dal secondo dopoguerra, ne ha favorito il progressivo degrado urbano attraverso una dissennata cementificazione. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: un centro storico spopolato e snaturato che ha visto recidere addirittura il collegamento del porto con il resto della Città, la lottizzazione selvaggia di aree, un tempo agricole ed ora trasformate in informi quartieri senza luoghi di incontro, con servizi inadeguati, senza marciapiedi e senza aree verdi pubbliche. A rischio di scomparsa sono le antiche vestigia romane e, in generale, la stessa identità della nostra Città in una spirale di consumo del territorio che sembra non avere fine, visto il piano particolareggiato del centro che sembra preludere ad ulteriori saccheggi.
In nome di cosa viene compiuto tutto ciò?
Evidentemente in nome del profitto dei costruttori verso i cui interessi si sono orientate le scelte delle amministrazioni democristiane prima e di centrodestra poi, alle quali spesso le forze di sinistra moderata non hanno saputo opporsi, o si sono addirittura adeguate.
Proprio nel campo dell’edilizia, politiche clientelari, con le annesse promesse di lavoro, sono state decisive, attuando un’idea di sviluppo miope, che alla fine ha distrutto la possibilità di un turismo culturale e di qualità nella nostra Città, finendo per creare disoccupazione e mancanza di prospettive future per le giovani generazioni.
Gli allagamenti degli ultimi tempi, il crollo di falesie e le aperture di voragini ovunque dimostrano come tali scelte siano state deleterie e di come la questione sociale e quella ambientale vadano di pari passo. Oggi infatti sono a rischio sia la tenuta idrogeologica del territorio sia quella sociale, con grave pericolo per la stessa sopravvivenza dei Cittadine e delle Cittadini. Un tale scenario è ideale per le infiltrazioni malavitose, come dimostrano ormai numerose inchieste giudiziarie.
Secondo Rosa Rinaldi, della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista, intervenuta all’Assemblea, “Incontri come questi vanno replicati in ogni quartiere per rendere consapevoli i cittadini dei danni che hanno fatto e fanno ancora certe politiche basate sul consumo di suolo. La devastazione che Anzio ha subito è avvenuta non certo per rispondere ai bisogni sociali ma esclusivamente per aumentare i profitti dei costruttori e il potere degli amministratori loro complici. Vivere in una città così ridotta è lesivo per i diritti di tutti noi e va denunciato. Si tratta di un primo passo per aprire una vertenzialità di massa, che ridisegnando la città a misura d’uomo e salvando ciò che di buono rimane, ponga le basi per un riscatto sociale e politico”.
Sulla medesima lunghezza d’onda è Rifondazione Comunista di Anzio che, come ha affermato il nostro Segretario Spallotta, “È disponibile ad avviare una campagna cittadina, quartiere per quartiere, su questi temi, che punti ad aggregare tutte le forze sane della città e veda il protagonismo di massa dei cittadini e delle cittadine che vivono tutti i giorni le ferite di un territorio impoverito e desertificato dalla distruzione dell’ambiente, la mancanza di lavoro e di servizi”.
Questi temi urbanistici sono l’occasione per ridisegnare una città realmente funzionale alla vita e al lavoro, e a riscriverla devono essere i Cittadini stessi, sottraendosi al giogo clientelare e alla subalternità verso chi ha saputo solo promettere, per mantenere intatto il suo potere.