Anzio. Biowaste. Cacciatore: Perchè tutti i miasmi denunciati dai cittadini?

“Già tempo fa si è affrontato in Commissione Regionale Rifiuti la questione dell’impianto di digestione anaerobica ad Anzio, che era già stato oggetto di miei atti a chiarimento di procedure e lamentele sollevate dalla Cittadinanza.

Le autorizzazioni di quell’impianto sono ormai datate. Resta ad oggi il fatto che nel Lazio, dove solo un mese fa ci si è dotati di un Piano Rifiuti, per circa un decennio gli insediamenti si sono susseguiti spesso senza valutare la loro reale necessità rispetto alle esigenze del territorio.

Il nuovo Piano Rifiuti – anche se mancante di elementi strutturali che lo rendono non condivisibile – recepisce la gerarchia del trattamento sui rifiuti che vede il recupero energetico (come nel caso dell’impianto di Anzio) successivo rispetto alle altre forme, dalla riduzione dei rifiuti fino al riciclo, che nel Lazio invece risultano assenti.

C’è poi una questione di vivibilità: l’impianto di Anzio sorge in piena area industriale, dove tuttavia insistono anche abitazioni e una scuola.

È importante che tutti i soggetti si muovano insieme. Dopo una mia segnalazione recente ho ricevuto immediata risposta da parte della Direzione regionale, che provvederà a verificare l’andamento della gestione all’interno dell’impianto. So che Arpa in questi casi applica sempre i protocolli di controllo prescritti dalla legge. Spero che anche il Comune di Anzio, che si dice contrario ma ha accettato il collaudo e conferisce rifiuto organico nell’impianto, sappia essere davvero coerente alle sue dichiarazioni di principio. Le Amministrazioni locali che si dicono amanti della sostenibilità, entrano in contraddizione quando si servono di questi impianti.

In conclusione, le imprese restano libere di proporre progetti come quello di Anzio Biowaste. Però la loro entrata in funzione in assenza di trattamenti più sostenibili e che la legge riconosce come prioritari, rischia di compromettere la conversione della gestione rifiuti regionale verso modelli più a misura d’uomo e coerenti al quadro normativo”.

Marco Cacciatore

Consigliere M5S Presidente della Commissione (Urbanistica, Politiche Abitative, Rifiuti) del Consiglio Regione Lazio