L’appuntamento con l’autore Mario Contini Junior è per sabato 22 febbraio alle ore 18 presso la libreria Fahrenheit451.
Un libro che racconta una lotta coraggiosa, quella per la terra nel Sertão del Brasile alla fine dell’800. Sabato 22 febbraio alle ore 18 la presentazione dell’opera di Mario Contini Junior, alle ore 18 presso la libreria Fahrenheit451 di Nettuno, in collaborazione con l’associazione culturale Biblion Tekhe. “Canudos: la guerra nel sertão del Brasile” è il titolo di un lavoro che riporta alla luce un pezzo di storia caratterizzato dal “dualismo tra la costa europeizzata e progredita, aperta all’oceano alle spalle un vasto territorio, e l’entroterra primitivo e sfruttato, il sertão incolto, con la sua asperità naturale, i grandi latifondi, lo sfruttamento eccessivo delle risorse del suolo, e modelli appartenenti a un mondo in secolare ritardo, fermo a un sistema di valori di stampo feudale”. Si legge nella presentazione dell’autore: “Le grandi proprietà imperavano tanto nel litorale quanto all’interno del Paese ed erano la ragione principale della miseria e della sottomissione della massa rurale. Il villaggio di Canudos, dove si concentravano i sertanejos agguerriti ed ispirati dalla guida di Antonio Consigliere, affetti dalle dure pene di vivere aggiunte a una natura aggressiva, fu l’unico bersaglio di migliaia di soldati bene armati ma che, nonostante meglio equipaggiati, riuscirono a perdere tutte le battaglie cui erano condotti. Antonio Conselheiro era il leader di gente impoverita e spogliata dei suoi diritti che desiderava vivere in una società più umana, in modo più felice. Quel mondo contadino al quale si negava la riforma agraria, la realizzava da solo, sotto l’indicazione di un capo carismatico e secondo i propri valori, occupando le terre. Antonio Conselheiro fu il fondatore di Canudos e la guida incontrastata della resistenza contadina nella più grande guerra sociale che sconvolse ilsertão e l’intero paese. Né i latifondisti né i loro alleati potevano accettare il suo motto: “La terra non ha padrone. La terra è di tutti”.