Due volte sindaco, perché no una terza. Soltanto oggi Candido De Angelis ha sciolto le riserve – ma se ne parlava da mesi – ufficializzando la sua candidatura a primo cittadino di Anzio davanti alla platea del cinema Astoria. In tanti si sono presentati ad un primo appuntamento con la città e con la stampa. Seduto di fronte al pubblico, De Angelis ha risposto alle domande dei giornalisti e dei sostenitori, parlando della necessità di camminare insieme, forte di un centrodestra “riunito in quasi tutta la sua completezza. Le divisioni in questo momento non farebbero bene a nessuno. Mi auguro che Roberta Cafà ci ripensi e si unisca a noi. Anche il centrosinistra lo ha capito e comincia a lanciare qualche idea, tutte sbagliate – ha lanciato la frecciata De Angelis – ma almeno ci sta provando e prima o poi tirerà fuori il nome del candidato. Il mondo è cambiato, si investe poco. Io oggi sono qui per dire che ci siamo e che stiamo cominciando a elaborare un programma di sviluppo per Anzio. Tanti amici mi hanno chiesto di impegnarmi per la città, oggi sono pronto a farlo dopo che il mio cardiologo mi ha dato l’ok (un anno fa De Angelis aveva avuto seri problemi cardiaci ndr). Il centrodestra è unito ma vogliamo ascoltare i giovani, i professionisti, tutti coloro che amano la propria città e tengono al futuro di Anzio. Siamo aperti al rinnovamento e al confronto. Prioritario è tornare a investire sulla scuola, sui nostri ragazzi, riqualificare le periferie, riorganizzare la macchina amministrativa”.
Alla domanda di un giornalista che ha definito la situazione giudiziaria del comune “imbarazzante”, il candidato ha minimizzato: “Il problema è solo di un ingegnere e non è poi così grave. La magistratura farà il suo corso”.
Ed ancora, “di idee ne abbiamo tante, pensiamo al Paradiso sul Mare e alla necessità di rilanciarlo, non vendendolo alle fondazioni, come ha detto il mio caro amico Del Giaccio, oggi anche lui candidato, ma trovando fondi per trasformarlo in una grande palazzo della cultura comunale. Idem per il porto, mi auguro che il bando di gara abbia esito positivo. Tutto il resto, la Regione, l’autorità portuale, sono cose già viste e la questione è parecchio complicata”.
“E il rapporto con i social?”, ha chiesto un ragazzo dal pubblico. “Siamo passati dal Cogito ergo Sum, come disse il grande Umberto Eco, al digito ergo sum, riferendosi all’impatto drammatico dei social sulla libertà di parola. Io sono rimasto al Cogito…”