Il sindaco fa firmare ai suoi un documento da inviare alla Procura, Mancini pubblica su fb una denuncia presentata alla Finanza
Era prevedibile che gli attacchi continui sui social network di Fernando Mancini, gestore dei bagni Belvedere, contro l’amministrazione comunale di Nettuno, potessero sfociare in una battaglia giudiziaria e così è stato. A quanto pare, nella serata di lunedì la giunta e i consiglieri di maggioranza si sono riuniti presso il palazzetto dello Sport di Santa Barbara. Una riunione normale in vista del consiglio comunale di giovedì (in cui Mancini ha promesso di dare spettacolo con il suo megafono) in cui il sindaco Alessio Chiavetta ha presentai ai suoi un documento (probabilmente una denuncia) da far sottoscrivere a tutti i presenti e da inviare alla Procura della Repubblica. Tutti hanno sottoscritto il foglio, tranne il consigliere Ernesto Flamini (che pure si è a lungo intrattenuto a parlare con il primo cittadino) e l’assessore all’Urbanistica Paolo Bernardi. Nella riunione, in cui si è brevemente discusso anche di bilancio, è stato fatto presente che l’azione amministrativa è resa davvero impossibile dalle minacce e dalle pesanti accuse che Mancini pubblica sui suoi diversi profili fb costantemente. E proprio su Facebook Mancini, nella serata di oggi, ha pubblicato un verbale di denuncia querela orale, presentato presso il Comando locale della Guardia di Finanza, in cui segnala nel dettaglio tutte quelle che sono, a suo dire, le “malefatte” dei politici nettunesi. Mancini non risparmia nomi, cognomi e precise circostanze, alcune delle quali legate a delle delibere, altre indicate come voci dei soliti bene informati. Nel lungo documento Mancini non risparmia nessuno e spiega come sia iniziata una lunga processione nei suoi confronti da parte dei consiglieri che chiedevano di essere lasciati in pace. Giovedì in consiglio si avrà modo di capire se ci siano i termini per portare avanti il consiglio comunale, ma quello che è certo è che la battaglia mediatica con il Comune si trasferirà ben presto nelle aule di tribunale.