“Caro estinto”, il sindaco Bruschini risponde al Pd: “Denuncerò chiunque mi diffami”. Chiesta audizione in Procura

Non si placano le polemiche legate all’articolo pubblicato dal quotidiano “La Repubblica” che aveva parlato di un coinvolgimento del sindaco Bruschini e del presidente del consiglio Placidi nell’inchiesta “Caronte”

il sindaco Luciano Bruschini

Ancora terremoto sulla vicenda del “caro estinto”. Dopo la richiesta di dimissioni da parte del Pd a sindaco e presidente del consiglio comunale, a seguito delle notizie riportate dal quotidiano La Repubblica, scatta la risposta del primo cittadino. “Denuncerò e querelerò chiunque diffonderà notizie – scrive Luciano Bruschinicon ingenti richieste di risarcimento, in riferimento alla pubblicazione dell’articolo di Repubblica sul caro estinto, della scorsa settimana, che per quello che mi riguarda è completamente privo di fondamento. Ho dato mandato ai miei legali di raccogliere articoli di stampa, commenti facebook  e  articoli su testate on-line che trattano la vicenda e che, quindi, ledono la mia immagine di persona onesta. Lo stesso farò con il Pd di Anzio, nella persona del suo Segretario, per il grave, strumentale e lesivo comunicato stampa diffuso in queste ore”. Sulla vicenda riportata dalle pagine di Repubblica, che vedrebbe coinvolti il sindaco Bruschini e l’ex assessore Patrizio Placidi nell’inchiesta che vede indagati impresari di pompe funebri, politici, e dirigenti sanitari, il Pd ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale e le dimissioni di Placidi e Bruschini. Il sindaco aveva annunciato nei giorni scorsi la denuncia per diffamazione alla giornalista Rory Cappelli che aveva fatto il suo nome. L’avviso adesso arriva anche al Pd e a chiunque “sporcherà la mia immagine di persona onesta”. “Inoltre – prosegue il Sindaco Bruschini – ho chiesto un’audizione alla Procura di Roma per far luce su una vicenda che mi ha amareggiato e ferito come uomo. Io non consentirò a nessuno di sporcare la mia immagine di persona onesta, sulla quale ho costruito la mia vita e quella della mia famiglia, con processi mediatici falsi ed infamanti che ledono anche la città di Anzio”.