Sabato 28 Aprile, la lista civica Alternativa per Anzio, che esprime come candidato sindaco Luca Brignone, ha inaugurato ufficialmente la sede del comitato elettorale sito in via di Valle Schioia 125.
Sulla porta d’ingresso campeggia la scritta “partiamo dal quartiere” e la cosa non è casuale. “la scelta di una sede in un luogo come lavinio è un fatto simbolico che fa capire come i quartieri sono e saranno al centro delle nostre proposte.”
Molte le persone che sono accorse all’evento non solo per inaugurare il quartier generale di Alternativa per Anzio ma soprattutto per la presentazione del programma elettorale.
Dopo una breve introduzione fatta da Valentina Caprari, hanno preso la parola nell’ordine Alessandro Dino presidente di Anziodiva, Giuseppe (peppone) Polverini per conto di Articolo 1 Mdp e Gabriele Palomba in rappresentanza di Sinistra Italiana. I tre hanno spiegato come si sia arrivati alla nascita di ApA ed alla candidatura di Luca Brignone e come ci sia la voglia di non interrompere il cammino intrapreso il giorno dopo il voto.
Prendendo la parola, Luca Brignone, ha iniziato dichiarando che “il seguente programma è il frutto di anni di attivismo sul territorio” e continuando “il contrasto alla corruzione e alle infiltrazioni criminali sul nostro territorio saranno sempre al centro della nostra agenda politica”.
Gli intervenuti hanno mostrato più volte il loro apprezzamento con lunghi applausi durante la spiegazione dei vari punti come ad esempio la proposta di istituire l’assessorato alle periferie e di praticare scelte amministrative partecipate. La tutela all’ambiente dicendo un chiaro no alle biogas e promuovendo la gestione diretta dei rifiuti da parte del comune. Lo stop al consumo di suolo e la tutela delle aree verdi ed un progetto per la tutela degli animali. Un altro punto molto apprezzato è quello sulla messa a norma degli edifici scolastici.
Ovviamente non poteva mancare una parte riguardante la storia infinita del porto di Anzio. A tal proposito viene proposta da Luca Brignone la volontà di pensare un porto che sia funzionale alle esigenze reali della Città. “Vogliamo ridiscutere il progetto con la Regione Lazio e riqualificare il bacino esistente.”
Un punto a parte per quello che è “l’oro di Anzio” per dare valore alle tante risorse che la Città possiede e coniugare il turismo con la cultura e la storia.
Per quanto riguarda i giovani uno dei punti più applauditi è quello sulla generazione da non perdere. “Per sostenere i giovani serve dare loro fiducia”. Prestito d’onore per iniziative imprenditoriali giovanili e istituzione dell’ufficio per bandi UE sulle politiche giovanili.
Non sono mancati i ringraziamenti a persone che hanno dato il loro tempo e la loro preparazione culturale per contribuire alla stesura del programma come la Professoressa Maria Antonietta Lozzi Bonaventura e
L’architetto Paolo Prignani. Oltre i ringraziamenti a quanti si stanno adoperando e stanno contribuendo alla riuscita del progetto Alternativa per Anzio. Per una Anzio di tutti, nessuno escluso”.
PROGRAMMA ELETTORALE ALTERNATIVA PER ANZIO
PREMESSE Il seguente programma è il frutto di anni di attivismo sul territorio, di battaglie, proposte, discussioni e confronti tra le forza politiche e civiche che hanno dato via al progetto “Alternativa per Anzio”, ed è stato redatto con il contributo di tanti cittadini che hanno messo le proprio competenze in campo per la città. Il primo capitolo è da considerarsi la precondizione per l’attuazione del resto del programma: solo recuperando l’etica della Pubblica Amministrazione, il rispetto delle istituzioni e del bene comune è possibile dare vita alle progettualità esistenti. Il contrasto alla corruzione e alle infiltrazioni criminali sul nostro territorio saranno sempre al centro della nostra agenda politica. Molte delle proposte presentate sono a costo zero, o contenuto, altre richiedono investimenti più importanti. Attualmente è impossibile conoscere esattamente lo stato economico dell’Ente a causa della frammentazione e parzialità con cui vengono fornite le informazioni. Riteniamo che Anzio abbia grandi potenzialità economiche e che una gestione attenta e oculata delle risorse disponibili possa rendere fattibili tutte le proposte avanzate. Tuttavia, alcune di esse richiederanno tempo, anche maggiore di una consiliatura, e sono pertanto da considerarsi come indirizzo strategico di lungo termine da dare alla città. Le sezioni che compongono il programma non vanno lette solo singolarmente, ma considerate in relazione alle altre. Alcune proposte infatti si ripetono o sono comunque legate ad altre contenute in altre sezioni: l’intero programma rappresenta una visione di città che Alternativa per Anzio vuole proporre alle prossime elezioni amministrative. Infine, c’è da considerare il ruolo che ha la città all’interno del più grande contesto nazionale che inevitabilmente ne condiziona lo sviluppo, ma anche e soprattutto in relazione alla Regione Lazio, Ente da cui dipendono molte decisione che insistono sulla città, alla Città Metropolitana di Roma e al limitrofo Comune di Nettuno: le due città vivono in simbiosi e il campanilismo che talvolta invade lo scenario politico è da superare: molti servizi e piani vanno gestiti in maniera congiunta, dalla mobilità, ai rifiuti, passando per le reti ecologiche e la valorizzazione dell’identità costiera del litorale.
ISTITUZONI “BENE COMUNE” – Per ridare dignità alla cosa pubblica 1.1 Etica, trasparenza, lotta alla corruzione Le infiltrazioni mafiose accertate da inchieste e sentenze nel territorio di Anzio, la dilagante corruzione e l’assenza di Etica nella gestione della cosa pubblica impongono al nostro Comune di dotarsi di strumenti specifici per arginare questi fenomeni. Il loro contrasto è la precondizione per fare politica. Al tempo stesso solo perseguendo un modello di sviluppo sostenibile che metta l’attenzione verso le periferie, il sociale, l’ambiente e la partecipazione si gettano le basi per una seria lotta alla corruzione. Questo è lo scopo dell’intero programma presentato. Di seguito gli strumenti specifici proposti:
Pieno adempimento delle norme di legge in materia di trasparenza totale dei dati e dei documenti della pubblica amministrazione (DM 33/2013 “decreto anticorruzione”);
Condivisione delle chiavi di accesso dei database comunali con la Questura;
Criteri nell’emanazione di bandi pubblici: no al massimo ribasso che tende a favorire le società con grandi disponibilità di denaro; compilazione, con la collaborazione della prefettura, di una White List comunale di società affidabili in caso di affidamento diretto dei lavori ai sensi del D.P.C.M. 1870472013; rinnovo annuale della White List; stipulazione protocollo con l’ANAC;
Costituzione del Comune come parte civile nei processi per mafia;
Regolamento per la destinazione e l’utilizzo dei beni confiscati;
Regolamento per la gestione dei campi e delle attrezzature sportive di proprietà del comune;
Regolamento per l’assegnazione dei beni del comune;
Censimento e classificazione dei beni del patrimonio comunale e pubblicazione di elenchi e dati relativi alla loro disponibilità e redditività;
Aggiornamento annuale dell’albo delle associazioni di volontariato;
Istituzione di un sistema di promozione permanete della cultura della legalità e della giustizia sociale in collaborazione con scuole e associazioni;
Pubblicità dello stato patrimoniale di candidati ed eletti;
1.2 Scelte amministrative partecipate e trasparenti Integrare forme di democrazia diretta alla democrazia rappresentativa attraverso strumenti e processi partecipativi, è il miglior modo per riconnettere cittadini e istituzioni. Decidere collettivamente alcune scelte di un’amministrazione serve a dare maggiore legittimità alle stesse, ma non solo: la partecipazione responsabilizza, sensibilizza, stimola intelligenze collettive, conoscenze e progettualità che molti abitanti del territorio hanno, ma che troppo spesso vengono ignorate.
Regolamento per gli istituti di partecipazione e di iniziativa popolare;
Adozione di politiche e prassi di partecipazione alla formazione del bilancio: i cittadini decidono dove indirizzare una quota degli investimenti pubblici;
Regolamento gestione condivisa dei beni comuni sul modello della rete LABSUS (laboratorio per la sussidiarietà che a partire dall’esperienza del Comune di Bologna mette a rete in maniera virtuosa tutte le esperienze di gestione dal basso dei beni comuni);
Istituzione Assessorato alle Periferie e alla Partecipazione;
Istituzione della “Casa delle Associazioni”.
TUTELA DELL’AMBIENTE E SVILUPPO DEL TERRITORIO – Per difendere la natura, il mare e la nostra salute 2.1 No al polo di impianti biogas Due impianti di trattamento biogas e un centro di stoccaggio sono stati proposti nella zona di padiglione. Il quantitativo di rifiuti trattato è enormemente maggiore di quello prodotto dalla città, violando ogni principio tecnico, scientifico e normativo (D.lgs. 152/06): autosufficienza territoriale, prossimità della gestione e del trattamento di rifiuti.
Applicazione principio di precauzione per bloccare gli impianti approvati e in corso di approvazione;
Modifica al regolamento di igiene e sanità comunale per escludere tali soluzioni nel trattamento dei rifiuti;
Dire No a questi impianti nelle future conferenze dei servizi in cui si decidono le autorizzazioni;
Creare insieme ad altri Comuni limitrofi un fronte per pretendere dalla regione un Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e una moratoria agli impianti in corso di approvazione fino all’approvazione dello stesso;
Lavorare con il Comune di Nettuno per avere nel futuro Piano Regionali una ATO (Ambito territoriale ottimale) dei due comuni per gestire i soli rifiuti prodotti dagli stessi;
Incentivo pratica di compostaggio domestico.
2.2 Variante di Piano Regolatore Generale L’attuazione del PRG ha prodotto una indistinta espansione edilizia di bassa qualità che satura tutto il territorio senza l’innesto di alcun elemento di qualità urbana che possa creare l’effetto città nei vari quartieri di Anzio e senza la realizzazione di nuovi servizi. L’edificato periferico si va sempre di più caratterizzando come un insediamento informe e casuale di indistinte volumetrie a due piani che vanno annullando lo specificità dei quartieri storici di Falasche, Lavinio, Pocacqua ecc. Tale espansione diffusa, inoltre, ha aumentato enormemente il consumo di suolo, ha abbassato i valori immobiliari e ha reso quasi impossibile fornire i servizi di base nei quartieri. Occorre pertanto un generale risanamento del territorio dal punto di vista ambientale, dei servizi, della qualità urbana e architettonica per una città che riscopra la bellezza:
Revisione dello strumento urbanistico senza ulteriori aumenti di volumetria, che preveda un ridisegno delle realtà urbane esistenti e un loro recupero qualitativo attraverso la realizzazione di nuove centralità e servizi e funzioni di interesse collettivo in ogni quartiere;
Piano quadro dei servizi: pianificazione di dettaglio per ricostruire l’identità dei vari quartieri e individuazione di priorità degli interventi di recupero tramite percorsi partecipati, da programmare in base alle possibilità di spesa.
Incentivare le azioni di rigenerazione urbana mediante la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente da favorire al consumo indiscriminato del suolo ed alla compromissione del territorio ancora libero
Aggiornare le norme locali alla luce delle innovazioni normative nazionali e regionali per favorire lo sviluppo di altre forme d’uso dell’edificato che non sia solo la realizzazione di residenze (spesso invendute) ed incentivare al contrario l’insediamento di attività commerciali, ricettive, turistico-ricreative, ludiche e sportive. Oltre a creare sviluppo ed occupazione queste opzioni contribuiranno alla qualità ed al valore complessivo del territorio
2.3 Revoca del Piano Particolareggiato del centro e suo successivo miglioramento Il centro urbano è soggetto a fenomeni sempre più acuti di spopolamento, declino delle attività economiche, mutazione delle caratteristiche socio-economiche dei residenti. Il Piano del centro adottato dal Consiglio Comunale ad aprile 2018 non fa altro che saturare di cubature il centro senza prevedere nuovi servizi, infrastrutture e funzionalità. Occorre revocarlo e riprogettarlo:
Incentivare il risanamento edilizio degli immobili privati e, attraverso nuove forme di riuso e destinazione;
Piano arredo urbano e del colore;
Piano della sosta e dei parcheggi, della viabilità, della pedonalità, per migliorare la mobilità e rivisitare il funzionamento dell’isola pedonale;
Utilizzare leve ed incentivi alla rigenerazione anche diversi da indiscriminati premi di cubatura quali incentivi fiscali, cambi di destinazione d’uso che valorizzino i beni edilizi.
2.4 Messa a norma edifici scolastici La scuola, anche per effetto dei tagli e delle sconsiderate riforme nazionali che si sono succedute, versa in condizioni di difficoltà tali da porre in serio pregiudizio la formazione culturale delle nuove generazioni. Per quanto possibile, l’Amministrazione Comunale deve interagire nella maniera più efficace con le istituzioni scolastiche per garantire il pieno riconoscimento al diritto allo studio con le possibili iniziative che facilitino la formazione di percorsi di apprendimento. Al tempo stesso occorre prendere atto dello stato impietoso dei plessi scolastici comunali e dell’assoluta carenza di spazi conseguente allo sviluppo demografico seguita da servizi assolutamente inadeguati. A questa emergenza, pur nella difficile congiuntura economica, occorre rispondere avviando un serio programma di riqualificazione e potenziamento dell’edilizia scolastica comunale. Ogni quartiere deve avere la sua scuola, occorre quindi aggiornare il dimensionamento degli istituti comprensivi che devono essere effettivamente adattati alle reali esigenze di sviluppo e funzionamento dei quartieri ed eliminare le distorsioni e le inefficienze che penalizzano la gestione dei plessi. 2.5 Messa in sicurezza del Porto e a suo adeguamento nel bacino attuale
Il progetto per il nuovo Porto di Anzio prevede la trasformazione dello stesso in una Marina, ovvero in un parcheggio di barche private (vedi Nettuno) e un raddoppio sul molo di ponente che date le condizione economiche e del mercato della nautica e l’inattuabilità del progetto in essere non verrà mai realizzato. Il progetto presenta criticità urbanistiche ed ambientali insuperabili, il costo complessivo dell’opera è di oltre 150 milioni di euro e da 18 anni non è stato fatto niente, se non avere una società che accumula debiti e inefficienze. Occorre aprire un tavolo con la Regione, proprietaria del Porto, e rivedere il progetto esistente, eliminando il raddoppio, riqualificando ed adeguando il bacino attuale preservando il valore del centro storico della città, spostando la cantieristica e risolvendo il problema storico dell’insabbiamento che sta facendo morire le attività del Porto. 2.6 Creazione Reti Ecologiche Le aree protette servono a garantire alla popolazione i cosiddetti servizi eco-sistemici: miglioramento della qualità dell’aria attraverso lo stoccaggio di inquinanti e il rilascio di ossigeno, regolazione del ciclo delle piogge alleggerendo i deflussi evitando gli allagamenti, salvaguardia della biodiversità e dell’ecosistema, valori paesaggistico, estetico e spirituale. Tali servizi vengono forniti soprattutto se queste aree sono messe in connessione secondo il criterio delle “Reti ecologiche”:
Istituzione con il Comune di Nettuno della cintura verde composta dalla riserva naturale della Gallinara, Bosco di Padiglione macchia dell’Armellino e dalla Pineta della Campana;
Istituzione della riserva marina di Tor Caldara con la Regione e protezione della costa;
Salvaguardia area della Vignarola: cancellare la delibera Puccini e aprire un tavolo con la proprietà per mantenere l’area verde e connessa con la riserva di Tor Caldara.
MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI – Per elevare la qualità della vita in tutta la città 3.1 Migliorare il servizio di raccolta dei rifiuti L’inefficienza del servizio di raccolta dei rifiuti è uno dei problemi più evidenti del nostro Comune. Per migliorare la situazione occorre intervenire su più fronti: ridurre il quantitativo di rifiuto prodotto, rendere più efficiente il servizio, migliorare la qualità dell’ambiente e del territorio e ridurre la tassazione (TARI).
Adottare le Green Public Procurement , ovvero gli acquisti verdi per la pubblica amministrazione: esistono delibere già pronte, adottate in altri comuni, che impegnano la Pubblica Amministrazione ad acquistare solamente materiali altamente ecologici (es. la carta riciclata per gli uffici);
Stipulare accordi ed incentivi con le associazioni di categoria (commercianti, ristoratori, albergatori ecc.) per l’acquisto di materiali eco-compatibili e per la gestione dei servizi in ottica di sostenibilità, utilizzando certificazioni europee ISO e EMASS;
Nuovi accordi economico-finanziari con i consorzi di recupero e con le imprese che si occupano del trattamento, riciclo e smaltimento dei rifiuti secondo criteri di trasparenza e qualità del servizio;
Arrivare in 5 anni all’utilizzo della tariffa puntuale per i rifiuti: pago quanto produco;
Valutare la possibilità di gestire direttamente il servizio di raccolta;
Riprogettare il servizio di raccolta integrando la raccolta di prossimità (mini isole ecologiche sparse su tutto il territorio) con la raccolta porta a porta; aumentare la dotazione di telecamere per il controllo; utilizzare sistemi informativi geografici (GIS) per aumentare l’efficienza del servizio.
Organizzare la Commissione Consiliare Ambiente come reale e funzionale organo di controllo, studio ed elaborazione di proposte di miglioramento della gestione dei rifiuti;
Introduzione di progetti e prassi per il recupero e la valorizzazione dei rifiuti di origine vegetale (potature) affinché uno dei maggiori costi per la collettività ed ora fonte di disagi dovuti ad abbandoni e smaltimenti abusivi, diventi una virtuosa prassi ambientale nonché risorsa economica;
3.2 Aumentare la sicurezza nei quartieri Nei quartieri dormitorio della periferia di Anzio prodotti dallo svuotamento di funzioni e servizi, è aumentato sensibilmente un forte senso di insicurezza della popolazione. Nell’immediato occorre rispondere con misure di controllo, ma per rispondere sul lungo periodo a questo senso di insicurezza e spaesamento, occorre tornare a dare vitalità a tutte le frazioni di Anzio.
Ricreare per tutti i quartieri dei centri o poli di riferimento, come giardini pubblici e parchi gioco per bambini e in soprattutto piazze corredate da servizi pubblici e privati e da strutture commerciali, in grado di costruire centri vitali di aggregazione sociale, in accordo con i Piani Quadro dei Servizi ;
incremento del commercio di vicinato e incentivi ai centri commerciali naturali come veicolo di rilancio dei quartieri e del centro città in particolare;
Aumento dei servizi di video sorveglianza e maggiore presenza delle forze dell’ordine;
Istituzione Assessorato alle Periferie e alla Partecipazione.
3.3 Progetto tutela animali Il Comune di Anzio in applicazione della LR 34/97 usufruisce del canile di Pomezia con ingenti spese (si stimano circa 300 mila euro l’anno), mentre il vicino Comune di Nettuno, essendosi dotato di un ufficio tutela animali riesce a risparmiare notevolmente offrendo un servizio decisamente migliore. Il Progetto Tutela Animali ha l’obiettivo di colmare tale deficit nel nostro Comune e si articola, sinteticamente, nei seguenti punti:
Istituzione ufficio tutela animali comunale;
Approvazione progetto tutela animali, relativo regolamento e commissione;
Convenzioni con associazioni di tutela animale ed ambientale e coordinamento con il mondo del volontariato locale;
Collaborazione con Nettuno per la creazione dell’oasi del benessere degli animali: un presidio indispensabile che peraltro genera risparmi ed un economia virtuosa per il territorio;
Convenzione con le facoltà di veterinaria;
Aree sgambamento, stallo e gestione parchi locali, accesso agli arenili;
Istituzione portale web per facilitare le adozioni e le informazioni;
Formazione alla polizia locale e ai proprietari di stabilimenti per il coordinamento con le guardie zoofile ecologiche;
Tutela animali selvatici;
Regolamento circhi .
3.4 Migliorare la mobilità ed il trasporto pubblico
Cura del ferro privilegiando il trasporto su rotaia a quello su gomma. Avviare un’azione stringente verso i Comuni interessati, la Regione e le Ferrovie per migliorare la linea ferroviaria e per trasformarla in metropolitana di superficie;
Piano di mobilità interna che connetta le diverse modalità di trasporto pubblico in relazione anche alla città di Nettuno: è necessario migliorare il servizio di trasporto bus attraverso un maggiore informazione ed efficienza, in quanto attualmente è altamente sottoutilizzato rispetto alle sue potenzialità;
Progettazione di una rete di piste ciclabili su tutto il territorio, sia per gli spostamenti quotidiani interni ai quartieri, sia per la creazione di reti sovra locali di carattere ludico e turistico.
3.5 Pubblicizzazione servizio idrico L’acqua è un diritto e non una merce, così come sancito dall’articolo 2 della costituzione italiana, dalla risoluzione del 28 luglio 2010 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e la risoluzione del Parlamento europeo dell’8 settembre 2015. Di fatto in questi anni abbiamo visto una gestione fallace su diversi fronti, dalle dispersione di acqua potabile per rottura delle tubature al discutibile trattamento delle acque reflue all’aumento delle tariffe anche a seguito di voci in fattura illegittime (vedi partite pregresse). Inoltre è aumentata la dispersione dell’acqua al 70% (all’inizio della gestione era del 60%), ciò ha comportato lo sfruttamento delle falde acquifere, tanto che il pescaggio dell’acqua è a livelli tali da mettere in rete acque con elementi e sostanze nocive come arsenico e floruro. Si intende mettere in campo tutte quelle azioni finalizzate alla ripubblicizzazione del servizio idrico e depurazione acque reflue e l’applicazione del referendum del 2011. Applicazione della Legge Regionale 4 aprile 2014, n. 5 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”, per la ripubblicizzazione del servizio idrico sull’esempio di Napoli, gestita da una “azienda speciale” consortile di proprietà dei comuni dell’ATO4, ente pubblico partecipato, finalizzato non al lucro ma al reinvestimento degli eventuali utili in impianti e che garantisca il buon funzionamento attraverso un Comitato di Sorveglianza, composto da rappresentanti di tutti Consigli comunali, dei dipendenti dell’azienda, dei rappresentanti degli utenti e rappresentanti del mondo ambientalista dell’ATO4. Considerando i vincoli che il comune di Anzio ha con la società Acqualatina, prima di procedere con la creazione di una “azienda speciale”, intendiamo muoverci verso l’applicazione delle leggi finalizzate a: restituzione al comune di Anzio delle rate dei mutui accesi per l’ammodernamento delle reti idriche e fognarie e per la copertura della costituzione del capitale sociale, attraverso una formale richiesta; eliminazione della voce “partite pregresse” in bolletta attraverso una delibera ad hoc da cui risulti che tale voce: 1) non può essere deliberata in quanto non esiste una variazione del piano d’ambito da cui risultino dei costi e ricavi tali da giustificarne l’esistenza; 2) è formata sulla base di un metodo tariffario vecchio ma nel quale non era consentito/permesso calcolare certi elementi; 3) è già stata disconosciuta da diverse sentenze seguite a ricorsi fatti da alcuni comuni e/o privati. Tali sentenze hanno dichiarato illegittima la voce “partite pregresse” inserita dal gestore del servizio idrico in fattura, in quanto la
stessa si caratterizza per l’assenza di qualsiasi indicazione idonea all’esplicitazione del contenuto di tale voce; riequilibrare la rappresentanza del socio pubblico nel consiglio attraverso la revisione dello Statuto di Acqualatina; non consentire i distacchi e/o le sospensioni, riduzioni del flusso qualora sia presente una contestazione da parte dell’utente e se non autorizzata con una sentenza del giudice così come fatto dal comune di Formia; allontanamento, per inadempienza, della responsabile della segreteria tecnico operativa dell’ATO4. togliere la competenza dell’ARERA (Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente ex AEEG – AEEGSI) dalla regolazione del servizio idrico attraverso una mozione di richiesta al governo nazionale.
CULTURA, STORIA E TURISMO – Per valorizzare l’oro di Anzio Premessa metodologica Il patrimonio storico-artistico-archeologico di Anzio, grazie alla straordinarietà delle vicende storiche di questo territorio, possiede caratteri di grande fascino che non sono stati finora adeguatamente valorizzati. Qui, infatti, il lunghissimo periodo di ritorno del bosco al posto dell’opulento abitato del periodo imperiale romano, bloccò dal 600 d.c. circa al 1600-1700 ogni intervento umano, cosicché la rinascita del centro abitato intorno al nuovo porto voluto da papa Innocenzo XII si sviluppò sul nucleo delle quattro grandi ville cardinalizie che con i loro giardini strapparono al bosco il territorio oggi occupato dal centro di Anzio. Il rapporto fra il costruito attuale e la natura originaria è pertanto assai più ravvicinato di quello che è conosciuto dalla maggior parte dei centri abitati italiani, e questo singolare dato di fatto dovrebbe, a nostro parere, costituire l’elemento unificante di ogni intervento di valorizzazione dei monumenti e dei reperti del nostro territorio, ben più numerosi di quanto si creda. 4.1 I primi interventi urgenti di salvataggio L’urgenza di intervenire su quelli che sono i rischi più immediati dei monumenti più conosciuti è tale, che non potremo che iniziare dalla situazione estremamente precaria della Villa imperiale o di Nerone, la cui collocazione in riva al mare, addossata alla falesia costiera, priva di ogni serio intervento di salvaguardia, ne fa temere addirittura il disastro definitivo. Eppure, gli interventi di restauro e di consolidamento, purtroppo non più portati avanti dopo i lavori a cavallo fra gli anni ’90 e il Duemila, ci hanno dimostrato la resistenza ai crolli delle zone trattate correttamente. Tutto è rimasto fermo per la cronica carenza dei fondi, alla quale l’amministrazione non ha finora tentato di provvedere; non c’è stato peraltro nessuna azione di stimolo nei confronti della Soprintendenza archeologica per il Lazio, dalla quale dipende il nostro patrimonio archeologico, neppure in occasione della recente sostituzione del funzionario responsabile per il nostro territorio. Altrettanto urgente è il salvataggio dei resti subacquei dell’importantissimo porto neroniano, purtroppo compromessi dal “molaccio” costruito nonostante le motivate contestazioni.
Per quanto riguarda il patrimonio presente nel centro cittadino, proponiamo la creazione di uno o più itinerari funzionali che colleghino, anche con la creazione di adeguati percorsi segnati dal verde, i diversi punti di interesse. Per l’antica Antium comprenderanno il vallo latino-volsco, il teatro romano presso S. Teresa, la villa imperiale e il porto neroniano. Un itinerario dovrebbe includere poi anche la Anzio monumentale, rappresentata dalle ville cardinalizie. Infine, vanno senz’altro valorizzate le opere architettoniche del Novecento, anzitutto il Paradiso sul Mare, per il quale sosteniamo l’urgenza di un rapido restauro, e le testimonianze tuttora valide delle ville Liberty della prima Anzio balneare. 4.2 Paradiso sul mare Lo storico edificio in stile liberty, in cui Federico Fellini girò “Amarcord “e Alberto Sordi “Polvere di stelle”, è un patrimonio della città e pertanto va conservato e ne va garantito un uso pubblico. Al tempo stesso l’edificio, che fino al 2015 ha ospitato l’istituto alberghiero Gavio Apicio, necessita di ingenti investimenti per la ristrutturazione. Attualmente insistono almeno tre interessanti progetti per l’utilizzo dell’edificio: il museo del liberty, la scuola di cucina e l’emporio film-festival. Tutti e tre sono compatibili con la vocazione culturale e turistica della città. E’ nostra intenzione decidere insieme alla città quale perseguire (o magari, facendolo diventare un centro polifunzionale, realizzarli almeno in parte insieme), aprendoci anche a forme di partenariato pubblico-privato per coprire gli oneri per la ristrutturazione, qualora non fossero disponibili altri fondi pubblici (ministeriali per la conservazione dei beni culturali, tramite progetti UE, ecc.), purché ne sia garantita l’accessibilità al pubblico e la destinazione culturale e turistica. 4.3 Monumenti storici e archeologici nella periferia L’esteso territorio comunale di Anzio è ricco di reperti e di luoghi di interesse, che andrebbero tutti studiati e valorizzati, dal momento che il poco che è stato comunque fatto finora ne ha rivelato grandi elementi di interesse. Ancora una volta, l’intreccio storia-natura è l’elemento più affascinante: basti pensare a Tor Caldara, che accanto al valore naturalistico come unico lembo rimasto della millenaria foresta, presenta quello di preziosa testimonianza dell’antica lavorazione per l’estrazione dello zolfo tuttora presente nelle sue acque, di ricordo dell’edilizia romana con i resti della cosiddetta villa di Mecenate scoperta e poi reinterrata nei primi anni Duemila, ai piedi della torre cinquecentesca che ha dato origine al nome della Riserva. Ecco poi gli interessantissimi scavi di Colle Rotondo, sospesi nel 2014 dopo aver fornito notizie di estremo interesse dell’età paleolitica e su quella del bronzo recente, e la necropoli di Cavallo Morto, purtroppo in abbandono nonostante abbia fornito notizie di estremo interesse sulle diverse modalità del cerimoniale funebre (incinerazione e inumazione) della fine dell’età del bronzo. Resta in piedi, all’inizio di via delle Cinque Miglia, la Torre di Sant’Anastasio, di origine volsca, ma giunta fino a noi nella ricostruzione medievale, unico reperto anziate di quella fase storica nel territorio. 4.4 Gastronomia, storia, turismo Il ripopolamento della costa anziate per la costruzione del porto innocenziano, realizzato soprattutto grazie all’immigrazione di pescatori provenienti dalla Campania. La passione è tuttora viva, tanto che “andare a mangiare il pesce ad Anzio” è una passione condivisa da romani di ogni ceto, dal presidente del Consiglio ai campioni di calcio ai cittadini più semplici. Quindi, per valorizzare la cultura e la tradizione della gastronomia di Anzio che proponiamo la richiesta del Marchio DOP per il “Pesce di Anzio”.
4.5 Coinvolgimento dei cittadini, delle scuole, dell’associazionismo. Il ruolo del Museo Civico Archeologico, della Biblioteca Comunale e del Museo dello Sbarco È necessaria una profonda revisione del rapporto fra l’Amministrazione Comunale e i cittadini, le scuole e le associazioni del territorio in questo ambito. Il Comune deve attivarsi per mettere in rete queste forze, attraverso la seria promozione di progetti di collaborazione, finanziamento e promozione turistico-culturale, in collaborazione con le realtà vive della città. Per quanto riguarda le istituzioni culturali, si deve sostenere e potenziare il lavoro di cui si sono fatti finora carico i responsabili e gli operatori/operatrici del Museo Archeologico e della Biblioteca Comunale, che hanno operato costantemente per la diffusione del patrimonio culturale cittadino, spesso in condizioni di semi-volontariato. Inoltre, questi fondamentali settori della nostra Amministrazione tessono preziosi rapporti con istituzioni culturali di carattere nazionale come, ad esempio, l’Università, creando importanti momenti di collaborazione per la predisposizione di progetti culturali con finanziamento europeo. A queste strutture dovranno essere garantiti tutti gli strumenti indispensabili per portare avanti la loro intermediazione preziosa, anche sul piano della presa di coscienza, da parte della popolazione, della necessità di una fruizione responsabile del tesoro tanto prezioso quanto fragile delle nostre antichità, per evitare che una frequentazione incontrollata possa provocare danni irreparabili. In sintesi quindi, ecco le nostre proposte per quanto riguarda cultura, storia e turismo:
Ripresa degli interventi di consolidamento e salvaguardia del complesso della Villa e Porto di Nerone, ed estensione agli altri luoghi di interesse della Città (es. Tor Caldara).
Valorizzazione dei reperti archeologici della periferia (Tor Caldara, Colle Rotondo, Torre di Sant’Anastasio)
Itinerari storico-turistici nel centro: Anzio antica (vallo, teatro, villa e porto), Anzio monumentale (le ville cardinalizie), Anzio contemporanea (Paradiso sul Mare e ville liberty)
Restauro del Paradiso sul Mare
Marchio Doc per il “Pesce di Anzio”
Potenziamento della Biblioteca Comunale, del Museo Civico Archeologico e del Museo dello Sbarco
Strumenti di sensibilizzazione e controllo per favorire una fruizione responsabili
CITTADINI E NON SUDDITI – Per rendere il Comune la casa di tutti L’articolo 3 della Costituzione Italiana e l’articolo 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sono i riferimenti che guideranno l’azione amministrativa anche a livello locale: il Comune deve fare la sua parte nel garantire a tutte e tutti le stesse condizioni di partenza nella società, negli studi, nell’accesso alle cure mediche e nel lavoro attraverso il superamento di condizionamenti di carattere economico e/o sociale degli individui, senza distinzione alcuna, di sesso, lingua, religione, opinione politica, etnia, di ricchezza di nascita o di altra condizione.
5.1 Sostegno alle categorie sociali più deboli In tempi di crisi economica come questi, i servizi sociali del Comune possono realmente contribuire ad alleviare i disagi dei più deboli come gli anziani, i disoccupati e le famiglie in difficoltà ma possono anche introdurre forme di aiuto significativo per i giovani, per le donne che lavorano e le famiglie in genere. La contrazione della spesa pubblica impone misure di razionalizzazione che tuttavia devono avvenire senza pregiudicare servizi cruciali come l’assistenza domiciliare per le persone non autosufficienti e i diversamente abili oggi a grave rischio anche per effetto di una gestione tutt’altro che limpida.
Aggiornamento Piano Regolatore Sociale con Nettuno per il sostegno alle categorie svantaggiate;
Valorizzazione del volontariato e delle associazioni no profit e loro coinvolgimento nelle politiche sociali del Comune: valutare la possibilità di creare un data-base comune a servizi pubblici e di volontariato, tutelando la privacy e rendendo trasparenti i servizi sociali;
Decentramento servizi specifici nei quartieri;
Nuovo regolamento per i Centri Anziani: supportati e distribuiti nei vari quartieri;
Promozione e sostegno alla sperimentazione di forme di protezione sociale alternative o complementari all’assistenzialismo: gruppi d’acquisto solidale, orti sociali, banca del tempo, banca etica ecc.
Abbattimento barriere architettoniche;
Introduzione di forme specifiche di sostegno, servizi ed iniziative in favore di soggetti non necessariamente indigenti ma che manifestano condizioni di fragilità parziale o temporanea:
o famiglie con membri anziani colpiti da Alzheimer o malattie degenerative similari che inducono disagio ed isolamento ;
o padri separati in momentanea condizione di grave difficoltà abitativa, logistica e psicologica;
5.2 Accoglienza e Integrazione La presenza di stranieri all’interno dei nostri territori è ormai da decenni un fattore divenuto strutturale con le dinamiche della globalizzazione contemporanea. Eppure, a livello legislativo si continua a trattare come un’emergenza e le leggi contraddittorie attuali creano problemi che altrove non esistono. Gli immigrati sono, pertanto, il capro espiatorio di innumerevoli problemi causati dall’assenza delle istituzioni e da un approccio politico alla questione che sostanzialmente la ignora. Occorre pensare a percorsi di inclusione sociale e confronto culturale.
Adesione del Comune di Anzio alla rete SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ): in questo modo si mettono in moto delle vere pratiche di integrazione attraverso il coordinamento tra i comuni che aderiscono su base volontaria. Il Ministero dell’Interno attiva un finanziamento triennale per i comuni che aderiscono, e le associazioni no profit, partecipando ad un bando che emette il Comune, diventano enti gestori per la accoglienza integrata;
Istituzione della “Consulta per l’immigrazione”, eletta democraticamente, che potrà eventualmente esprimere la persona a cui assegnare l’incarico di Consigliere Aggiunto del Sindaco per i problemi dell’immigrazione.
5.3 Equità Fiscale Pur nelle difficoltà derivanti dai tagli operati dai governi nazionali, vanno contenute le tasse comunali e limitati gli innalzamenti delle varie aliquote e addizionali comunali. Il principio che guiderà queste scelte sarà quello della progressività: chi ha di più paga di più, chi ha di meno paga di meno, chi non ha niente non paga niente.
Lotta all’evasione fiscale (solo sui rifiuti solidi urbani l’evasione è stimata intorno a 50% nel nostro Comune);
Sperimentazione di forme di tassa di scopo, cioè finalizzata a coprire la spesa di interventi o opere specifiche. Tale tassazione, direttamente decisa e controllata dai cittadini, nasce con l’opera e finisce al raggiungimento della sua copertura di spesa. La tassa è finalizzata alla realizzazione di progetti per i singoli quartieri e scelti dai cittadini stessi attraverso appositi processi partecipativi.
5.4 Politiche di genere Premesso che le politiche di genere e di pari opportunità nonché la violenza di genere abbiano un’innegabile ricaduta sulla vita sociale, culturale ed economica, è obiettivo di una sana amministrazione la costruzione in ottica anche femminile della città. Punto di partenza è l’analisi della vita cittadina (dei suoi tempi, dei suoi spazi, delle sue opportunità e delle sue problematiche) in ottica paritaria e di genere, per arrivare ad un livello di vivibilità della città che permetta alle donne di sviluppare le loro potenzialità e conciliare più facilmente la vita professionale con la vita familiare e personale:
Bilancio di genere: analisi del contesto, cioè l’analisi della popolazione maschile e femminile del territorio interessato al fine di individuare i cosiddetti gender gap;
Analisi della domanda dei servizi da parte della popolazione (potenziale e reale) e l’analisi dell’offerta dei servizi garantita dall’ente;
Creazione di un Tavolo interistituzionale coordinato dallo stesso Comune per costruire localmente una rete fra i soggetti pubblici e associativi che intervengono a vario titolo e con ruoli differenti nelle azioni di prevenzione e contrasto alla violenza di genere;
Promulgazione di un Protocollo operativo locale per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne, che preveda l’impegno anche del vicino comune di Nettuno, coinvolga le associazioni presenti sul territorio che svolgono attività di sportello di ascolto e accoglienza, dotato di personale specializzato; il pronto soccorso dell’ospedale riuniti; la usl; i servizi sociali comunali; le scuole; le forze dell’ordine;
5.5 Politiche abitative Troppe persone senza casa e troppe case senza persone: oltre il 50% degli immobili costruiti non sono abitati e l’emergenza abitativa permane ed è ormai un fattore strutturale.
Incentivi comunali per demolizione e ricostruzione edilizia degli immobili fatiscenti e per una loro dotazione di fonti energetiche rinnovabili;
Promozione dell’housing sociale e dell’accesso alla casa per i giovani anche attraverso il recupero del patrimonio comunale improduttivo;
Verifica del patrimonio edilizio di imprese invenduto e della possibile riconversione in alloggi a carattere sociale al fine di non caricare ulteriori cubature sul territorio;
Promuovere la sperimentazione della autocostruzione singola o associata per categorie sociali no non grado di acquistare alloggi al prezzo di libero mercato
5.6 Contrasto al gioco d’azzardo patologico Il gioco d’azzardo patologico (ludopatia) è una sindrome compulsiva che causa gravi danni a livello economico, sociale, familiare, psicologico e sanitario. Il fenomeno è in continua crescita anche ad Anzio dove si calcola che siano già presenti circa 400 apparecchiature tra slot machine e videolottery. Senza considerare lotto, lotterie varie, gratta e vinci ecc. la spesa media annua si aggira ad Anzio attorno ai 900 € per abitante, con circa 45 milioni spesi complessivamente (anno 2016). A parte i guadagni di esercenti e concessionari, nelle casse dello Stato entrano circa 6 miliardi annui e questo fa purtroppo capire come nessun governo sia fino ad oggi intervenuto con radicali misure di contrasto al gioco d’azzardo compulsivo. Spetta quindi alle amministrazioni comunali intervenire per contrastare questo fenomeno. Vari comuni italiani hanno emesso negli ultimi anni, nei limiti delle proprie competenze, dei regolamenti in materia, mentre ad Anzio non esiste alcunché del genere. È questa un’esigenza che, andando ad amministrare la città, affronteremo con urgenza con un Regolamento così articolato:
Divieto di apertura di punti vendita d’azzardo ad una distanza inferiore ai 500 metri da scuole, luoghi di culto, case di cura, centri socio-ricreativi, sportelli bancari e postali, bancomat, compro oro e simili. Ai locali già dotati di slot e v.l. Verrà dato un ragionevole termine per adeguarsi;
Limitazione agli orari di utilizzo di slot v.l. e simili, divieto al consumo di alcolici e di accesso ai minorenni con rigorose misure di controllo da parte degli organi di polizia locale ed erogazione di severe sanzioni in caso di violazioni dei divieti di cui sopra;
Divieto di qualsiasi forma di pubblicità in merito alla presenza di apparecchi per il gioco d’azzardo;
Obbligo di esporre all’esterno e all’interno dei locali materiale informativo ben visibile sui rischi del gioco d’azzardo;
Agevolazioni ed incentivi anche di carattere fiscale a favore degli esercizi che si impegnino a non installare o di installare apparecchiature destinate al gioco d’azzardo;
Creazione di un bollino di qualità con un logo “no slot” per i locali che desiderino essere identificati dalla clientela come privi di apparecchiature per il gioco d’azzardo;
Promozione di convegni ed iniziative nelle scuole e in altri centri di aggregazione sui rischi relativi al gioco d’azzardo patologico e al suo contrasto.
RILANCIO LAVORO E OCCUPAZIONE
Il lavoro è una delle principali emergenze a cui dedicare ogni sforzo, per rivoluzionare i quartieri dormitorio e per dare alle nuove generazioni opportunità per non dover scappare all’estero. Il ruolo del Comune non è quello di fornire direttamente posti di lavoro, ma di creare le condizioni affinché questi possano aumentare. Occorre ricostruire un circuito virtuoso in cui il lavoro, residenza, servizi, qualità della vita, rendano attraente il nostro territorio sotto ogni punto di vista e in grado di calamitare investimenti nei potenziali settori di sviluppo ecosostenibile come il turismo (costante e non solo stagionale), la pesca, la nautica, il terziario, l’artigianato, la gastronomia ecc. Molte delle proposte fatte in precedenza vanno in questa direzione. Qui si propongono ulteriori punti per stimolare l’occupazione del Comune di Anzio 6.1 Stimolare l’occupazione
Promozione del marketing del territorio realizzando reti e favorendo relazioni stabili tra settori produttivi strategici (ecc. balneari, ristoratori, albergatori, ecc.) ai fini dello sviluppo e della promozione di un “sistema turistico” realmente competitivo ed in grado di affrontare le grandi opportunità che il mercato certamente offre ad una città ricca di storia e risorse naturali;
Sostegno all’attività edilizia nel settore delle manutenzioni e ristrutturazioni, dell’installazione di impianti ad energia rinnovabile, dell’edilizia biocompatibile anche attraverso idonei incentivi;
Anzio deve conquistare spazi di competitività con comuni limitrofi in cui la grande distribuzione si è concentrata drenando fortemente la clientela anche dal nostro territorio. Occorre lo sviluppo di una rete commerciale che possa essere alternativa e/o complementare alla grande distribuzione, privilegiando i prodotti di qualità, la gastronomia locale, i prodotti a chilometro zero, le specificità del territorio (es. pesce di Anzio vedi d.o.p.) e migliorando l’offerta commerciale complessiva;
Incentivo alle attività di agricoltura biologica e ad alle attività agrituristiche per valorizzare ed utilizzare in chiave ecosostenibile il territorio agricolo;
Concertazione con sindacati e forze sociali della programmazione dello sviluppo in ambito locale;
Cambio di destinazione d’uso dell’ex fabbrica farmaceutica nella zona artigiana per la realizzazione di un istituto tecnico-professionale industriale, in modo da formare giovani per il polo produttivo laziale chimico-farmaceutico esistente (secondo in tutta Italia);
Insediamento di una “Città dei Mestieri”: un sistema ampiamente sperimentato in tutta Europa, che con il coinvolgimento di soggetti sia pubblici sia privati può fornire consulenza e supporto qualificato a chi intenda fare nuova impresa o dotarsi della formazione necessaria per inserirsi nel contesto lavorativo del territorio;
6.2 Una generazione da non perdere Il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è stabilmente il doppio della media europea e insieme alla crescente precarizzazione del mercato del lavoro ci consegna una generazione smarrita, costretta ad abbandonare il proprio paese per costruirsi un futuro. Anche a livello comunale, alcuni strumenti possono e devono essere messi in campo per rispondere a questo enorme problema.
Sportello dedicato per facilitare l’accesso ai finanziamenti regionali nell’ambito della “Strategia Europa 2020” a favore dell’imprenditoria giovanile e femminile; Finanziamenti a fondo perduto e prestito d’onore, supporto giuridico e amministrativo per l’avvio di iniziative imprenditoriali per lo sviluppo locale; Promozione iniziative di coordinamento scuole-categoria dell’imprenditoria locale; Supporto alla partecipazione di Bandi UE sulle politiche giovanili come Erasmus+, finanziato dalla Commissione Europea, offre la possibilità ai giovani tra i 13 e i 30 anni di fare esperienza all’estero nei Paesi europei e partner e si articola in diverse tipologie: Youth Exchanges, Training Course.
Inoltre, il Servizio di Volontariato Europeo consente ai giovani dai 18 ai 30 anni di trascorrere un periodo (fino a 12 mesi) all’estero, lavorando in un’associazione di proprio interesse. Istituzione del Consiglio Comunale dei Giovani per il diretto coinvolgimento delle nuove generazioni nella comprensione e gestione della città; Introduzione di borse di studio e/o premi riservati ad universitari di Anzio (singoli o in gruppo) per lo sviluppo di progetti realmente attuabili e finanziabili dall’ente comunale nei maggiori campi di interesse socio economico (turismo – storia e cultura, tutela ambiente, urbanistica, lavori pubblici).