Dopo anni di silenzio assordante e vuoto di iniziative del P.D. in questi giorni abbiamo dovuto prendere atto di una dichiarazione, firmata dal Segretario politico locale, che in modo sguaiato attacca il lavoro appena iniziato dai Commissari Prefettizi.
Stupisce questo improvviso risveglio a proposito di un tema di così vitale importanza come quello che riguarda il futuro del nostro Porto. E stupisce che l’interessamento così esclusivo si manifesti con l’attacco a un giusto provvedimento commissariale che conferma il mantenimento delle quote societarie della società̀ Capo d’Anzio in possesso del nostro Comune.
Le posizioni espresse dal P.D. in queste ultime dichiarazioni, in continuità con quelle manifestate nel Consiglio comunale, inducono a chiedersi qual è l’obiettivo. Vogliono forse che il Comune decida di dismettere le quote? In tal caso, il P.D. pretenderebbe che il Comune rinunci a rientrare in possesso del 100% della proprietà̀ pubblica del Porto? Tutto questo, proprio alla vigilia dell’esito in Cassazione del procedimento di riacquisizione delle quote private (Marconi/Marinedi) da parte del Comune?
Quindi il P.D. di Anzio non vuole il Porto Pubblico? È questa la sua posizione?
Non vuole difendere l’interesse pubblico?
Il provvedimento preso dai Commissari prefettizi, confermando la linea dell’amministrazione De Angelis, è teso a contrastare i tentativi della proprietà privata di scalare dall’interno il possesso della Società Capo d’Anzio e pertanto va sostenuto ed incoraggiato proprio perché difende l’interesse pubblico.
Il P.D. invece, nettamente contrario alla giunta De Angelis e sempre favorevole allo scioglimento del consiglio Comunale, ora si scatena, con uno sgarbo istituzionale senza precedenti, contro i Commissari appena nominati, assumendo una posizione che sposa la linea difensiva della parte privata contro il Comune, ritenendolo decaduto dalla partecipazione societaria.
Questo improvviso ed inquietante attivismo del PD solleva tanti DUBBI!
ITALIA VIVA – ROMA LITORANEA SUD
I coordinatori
Gianni De Micheli e Donatella Purger