Mentre il Sindaco “festeggia” il “PUNTO ACQUA” con Acqualatina S.p.a. a Nettuno, il suo Assessore dichiara il falso sull’arsenico nell’acqua potabile.
Anche a Nettuno, come in altri Comuni dell’ATO 4, Acqualatina S.p.a. ha fatto aprire il “punto acqua” a carico dei contribuenti. L’inaugurazione è avvenuta venerdì 16 settembre alle ore 10,00 presso l’Ufficio Tributi C. Commerciale “Le Vele”. Un’iniziativa che, a prima vista sembra un favore all’utenza invece maschera ancora una volta le inadempienze del gestore, spostandone i costi verso i comuni.
Che cosa sono i “Punti acqua”?
Sono sportelli informativi e di raccolta dati e documenti, aperti presso i comuni e prevedono l’utilizzo di personale e spazi dell’ente comunale.
Così la tripla beffa è servita: operazione “venduta” come “favore” all’utenza; inadempienze contrattuali mai sanzionate con penali e costi “spostati” dal gestore ai comuni con evidente danno all’erario per l’utilizzo di spazi comunali senza oneri per il gestore e con personale comunale, pagato attraverso la fiscalità generale e locale, utilizzato per compiti già appaltati!
Cosa ne dirà la Corte dei Conti?
Per fare tutto ciò l’Amministrazione Comunale nettunese ha dovuto firmare un “Protocollo d’intesa” con il gestore del servizio idrico integrato, Acqualatina S.p.a,. in cui, nella premessa c’è il riconoscimento del gestore e l’accettazione della Convenzione di Gestione, mai ratificata in Consiglio Comunale. Un altro modo subdolo per scavalcare illegittimamente le prerogative e i poteri del Consiglio Comunale, di cui ci attendiamo una convocazione straordinaria e urgente, visto che il tema dei servizi pubblici è di competenza del Consiglio e non del Sindaco e della Giunta.
In più, la stessa Amministrazione, si permette di dichiarare, per bocca dell’Assessore alla Cultura Gianpiero Pedace, in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico, in riferimento al problema dell’arsenico nell’acqua potabile: “Partiamo anche dal presupposto che dopo le ultime analisi idriche che il tasso di arsenico nell’acqua era praticamente assente, ma per essere ancora più certi noi continuiamo a verificarlo in maniera sempre attenta e dettagliata anche per dare alle famiglie una maggiore trasparenza”…… Come riportato dalla stampa locale. Dichiarazioni che oltre ad essere prive di fondamento, sono scorrette e irresponsabili. L’Amministrazione forse non è al corrente dei risultati delle analisi delle ASL RMH da cui risulta non solo che l’arsenico non è per niente assente ma in alcuni punti, superava i valori limite di 10 microgrammi/l (vedi Scuola Sandalo di Levante)? O forse si attiene scrupolosamente alle informazioni imposte dal gestore privato Acqualatina S.p.a.?
L’Amministrazione Comunale dimentica che anche in caso di deroga che, ricordiamo, aumenta per legge i limiti dell’arsenico ma non abbassa i rischi per la salute, i bambini fino a tre anni di età e le donne in gravidanza non devono neanche guardarla quell’acqua e le aziende alimentari non possono utilizzarla per la preparazione dei cibi. Altro che “….verifica attenta e dettagliata”! Anzi ricordiamo a questa Amministrazione Comunale e al Sindaco ( responsabile della salute pubblica) che non è stata mai fatta nessuna ordinanza di divieto d’uso dell’acqua potabile per le categorie a rischio, né prima e né dopo la concessione della deroga da parte dell’Europa e di questa grave omissione è stata informata la magistratura “……per dare alle famiglie maggiore trasparenza”!
Forse che il Sindaco e la giunta del Comune di Nettuno vogliono, con queste operazioni truffaldine, con queste informazioni false e tendenziose, coprire in tutti i modi le inadempienze del gestore del servizio idrico? Esautorando il Consiglio Comunale, unico organo di rappresentanza della volontà popolare, da qualsiasi funzione di controllo e di indirizzo?
Noi, al posto dei Consiglieri Comunali, eletti dal popolo, ci saremmo un po’ incazzati!
E’ un modo quantomeno maldestro di aggirare la volontà popolare espressa nei referendum del 12 e 13 giugno! Pensassero piuttosto a rispettare la legge determinata dai risultati dei referendum, chiedendo per esempio al gestore di applicare la riduzione del 7% del capitale investito (quesito n.2 abrogato da 27 milioni di italiani e dal 97% dei votanti nettunesi) e ricalcolare le tariffe nelle bollette dell’acqua, invece di operare subdolamente nell’ombra con Acqualatina S.p.a. e“sparare” affermazioni azzardate senza neanche stare attenti all’uso pubblico delle parole. Se poi il Sindaco Chiavetta ritiene che i referendum, le sentenze del Consiglio di Stato, le delibere della Giunta regionale, contro le pretese di Acqualatina S.p.a. e le decisioni illegittime dei sindaci complici della gestione illecita e scellerata di un bene essenziale per la vita, sono demagogia, faccia pure. Noi siamo sempre pronti, in qualsiasi momento, a confrontarci pubblicamente con dati alla mano, non con dichiarazioni “politichesi”, senza fondamento, accompagnate dalle frasi di rito come : “per il bene dei cittadini”. Questo si che è demagogia!
I cittadini attendono risposte immediate e concrete e, se non arriveranno, faranno da soli!
All’arroganza dei “padroni dell’acqua” e all’illegalità della politica, risponderemo con la disobbedienza civile!
Il Comitato Acquapubblica Anzio-Nettuno