“La mia storia con la Capo D’Anzio è finita oggi alle 12,22”. Durante la conferenza stampa di stamattina Luigi D’Arpino ha annunciato le dimissioni irrevocabili dalla presidenza della Spa che dovrà realizzare il nuovo porto di Anzio. Una decisione che arriva anche a seguito di minacce e di un’aggressione nei confronti del presidente avvenuta, stamattina, di fronte alla sede della Capo D’Anzio, sulla riviera Zanardelli. Non è solo di minacce che ha parlato D’Arpino di fronte alla stampa. “Sono stato abbandonato dal sindaco – ha detto – che non ha mai espresso solidarietà alle azioni intraprese. Stamattina, se non bastasse, mi sono trovato davanti due persone, tra i quali un ormeggiatore, che mi hanno aggredito e minacciato. E’ la terza volta che accade e nessuno fa nulla. La mia permanenza alla Capo d’Anzio termina oggi per minacce. Non si può vivere e lavorare in un clima di intimidazione mafiosa. Sono una persona perbene – ha continuato – ho moglie e figlia. A causa della politica e della Spa ho conosciuto gente veramente terribile, me lo sarei potuto risparmiare. Quello che è successo oggi è legato al fatto che mentre la Capo d’Anzio andava avanti con i ricorsi gli ormeggiatori andavano a farsi rassicurare dal Primo cittadino. Come Spa chiudo la mia Presidenza in positivo. Ho firmato le concessioni, so che c’è a chi non piace questo fatto ma la mia firma resterà sui documenti per 50 anni. Abbiamo incassato qualcosa con gli ormeggi e assunto personale altamente qualificato. Mi sarebbe piaciuto restare al mio posto e verificare le operazioni, ma sono riusciti a mandarmi via. Non ci permettono di lavorare e di incassare, in molti non lo vogliono questo porto, io non sono tra questi. Il disegno è chiaro, portare al fallimento la società e finire nelle braccia di Marconi. Abbiamo assunto persone competenti e preparate, non gli amici d’infanzia o gli amici degli amici. Evidentemente questo non andava bene. Questo porto molti lo vogliono solo a chiacchiere. Il Sindaco non è libero, ci sono pezzi della sua maggioranza che gli fanno forti pressioni. Ovviamente ha condiviso con noi ogni passaggio fino ad oggi, quindi al punto in cui siamo ci siamo arrivati di comune accordo. Adesso evidentemente si seguiranno altre strade. Bruschini mi ha abbandonato e mi dispiace, mi sarei fatto da parte se lo avesse chiesto, sono un amico fedele”.
Poi il secondo annuncio, durante la conferenza. “Non me ne starò con le mani in mano, anzi intendo candidarmi e mi metto a disposizione delle persone perbene di questa città. Da ora annuncio ufficialmente di non essere più simpatizzante di Forza Italia. Ora che me ne vado – aggiunge ancora – chiederò gli stipendi arretrati e, soprattutto, i contributi. Nei tre anni in cui ho ricoperto la carica di Presidente della Capo d’Anzio non sono mai stato pagato. Voglio sottolineare che il primo anno che mi sono insediato ho dimezzato gli emolumenti che spettano al Presidente. Non mi sono arricchito e non ho nessuna pendenza”.
Al termine della conferenza un lungo incontro in Comune tra il sindaco Luciano Bruschini, il consigliere “amico” Candido De Angelis, i consiglieri Danilo Fontana e Marco Maranesi. Le intenzioni sembra siano quelle di formare un Cda costituito da tre tecnici (lo statuto vieta la nomina di chi ha ricoperto incarichi politici negli ultimi due anni).