Anzio- Rifiuti, nodi al pettine e dissesto dietro l’angolo

[Fonte http://giovannidelgiaccio.wordpress.com/] 

il vice sindaco Giorgio Zucchini

Andava tutto bene, così ci dicevano. C’erano solo problemi di cassa,  questo ci hanno voluto far credere. Invece non era così e i nodi, adesso, vengono al pettine. Apprendiamo dal sito http://www.inliberauscita.it che il Comune di Anzio è sull’orlo del dissesto finanziario perché mancano all’appello 17 milioni di euro di tassa sui rifiuti non pagata dai cittadini tra il 2008 e il 2013.

Dove fosse il Comune e cosa abbia fatto in quel periodo è tutto da scoprire. Certo è che oggi il vice sindaco, Giorgio Zucchini, chiama a raccolta i dirigenti – alcuni dei quali sono gli stessi che avrebbero dovuto evitare una cosa del genere – e chiede loro di trovare una soluzione. Quale è tutto da scoprire, mentre il rischio palese è che si debba dichiarare il dissesto e che a pagare saranno i cittadini onesti. Non è stato già così, del resto, con gli “inesigibili” fatti pagare ai cittadini con le nuove fatture della tariffa di igiene ambientale? Sarà peggio, in caso di dissesto, perché tutti i tributi salirebbero al massimo. Chiedere a Terracina per credere, altro fulgido esempio di mala amministrazione del centro-destra…

Se la notizia è reale – e non abbiamo motivo di non crederlo – ci sono precise responsabilità politiche rispetto a questa vicenda. Ce le ha il sindaco, Luciano Bruschini, che stavolta non può dire che non sapeva. Ce le ha l’ex assessore alle finanze Giuseppe Mercuri che ha evidentemente sottovalutato la situazione. Ce l’ha l’ex assessore Patrizio Placidi che ha avviato – in fretta e furia – un “porta a porta” ancora monco e del quale non vediamo ancora benefici in termini economici. Anzi.

Ma ci sono anche precise responsabilità tecniche di chi doveva controllare e dovrà spiegare cosa ha fatto, a meno che l’input politico non sia stato quello che il 40% di chi non pagava non andasse perseguito. Dovranno spiegarlo l’ex direttore generale e oggi a capo della ragioneria, Franco Pusceddu, e soprattutto il dirigente dell’ufficio tributi, Luigi D’Aprano. Giova ricordare che nel corposo atto d’accusa della Ragioneria dello Stato alla gestione del Comune di Anzio si fa riferimento – fra l’altro – a un progetto di “evasione Tia” contestandolo. Sarebbe da capire, alla luce di certe cifre, quale Tia sia stata recuperata… Nello stesso dossier si ricorda che sono mancate, in molti casi, correttezza e trasparenza.

Ecco, sapere oggi e per vie traverse che c’è un “buco” di 17 milioni di euro – il 25% dell’intero bilancio del Comune – dopo aver negato che ci fossero problemi è gravissimo. E’ poco corretto e meno ancora trasparente. Così come avere approvato dopo la scadenza – e con il Comune che andava commissariato – il consuntivo 2011 o avere appunti a più riprese dalla Corte dei conti.

Amministrare è difficile, a maggior ragione con norme sempre più stringenti, negare l’evidenza com’è stato fatto in questi anni ad Anzio è deleterio.

[Fonte http://giovannidelgiaccio.wordpress.com/]