Corte Costituzionale sentenzia la fine della legge elettorale. Le reazioni di PD, SEL, FI

di Claudio Pelagallo

Dopo anni di tentativi andati a vuoto in Parlamento, che il suo stesso autore, il leghista Calderoli, definì una ‘porcata’. Sono illegittimi il premio di maggioranza senza soglia e le liste bloccate, afferma la Consulta.  Ora serve una nuova legge. Nelle prossime settimane, quando la sentenza sarà pubblicata con le motivazioni dei giudici costituzionali, la decisione della Consulta sarà efficace. Da quel momento la legge elettorale con cui si è votato nelle ultime tre legislature non esisterà più, per la cancellazione del premio di maggioranza e delle liste bloccate. “Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali“, sottolinea la Corte. Sulla sentenza la reazione dei partiti. “Il punto –sottolinea il sindaco di Firenze  e candidato alla segreteria del PD Matteo Renzi- e’ che non avevamo bisogno di una sentenza della Consulta per superare il Porcellum. Perche’ avevamo gia’ deciso di andare a votare con regole diverse. Pero’ dobbiamo dimostrare che ci sono le condizioni politiche per fare una legge nuova che garantisca la governabilita’. Il Partito democratico, che e’ la stragrande parte della maggioranza, la legge la fara’. Ripartendo dalla Camera, perche’ al Senato c’e’ l’impasse“. “La sentenza della Corte Costituzionale è un raggio di sole nel gelo della democrazia italiana. Uno dei veleni che la destra ha iniettato nelle vene della politica del nostro Paese finisce finalmente con una  sentenza chiara: il Porcellum non è costituzionale”-afferma Nichi Vendola, presidente di Sel.L’idea  – prosegue – che gli italiani vengano privati del diritto di esprimere un voto di preferenza e l’idea che un premio di maggioranza abnorme possa truccare le regole del gioco , Ebbene tutto questo e’ finito” .  Per la parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo “siamo di fronte al fatto che il ‘Porcellum’ è incostituzionale per un premio di maggioranza che non fissa la soglia minima per farlo scattare e per l’impossibilità di esprimere la preferenza per un candidato. Non resta che approvare subito una nuova legge elettorale, dopo la quale è evidente che si debbano sciogliere le Camere e andare al voto anticipato”.