Anzio, ancora ombre sul Bando di Lido dei Pini. Lo scorso 23 ottobre, il consigliere regionale e presidente della commissione Ambiente Marco Cacciatore, in un’interrogazione scritta all’assessore di competenza e al presidente della giunta regionale, ha chiesto di intervenire in merito i 1500 metri di spiaggia lineare affidati in convenzione ad un camping. Nell’interrogazione si legge: “Al fine di verificare che non via sia il rischio di eventuali danni ambientali o paesaggistici sull’area in questione che risulta ricca di biodiversità.” La risposta della Regione che è arrivata solo ieri, non è chiara. Gli uffici di competenza a quanto sembra non sono stati in grado di rispondere, perché non hanno capito di che zona si trattasse, anche se in una comunicazione precedente inviata al comune di Anzio scrivono: “Il tratto di arenile interessato dall’affidamento della gestione dei servizi dell’avviso ricade interamente nella zona speciale di conservazione (ZSC) un sito della rete Natura 2000” Nel caso ricadesse nella zona speciale si richiede una valutazione d’incidenza, presso l’area della direzione politiche ambientali e ciclo dei rifiuti. È inoltre utile ricordare che la zona “speciale” è priva di segnaletica e le dune litoranee sono usate come stalli di sosta. Nel frattempo il consigliere regionale Marco Cacciatore, oggi ha ripreso in un post Fb l’argomento: ”Un’area del litorale ricca di biodiversità ha seriamente rischiato di subire danni ambientali, anche se sottoposta a norme di tutela paesaggistica e salvaguardia ecologica. Per scongiurare il pericolo e chiedere chiarimenti, lo scorso ottobre ho presentato un’interrogazione. E la Giunta regionale ha risposto raffermando i principi di tutela – come potete vedere dai documenti qui sotto. Facciamo un passo indietro in modo da ricostruire il contesto. Ad Anzio l’amministrazione comunale aveva pubblicato un bando per affidare a gestori privati un’area di spiaggia libera nei pressi di Lido dei Pini. Nel bando era anche prevista la realizzazione di strutture e servizi per la balneazione, oltre alla messa in atto di un quotidiano servizio di pulizia della spiaggia, eventualmente anche con mezzi meccanici. Tutti elementi che a mio avvisto avrebbero potuto minare la ricchezza naturale di quel territorio. La risposta alla mia interrogazione è arrivata poche ore fa. È stato riconosciuto come l’area interessata dal bando ricade effettivamente all’interno di una Zona Speciale di Conservazione prevista dalla rete Natura 2000: il principale strumento messo in atto dall’Unione europea per la protezione della biodiversità. Sono soddisfatto per la riaffermazione del principio di tutela. Mi auguro che le esigenze economiche possano sempre essere armonizzate con la protezione dell’ambiente, in questo come in altri casi, ma non posso non essere scettico sulle intenzioni regionali: piuttosto resto convinto che se la Regione afferma che siamo in area tutelata, dovrebbe intervenire a far rispettare sia il quadro normativo che l’esigenza di salvaguardia del sito.”