Promesse e tagli del governo Meloni, la pantomima continua

La pantomima alla quale il Paese sta assistendo circa la manovra di bilancio è oggettivamente indegna di una Paese civile e dovrebbe indignare anche quegli elettori che hanno votato per le destre. In tanti anni di storia repubblicana non si erano mai viste tutte queste bozze pubblicizzate di giorno e poi smentite di notte. Sulle pensioni si è detto tutto e il suo contrario. Sulle quote, sull’ape e su opzione donna si sono dati i numeri, senza pensare di stare giocando sulla pelle di chi deve capire il proprio futuro, di coloro che hanno fatto un accordo di uscita con la propria azienda convinti che sarebbero andati in pensione ed ora restano appesi e di chi avanti con l’età e con un figlio disabile a casa necessita di andare in pensione perché non ha alcun aiuto dallo Stato se non pochi euro della pensione di invalidità. Sulla norma per gli asili nido gratuiti è stata fatta una conferenza stampa in pompa magna per poi scomparire nel nulla tra i corridoi parlamentari. Il prelievo forzoso dai conti correnti che dopo qualche ora è stato smentito, in realtà, era stato votato ad agosto in consiglio dei ministri senza che né la Meloni né nessun suo sodale lo bloccasse. Sui disabili oltre a non esserci nulla, come sempre, abbiamo dovuto persino vedere un azzeramento del fondo per l’inclusione che era già di soli 300 milioni. Per regalare poi qualche bonus elettorale, che non essendo strutturale non risolve assolutamente nulla, si tagliano le pensioni dei dipendenti pubblici. L’IVA sul latte in polvere e sugli assorbenti femminili viene raddoppiata (dal 5% al 10%) mentre quella sui pannolini per bambini arriva addirittura al 22% (contro il 5% odierno) e per fortuna che dicevano di essere dalla parte delle famiglie e delle donne. In Romagna dopo le passerelle della Meloni in galosce con la claque, non è arrivato nemmeno un euro e i romagnoli, da persone serie e di cuore quali sono, stanno facendo da soli. Quelli fatti sono evidentemente solo alcuni esempi di quello che sta accadendo all’ombra della manovra di bilancio, eppure dimostrano ulteriormente, qualora a qualcuno servisse, che da quando si è insidiato questo governo non ha fatto assolutamente nulla di quello che aveva strombazzato in campagna elettorale. Anzi, molto spesso tutto il contrario.

Roberto Alicandri