Da Candido a Luciano e ritorno, la coerenza non è di questo mondo

L’assessore non deve essere un mestiere, il sindaco forse sì. Sostegno, amore, “continuità”, liti, odio o quasi in campagna elettorale, “aperture”, incontri segreti durante i consigli comunali, poi il patto del Turcotto (http://www.inliberuscita.it/politica/67534/anzio-de-angelis-e-bruschini-a-pranzo-insieme-accordo-sancito/) e un amore che torna a sbocciare tra Luciano Bruschini e Candido De Angelis dopo l’ultimo Consiglio. Il primo prese il testimone dal secondo nel 2008, De Angelis divenne senatore e un paio d’anni dopo passando a Fli trovò il modo di iniziare a criticare l’amministrazione Bruschini, di mettere fuoco anziché gettarvi acqua sopra come l’attuale sindaco aveva fatto in precedenza.

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Candido De Angelis durante la campagna elettorale del 2013

Mal di pancia, problemi, vicende che non impedirono di prendersi una sede in quattro e quattr’otto e di avere parte del famoso rimborso Recordati per un’iniziativa “vicina” proprio a Fli. Poi la campagna elettorale, Bruschini che non si ripresenta anzi no, De Angelis che mette d’accordo tutti e invece no, una serie di “veleni” dei quali tutti sembrano dimenticarsi oggi. Anche una maggioranza – quella di Bruschini – che prende atto come nulla fosse dell’allargamento a De Angelis e ai suoi “nemici” fino a ieri. O almeno fino a un mese fa, quando in una intervista al Granchio l’ex sindaco e senatore ne diceva di tutti i colori all’amministrazione Bruschini e alla sua “marchettopoli”.

E durante l’ultima campagna elettorale? Andiamo a vedere: “Feci tanti errori nel 2008, andando a candidare Bruschini, misi qualcuno alla presidenza della Capo d’Anzio, feci degli errori”. E’ la dichiarazione di De Angelis in un’intervista del 15 maggio 2013 al giornalista Giovanni Del Giaccio, quando mancavano pochi giorni alle amministrative. “Andiamo divisi per motivi sostanziali, non per prese di posizione né tanto meno per giocare. Quando un paio di mesi fa venni contattato da Luciano che mi chiese se volessi essere il candidato del centrodestra, misi una condizione: mancata riconferma degli attuali assessori e ricambio generazionale della classe politica locale. La mia è stata una condizione a perdere, ma nello stesso tempo una condizione a vincere, perché in quel momento da 5, 6 d’accordo con il mio ragionamento diventammo 144, dei quali il 95% tutte persone nuove, che non avevano mai avuto a che fare con la politica, ragazzi, uomini, donne, laureati, non laureati, disoccupati, lavoratori, ma tutti con una matrice comune, quella della buona volontà nel tornare ad amministrare una città.

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Il sindaco Luciano Bruschini

Pochi giorni dopo, il 26 maggio, in apertura ufficiale della campagna elettorale e piazza Garibaldi i toni si fanno più aggressivi. De Angelis sale sul palco e da bravo oratore prende a martellare Bruschini per un’ora esatta. “Bisogna spiegare alla gente perché il centrodestra oggi, dopo 15 anni, va al voto separato. Quando venni contattato da Bruschini e Zucchini, ci mettemmo seduti. La mia richiesta era di fare le primarie, per rientusiasmare l’elettorato, si presero qualche ora per pensarci ma alla fine ottenni un rifiuto. Decisi di correre da solo, c’era una profonda voglia di cambiamento in me, di rinnovare la classe politica. Volevo che venissero cambiati tutti gli assessori ma da quel momento ci fu una crociata, partirono tutti per Roma e come potete immaginare rimasero tutti al loro posto. L’assessore non può essere un mestiere, questo lo devono capire. Ad Anzio è diventato un mestiere e non può essere. Così ho formato la mia coalizione, ed è iniziata una campagna elettorale sull’onda dei veleni. All’inizio pensavo che Bruschini si fosse contornato di piccoli guru dell’informazione, cattivissimi, che bannano su Facebook chiunque dica qualcosa contro Bruschini. Presentare il sindaco 3.0 mi sembra una truffa. Il sindaco non sa rispondere neanche a un sms sul cellulare, e lo capisco che una persona di 68 anni non abbia dimestichezza con le nuove tecnologie. 299976_200380323363503_1610939906_nQuello che mi stupisce è che si debba fare una campagna elettorale sul sindaco tecnologico. Lo stesso Bruschini nel 2008 fece una campagna elettorale basata sulla continuità con la mia amministrazione. Oggi vengo a sapere che la mia amministrazione è stata una tragedia per la città. Mi è stata contestata la mancata approvazione dei bilanci consuntivi del 2008, si è parlato di situazione debitoria per i tanti mutui, una grande bugia. Li sfido sui numeri del Comune, con le carte non con le chiacchiere. Ci sono 5 milioni di debiti fuori bilancio fatti quando Bruschini era sindaco negli anni 90 e assessore ai Lavori Pubblici. In questi ultimi cinque anni è successo di tutto ad Anzio. Sotto la mia amministrazione Anzio era considerato un comune modello. Caro Bruschini, quando guardi negli occhi dei cittadini mi devi spiegare perché un Comune che nel 2008 chiude con un avanzo di bilancio di 2 milioni e mezzo poi si ritrova dopo 5 anni assediato dai creditori. Per non parlare del problema rifiuti, del mobbing con i dipendenti che non firmano quello che dicono gli assessori. Ecco perché serve ricambio. In questi cinque anni per la città non è stato fatto nulla. A me questo centrodestra non piace. Noi dobbiamo amministrare nell’interesse di tutti, non di pochi amici, e riprendere il controllo dei quartieri e della città”.

Devono aver dimenticato o qualcosa deve essere cambiato. E’ rinato un amore, con l’intenzione che dopo il passaggio da De Angelis a Bruschini, oggi la strada sia percorsa al contrario. Tutti insieme, appassionatamente. La coerenza non sembra essere di questo mondo.