Villa Sarsina. Aspro ma costruttivo il confronto tra il Si e No al referendum istituzionale del 4 dicembre
di Claudio Pelagallo
E’ stato un confronto serrato quello sul prossimo Referendum Costituzionale tenutosi ieri a Villa Sarsina ad Anzio. I cittadini hanno avuto modo di ascoltare, partecipare e in alcuni momenti “battibbeccare” sul tema caldo del momento: la riforma costituzionale voluta dal Governo Renzi. Ad intrudurre il dibattito: Giovanni Del Giaccio per “Bastaunsi Anzio-Nettuno” e Andrea Parente del Comitato per il No”. A favore del Si : Annamaria Parente, senatrice PD, a favore del No: Stefano Fassina, deputato di Sinistra Italiana, a moderare il dibattito il giornalista Stefano Cortelletti.
Nel suo intervento la senatrice Parente ha sostenuto che: “La riforma ha avuto sei letture in parlamento quindi non è vero che è una riforma di parte. Si tratta di una occasione straordinaria per la democrazia. Che vede l’importante funzione del nuovo senato che farà da raccordo tra Regioni e Parlamento. Con l’abolizione delle competenze concorrenti tra regioni e parlamento, il lavoro di entrambe sarà più snello. Il cambiamento del titolo V° della costituzione, vrà un grosso impatto su imprese e lavoratori e la soppressione del CNEL porterà a risparmi notevoli”.
Per l’on. Fassina: “C’è un punto molto rilevante da evidenziare: la Costituzione rappresenta le regole del gioco, regole che andrebbero scritte tutti assieme, mentre il 4 a sera se vincessse il si metà del paese sarà spaccato. Perchè questa revisione della Costituzione è stata fatta a maggioranza di governo. L’Iitalia fa più leggi di tutti gli altri paesi Europei. lo scorso sono state approvate circa 400 leggi per cui non è vero che queste istituzione non permettono di produrre leggi. Mentre l’art. 70, introdotto dalla riforma, comporterà procedure legislative che si moltiplicano, i senatori avranno molti poteri, e saranno eletti tra i consiglieri regionali cioè nominati dai partiti e non votati dagli elettori. La retorica del cambiamento in sé è finta perché alcuni cambiamenti portano indietro e sono pericolosi”.
La Sen. Parente: “Questa riforma ha una sua coerenza interna, non potevamo spezzettare la riforma. La scelta è stata quella di dare una funzione al senato. Noi modifichiamo la seconda parte della costituzione. Le competenze, suddivise tra gli vari enti regione comune stato, così non hanno funzionato. I partiti presenti nelle istituzioni non riescono a mettere mano al malfunzionamento delle istituzioni. Se gli elettori diranno no significa che non vogliono che questa riforma passi e non ci sarà nessuna spaccatura nel paese”.
L’on. Fassina: “Noi noi diciamo no per partito preso, questo è solo un ritornello propagandistico. Abbiamo detto si al referendum sulle trivelle. Vorremmo dire si ad un intervento sul DEF che mettesse i soldi per la ripresa dell’economia. Diremmo si se si decidesse di stanziare risorse per il contrasto alla povertà. Le ragioni di fondo del nostro No sono: perchè si punta a cambiare la forma di governo da parlamentare ad una forma presidenziale. Perché un partito con il 25% per cento può avere maggioranza dei deputati e quindi nominarsi tutte le alte cariche dello stato e tutte le nomine nelle aziende pubbliche. La politica di una minoranza che prende tutto e che lascia tanta gente ai margini”.
Il vivace pubblico presente nella sala consiliare ha applaudito a più riprese gli interventi dei due parlamentari, più numerosi e convinti i sostenitori del No. Che verso la fine del dibattito hanno contestato alcune affermazioni della senatrice PD che ha risposto con pacatezza. Meglio se l’è cavata Fassina che è apparso più convincente nell’esporre le sue ragioni. Da notare l’assenza del Sindaco di Anzio Luciano Bruschini .