“Nella seduta di Consiglio del 14 febbraio è stato respinto il nostro ordine del giorno sull’istituzione della commissione speciale per il porto.
Questa nostra richiesta ha destato scalpore, soprattutto alla luce del voto favorevole sulla fideiussione di 1,5 ml di euro.
Proprio questo ultimo atto, arrivato d’urgenza in Consiglio comunale, votato come atto di responsabilità per evitare la razionalizzazione della società, ci ha fatto riflettere sulla modalità di dialogo tra il socio maggioritario e la Capo D’Anzio.
Anzio nasce dal porto, Anzio è imprescindibile senza di esso.
Ritenevamo corretto intraprendere una strada che potesse riportare il tema del futuro del porto al centro del dibattito politico ed indirettamente della città.
L’organo secondo noi più appropriato era la commissione speciale, dove poter seguire con cura e costanza la vita societaria della Capo D’Anzio, soprattutto in questo momento cosi delicato.
Votare favorevolmente significava evitare di discutere del porto esclusivamente in prossimità delle scadenze o di conoscere decisioni importanti dalla stampa locale.
Ritenevamo che fosse un atto dovuto alla città dopo 20 anni.
Come argomentato in Consiglio comunale, in maniera completamente trasparente e nella modalità più snella ed agevole per tutti, chiedevamo di affrontare i seguenti temi:
• Stato della fideiussione;
• Motivi del diniego di Cassa depositi e prestiti;
• Stato delle cause con gli ormeggiatori;
• Stato dei contenziosi con Marconi;
• Situazioni sub concessioni;
• Problema pescatori sportivi;
• Cronoprogramma attuazione interventi del piano di investimenti;
• Situazione del personale;
• Obiettivi futuri.
Ringraziamo i consiglieri Maranesi, Guain e Pollastrini per aver votato l’ordine del giorno, ci dispiace per l’esito finale.
Auspichiamo che i temi sopraelencati vengano trattati, cosi come suggerito da alcuni colleghi consiglieri, nella commissione trasparenza”.
Così in una nota i consiglieri comunali Flavio Vasoli, Amaducci Stefania, Giusy Piccolo.