Gli elettori si sono espressi, il dado è tratto ma permettetemi di fare qualche riflessione sul voto.
Innanzitutto di ringraziare tutti i miei 24 candidati che insieme a me hanno accettato questa sfida che, sapevamo fin da subito, fosse difficilissima. Ventiquattro persone che mi sono state vicine lealmente e li ringrazio soprattutto perché, pur sapendo che non avremmo potuto contare su sponsor, spazi pubblicitari, sfilze di candidati e liste, hanno deciso di mettersi in gioco e tutto per consentire a me di entrare in consiglio comunale. Non ce l’abbiamo fatta è vero, con il 2,49% dei consensi non abbiamo centrato l’obiettivo, ma lasciatemi dire – a me che non sono abituata a manifestare pubblicamente i miei sentimenti – che l’emozione fortissima di gratitudine e commozione per questa grande manifestazione d’affetto supera anche la delusione. Ho avuto il voto delle persone vere e oneste che mi hanno aiutata, non per avere in cambio qualcosa, ma perché credono in me e nell’idea che Aprilia vada cambiata sul serio. Questa campagna elettorale non ci è servita per conoscere il territorio, conosciamo bene quali sono i problemi di Aprilia, ma per avere maggiore consapevolezza del grado di insoddisfazione degli apriliani, dello stato d’abbandono in cui versano le periferie, della mancanza di decoro negli spazi urbani e della necessità di un duro lavoro a livello culturale che andrebbe fatto in questa città.
Personalmente tornare sulla scena è stata per me una vittoria: dopo la terribile campagna elettorale del 2018, di cui ho cominciato a parlarne con il giusto distacco solo tre anni fa, quando ho ricominciato a “metterci la faccia”, avevo deciso che avrei chiuso con la politica, che non mi sarei più ricandidata. Avevo smarrito il coraggio e la voglia di lottare in ciò in cui credevo: vi assicuro che la malvagità può provocare seri danni alle persone, le può annientare, piegare però mai spezzare. Io ci sono perché voglio continuare ad essere un riferimento per le persone che vorrebbero una città migliore, per le periferie in cerca di riscatto, degli apriliani che meritano una città vivace culturalmente, pulita e sana.
Naturalmente anche questa campagna elettorale è stata segnata dalla scorrettezza, dalla cattiveria e dalla frustrazione di alcuni che avrebbero dovuto essere amici.
L’esperienza mi ha insegnato tanto, non mi meraviglia.
Oggi però non c’è spazio per la tristezza, bisogna rimboccarsi le maniche perché cambiare Aprilia non è solo uno slogan elettorale, ma il nostro obiettivo.
Carmen Porcelli