Si poteva anche scommettere a essere facili profeti quando, giorni addietro, scrivevamo che sulle centrali avevamo scherzato. Colleghi di più testate dicono senza mezzi termini che si sta lavorando per tornare indietro sulla mozione che impegna il Comune a fare ricorso al Tar su quella autorizzata e ad esprimersi in modo contrario su quella che andrà in conferenza dei servizi il 17 marzo.
Ovviamente dagli ambienti politici ci dicono il contrario, si affrettano a incontrare comitati, fare riunioni “da cittadini” dimenticando di essere in maggioranza e con dei ruoli precisi. La confusione regna sovrana, la certezza era e resta che un impianto è autorizzato con il benestare del Comune e senza che uno – sì, anche uno solo – in Consiglio abbia chiesto lumi all’assessore Patrizio Placidi di cosa fosse andato a dire nell’esprimere il “sì” del Comune. Un altro lo sarà ovvero a oggi non c’è un parere del Comune perché l’assessore ha detto che si stava preparando e il dirigente ha riferito di non saperne nulla.
L’impressione è che dietro a questa vicenda degli impianti con un chiaro riferimento ad assessori – i quali però smentiscono, dobbiamo darne atto – ci siano strategie ben diverse. Che guardano, purtroppo, al voto prossimo venturo. Ecco che il ricorso al Tar è passato come una “vittoria” di Cafà e Nolfi, con la presa di posizione ancora oggi incomprensibile di Alessandroni, l’eventuale ritiro porterebbe (dicono) alle loro dimissioni, già date una volta e poi rimangiate. Ma davvero abbiamo bisogno di questo teatrino? Ma davvero si pensa che i cittadini siano così sciocchi?
Forse sì, d’altro canto il sindaco e i suoi amano ripetere di essere stati votati ed essere stati eletti democraticamente, segno quindi che ai cittadini va bene che si giochi sulla loro pelle. Nel corso dell’ultima campagna elettorale, quando i Placidi, Nolfi, Cafà, Alessandroni, Zucchini, Attoni e compagnia ci fantasticavano di un central park o di neropolis, del porto e altre amenità, una biogas era già autorizzata con parere favorevole del Comune. All’insaputa sicuramente dei cittadini. Non di Bruschini e Placidi. I quali, poi, in Consiglio comunale non hanno avuto il coraggio di difendere la loro scelta. Di spiegarci che serve, non inquina, crea occupazione o quello che si vuole…. No: mozioni, riunioni, pianti, scuse, silenzi colpevoli almeno dell’opposizione nei confronti di Placidi, trattative, comunicati, interpretazioni autentiche, accuse, finte dimissioni.
Basta, per piacere. Di fronte al rischio che una centrale è autorizzata e ce la terremo così com’è, si decida di far scegliere i cittadini che un amministratore oculato avrebbe coinvolto prima di dare un parere. Si faccia un referendum, perché sono rimasti pochi capelli e ormai bianchi a chi scrive, ma abbastanza memoria per ricordare Luciano Bruschini sindaco che in una riunione a Colle Cocchino – anni ’90 – veniva a parlare del depuratore che sarebbe diventato “una grande villa” mentre negli anni i cattivi odori sono ormai all’ordine del giorno e l’impianto è visibile a tutti, altro che villa con alberi intorno…. E la biogas che sarà? Una specie di domus romana dei giorni nostri?
Si faccia scegliere ai cittadini, allora, vediamo cosa ne pensano. Peccato che per farlo ci si dovrebbe prendere la briga, anziché pensare a sagre, comunicati sul nulla e strategie elettorali, di fare in consiglio comunale un regolamento che da quando c’è lo Statuto non è mai stato preso in considerazione e decidere come si fa un referendum in questa città.
E’ tardi, certo, difficilmente si fermerebbero i due impianti, ma qui si affermerebbe un principio. Invece no. Far votare i cittadini su questioni che li riguardano? Ma quando mai…
[Fonte http:// giovannidelgiaccio.wordpress.com/]