Nettuno parcheggione, l’ex sindaco Conte scrive all’Anac e al Prefetto

Progetto parcheggione, Carlo Conte: “Compresi subito che il tentativo era solo di avviare un contenzioso facendo ricadere i costi sulle casse pubbliche, senza che il privato investisse propri capitali”

conte parcheggione iluSpett.le ANAC

p.c. AL PREFETTO DI ROMA

ogg. Project financing per la costruzione di un parcheggio in piazzale Berlinguer del comune di Nettuno.

“E’ stata di recente pubblicata sui giornali la delibera di indirizzo, del Commissario Straordinario , per la realizzazione di un parcheggio in piazza Berlinguer.

La vicenda è particolarmente grave ed importante, tant’è che ha portato allo scioglimento del Consiglio Comunale di Nettuno, viste le ripercussioni che l’avvio dell’opera ha provocato nella realtà urbanistica e sociale della nostra cittadina. Molti infatti furono i consiglieri che ritirarono la loro fiducia al sindaco, che pure aveva una maggioranza ampia e provocarono l’ennesimo  scioglimento del consiglio comunale, l’ultimo dei quali, guidato dal centro-destra, addirittura per infiltrazioni mafiose.

La pratica relativa ai lavori, cosidetti di “project financing”, presentava, a mio parere gravi illegittimità, tant’è che fui più volte tentato di incatenarmi all’ingresso del cantiere come peraltro avevo già fatto venti anni fa per un opera simile .

Il fatto più grave rilevato da me era che, essendo stato sindaco ed avendo avuto a che fare con il soggetto titolare dell’impresa in questione, diffidavo istintivamente di questo signore e del fatto che egli, ultraottantenne, potesse farsi carico di un’ opera di questa portata, soprattutto della gestione.

Compresi subito che il tentativo era solo di avviare un contenzioso facendo ricadere i costi sulle casse pubbliche, senza che il privato investisse propri capitali, stravolgendo il principio stesso del Project. Ne ebbi certezza quando lessi in Convenzione che il concessionario avrebbe potuto ipotecare l’area in questione(area peraltro non ipotecabile essendo stata da poco ceduta al comune dal Demanio e per 10 anni non ipotecabile) che non esisteva un’indagine geologica a monte( l’indagine invece c’era ed era molto approfondita) , né tantomeno quella sui flussi di domanda che sarebbero serviti a capire di quanti anni avrebbe avuto bisogno il privato per rientrare dell’investimento.

Perla ulteriore la storiaccia delle fidejussioni fasulle di garanzia, offerte dal privato al Comune, infine il tema del riequilibrio triennale: ogni tre anni il privato avrebbe avuto titolo e diritto di rivalersi sul “concedente” Comune per eventuali maggiori costi e addirittura per mancate entrate al parcheggio, di cui il “concessionario” manteneva la gestione o affidava la stessa a soggetti terzi, con relative assunzioni! UNA VERA SPADA DI DAMOCLE SULLA TESTA DELLE AMMINISTRAZIONI A VENIRE !! PEGGIO DELLA “ NETTUNO SERVIZI” DI INFAUSTA MEMORIA.

Il Project financing italiano si è rivelato purtroppo un sistema per aggirare le leggi e per far ricadere sempre sulle casse pubbliche i costi delle opere che dovrebbero invece autofinanziarsi.

Come si fa infatti ad accettare che si presenti in Comune una proposta preliminare senza un esame approfondito dell’opera e senza un’indagine approfondita dei rischi di costruzione e di gestione; a maggior ragione se essa riguarda un’area nevralgica della città.

Non sono contrario al privato, tant’e che fui io, nel lontano 1995, ad introdurre a Nettuno il  parcheggio a pagamento e, vista la congestione del traffico e mi feci presentare anche un offerta per un prefabbricato per due piani proprio per p.zza Berlinguer. Parcheggio che la stessa ditta Baldoni andò a realizzare felicemente a Perugia. Poi feci fare una ricognizione addirittura dalla famosa ditta CONDOTTE SPA, che disse chiaramente solo quel parcheggio non sarebbe stato remunerativo di un investimento così notevole, proprio per via delle falda.

Un opera che secondo il primo bando sarebbe dovuta costare 6,3 mln di euro era già lievitata nel preliminare a 9,5 per arrivare a 14,3 nel definitivo e a 15 e rotti nell’esecutivo ! E questi sono solo i costi presunti di costruzione. Nel bando del 2012 non avrebbero dovuto esserci costi per il Comune tant’è che non era neanche stata prevista adeguata posta in Bilancio! Ma già era evidente la contraddizione quando, in convenzione, si parlava di bene ipotecabile dal concessionario(che evidentemente non aveva credito in banca). E che doveva passare in Consiglio quindi!!!

Così si arriva, sempre a livello di Giunta, al progetto definitivo in variante che ammontava alla considerevole cifra di 14,3 milioni a causa dell’acqua a 7 metri dopo sondaggi. Ma i sondaggi c’erano già da prima fatti dalla buonanima dell’ex  assess. Cuccillato che aveva visitato tutti i recessi del sottosuolo nettunese. Si sapeva pertanto che l’acqua c’era e che già nelle cantine del ristorante antistante la piazza dove si allevavano carpe. Io non era già più in Giunta Chiavetta quando nel 2010 si cominciò a parlare di quest’idea ed ebbi modo, conoscendo il sig. Palpini, di polemizzare a mezzo stampa con l’allora capogruppo o segretario MENGHINI sul pericolo incombente.

Pericolo che si dimostrò reale quando alla vigilia delle elezioni del 2013, per paura di perdere , si diede il via all’escavazione della piazza che, fino ad allora, aveva svolto egregiamente la propria funzione di parcheggio di rotazione.

IL DRAMMA HA INIZIO,

i lavori si fermano dopo aver scavato 7 m. Uno scavo del tutto ingiustificato a sentire il parere del CTU nominato dal Tribunale, attivato dai commercianti della piazza. Egli dice chiaramente che :…lo scavo non è giustificabile con lo stato del  Project Financing e con le indicazioni riportate sul cartello di cantiere:”Sondaggi e Ricerche Archeologiche”. Insomma per le indagini non serviva tutto quello scavo e l’asportazione di tutto quel “macco” regalato in bustine e, in gran quantità buttato nei pressi di una scuola , rifiuto improprio.

Così il concessionario ha tutte le carte in mano e fa strike(come si ama dire a Nettuno), con il progetto esecutivo, che porta i costi a 15,6 mln, incassa il famigerato RIEQUILIBRIO  e chiede 2,5 mln.  subito all’Amm.ne che, a questo punto va in tilt e arriva il Commissario Prefettizio . Commissario che  il 10/11/2015 del, sulla scorta del parere dell’avvocato napoletano Starace, approva la del. 62, che al, fin della licenza, conclude : i costi dell’intervento non possono in alcun modo ricadere sulle risorse finanziarie del Comune. Prima però, contraddicendosi, aveva confermato validità alla convenzione dell’ottobre 2012 quella che prevedeva l’ipoteca sull’area la mancata iscrizione in bilancio ed il mancato passaggio in Consiglio comunale. E no!!  Il rischio per il Comune c’è eccome perché, con il discorso del riequilibrio, il Comune continuerà ad essere esposto.  Però la Commissaria se ne sarà già andata.

Toccherà al prossimo sindaco denunciare la convenzione, annullarla in autotutela e realizzare, se possibile quell’opera pubblica magari con un piano in meno, a proprie spese, come avrebbe dovuto essere dall’inizio! Pensate al paradosso di una piazza intitolata a Enrico Berlinguer che era stato l’alfiere. Altroché furbissimi PROJECT FINANCING”

Cordialmente l’ex sindaco

Carlo Conte