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Anzio, chiede lo stato di calamità ma non aggiorna il Piano Emergenza Comunale

Il piano di emergenza del comune di Anzio dalla sua stesura avvenuta nel 2018, non è mai stato adeguato ed aggiornato con la norma vigente della Protezione civile regionale del Lazio. Nel 2017 l’ufficio ambiente, avrebbe dovuto procedere alla progettazione del piano, ma è stato l’ex comandante della polizia locale Sergio Ierace a prendersene carico con l’assessore all’urbanistica Gianluca Mazzi portando in brevissimo tempo prima in Giunta e poi in consiglio comunale il Piano Emergenza Comunale, così come richiesto dalla normativa. Il PEC è la progettazione ed organizzazione di tutte le attività e procedure che dovranno essere adottate per affrontare un evento calamitoso nel territorio, un sistema articolato di procedure, organizzazione, risorse e scambio di informazioni. E’ lo strumento operativo che razionalizza e organizza le procedure d’intervento nelle emergenze dell’ apparato comunale, delle aziende erogatrici dei pubblici servizi e l’intervento del volontariato, in modo da ottenere la massima efficienza in caso di conclamata emergenza, con operazioni di primo soccorso alla popolazione. Anzio è uno dei pochi comuni del Lazio a non avere aggiornato il Pec. Sono numerosi i solleciti, l’ultimo ad ottobre al Sindaco di Anzio, al dirigente Luigi d’Aprano e all’assessore al bilancio Eugenio Ruggiero nei quali si richiedeno i fondi necessari nel capitolo di bilancio della Protezione Civile per l’adeguamento che si aggira intorno ai 16mila euro e che ad oggi non sembrerebbero aver trovato accoglimento. Anzio in questo ultimo periodo è stata messa in ginocchio dal maltempo ed ha chiesto lo stato di calamità, ma non risulta abbia ancora provveduto a stanziare i fondi per l’aggiornamento del Piano, sebbene sia stato più volte sollecitata dalla Regione Lazio e dalla Prefettura di Roma. È utile ricordare che senza il Pec, la città di Anzio molto probabilmente non sarebbe assegnataria della Bandiera Blu ed il Piano Emergenza Comunale è importante anche in funzione della falesia, ormai divenuta un problema gravoso in seguito ai continui crolli sempre più frequenti avvenuti che stanno sgretolando la costa neroniana.

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