Ordinanze sindacali o volantini elettorali?
Sulla stampa locale quest’oggi appare l’esordio mediatico dell’assessore Zomparelli. E come era da attendersi, questo avviene in pieno stile leghista, ovvero populista e di facciata. Il prode assessore infatti si fa promotore di una ordinanza anti prostituzione totalmente inefficace e la sbandiera ovviamente ai quattro venti come se questa fosse la panacea di tutti i mali. Egli stesso d’altronde dice che tale situazione è dovuta alla totale mancanza di attenzione per le periferie ma invece di prodigarsi per mettere mano al degrado che affligge molte zone di Nettuno pensa a far scrivere al sindaco Coppola una ordinanza totalmente inattuabile, per di più a tempo, come se i problemi avessero una data di scadenza come lo yogurt. Siamo i primi a dire che il problema della prostituzione sulle strade, in prossimità delle civili abitazioni, ma persino delle scuole, è un problema che va affrontato, ma non è di certo con una ordinanza senza alcun effetto che questo si può affrontare. Serve un serio recupero del territorio ed un controllo che copra tutte le 24 ore della giornata. Servono nuove assunzioni nella polizia locale ed un protocollo d’intesa con le forze dell’ordine. Insomma sempre e solo populismo elettorale da parte di questa amministrazione. Sappiamo, come detto, che per la polizia locale, atavicamente sottodimensionata, sarà impossibile agire in tal senso, non avendo poi specifici poteri, anche perché gli orari notturni come è ben noto non possono essere coperti dai vigili urbani. Si pensi piuttosto a dare dignità, pulizia e vivibilità alle periferie perché questo è l’unico modo perché non si creino terre di nessuno dove si può fare qualsiasi cosa e può così proliferare non solo la prostituzione ma l’illegalità in generale. Si torni a portare ogni quartiere ad essere vivibile, riportando servizi essenziali e tutelando le attività commerciali, senza proclami e fumo negli occhi. I cittadini, caro assessore, non hanno bisogno di essere presi in giro, hanno bisogno di atti concreti e di onestà intellettuale. Noi siamo pronti a collaborare ed a fare la nostra parte ma su progetti reali e che abbiamo davvero un effetto sul territorio. Ci sembra invece che qualcuno, in modo puramente propagandistico, faccia finta di non sapere che secondo la legge italiana non è la prostituzione ad essere illegale ma lo sfruttamento e l’induzione.
Roberto Alicandri
Marco Federici
Antonio Taurelli