Quando non ci si arrende di fronte all’evidenza, in politica, non si è eroi ma si diventa semplicemente ridicoli. La ricerca del sindaco Coppola di qualche consigliere da convincere per consentirgli di restare seduto sulla poltrona da sindaco è di una tristezza senza pari. Le promesse si moltiplicano e persino coloro che fino a pochi giorni fa non venivano neppure salutati oggi vengono “allisciati” e vezzeggiati. Gli azzeccagarbugli che oggi sono la corte dei miracoli di Sandro Coppola, che fino ad oggi hanno dimostrato una capacità amministrativa pari a quella di una cavalletta, non vogliono in nessun modo lasciare il comune, perché sanno bene che non lo vedranno più nemmeno con il binocolo e quindi pur sapendo che proseguire questa esperienza amministrativa vuol dire creare danni su danni alla città, semplicemente se ne fregano perché loro vogliono solo restare al proprio posto ed ai nettunesi non ci pensano proprio. Sandro Coppola, poi, purtroppo non pare aver capito che egli deve lasciare la sua comoda poltrona non per dissidi con la politica, ma semplicemente perché la sua esperienza da sindaco è un totale fallimento. Dalla formazione delle liste elettorali del centrodestra allo stillicidio di oggi non c’è alcuna soluzione di continuità, un lungo e spesso filo nero che avrebbe potuto portare solo all’odierno disastro, cosa che è fatalmente ed inevitabilmente avvenuta. Proseguire ad ogni costo, visti i continui fallimenti ed il clima da rissa in quel che resta nel centrodestra nettunese è quanto di più vicino a quello che può essere definito un grigio squallore.
Roberto Alicandri
Marco Federici