Stragi, il governo toglie il segreto di Stato. Per la sinistra:”un primo passo verso la trasparenza”

Renzi: “Dovere verso le famiglie e i cittadini. Per la sinistra: “solo un primo passo verso la trasparenza”

di Claudio Pelagallo

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha firmato a Palazzo Chigi, alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza della Repubblica Marco Minniti e del Direttore del Dis, amb. Giampiero Massolo, la direttiva che dispone la declassificazione degli atti relativi ai fatti di Ustica, Peteano, Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, stazione di Bologna, rapido 904. Lo rende noto un comunciato di palazzo Chigi. Secondo quanto stabilito nel CISR dello scorso venerdi’, la direttiva consente il versamento anticipato di carte classificate in possesso di tutte le amministrazioni dello Stato che rappresentano un importante contributo alla memoria storica del Paese. I documenti verranno versati secondo un criterio cronologico (dal piu’ antico ai tempi piu’ recenti), superando l’ostacolo posto dal limite minimo dei 40 anni previsti dalla legge (fatto che vale per tutte le Amministrazioni) prima di poter destinare una unita’ archivistica all’Archivio Centrale. “Uno dei punti qualificanti della nostra azione di governo e’ proprio quello della trasparenza e della apertura“, sottolinea il Presidente del Consiglio. “In questa direzione va la decisione di oggi che considero un dovere nei confronti dei cittadini e dei familiari delle vittime di episodi che restano una macchia oscura nella nostra memoria comune“. Una decisione accolta con soddisfazione dalla gran parte del mondo politico, Pd in testa; ma che Beppe Grillo bolla come un “bluff mediatico”. Toni diversi, invece,  dalla sinistra: Ogni azione che vorrà fare il governo affinché si raggiunga la massima trasparenza rispetto alle pagine più buie della nostra storia è da noi vista con favore. – Commenta dall’opposizione Francesco Ferrara deputato di SEL– La declassificazione degli atti sulle stragi è un primo passo e un atto dovuto alla sete di verità e giustizia di tutti gli italiani e verso coloro che in quelle stragi hanno perso i propri affetti e le persone più care. Speriamo che questa iniziativa non sia solo propagandistica e possa servire davvero a rispondere ai troppi interrogativi ancora presenti e a ricostruire pezzi di verità sulle stragi”. Anche all’interno di Ncd l’accoglienza è positiva. “Quella di Renzi è una giusta scelta“, afferma il senatore Giuseppe Esposito, vicepresidente del Copasir, che coglie la palla al balzo ed invita i presidenti delle Camere, Grasso e Boldrini, a “rendere pubblici tutti gli atti delle Commissioni di inchiesta parlamentari, a partire dagli atti della commissione Mitrokhin“. Ma non mancano anche alcuni “distinguo”, come quello del senatore Pd Luigi Manconi che, pur apprezzando la delibera, annuncia una interrogazione parlamentare con la quale chiede al governo di “rendere noti in quali casi e in quali date è stato apposto il segreto di Stato e per quali di questi è tuttora valido“. Politicamente, il gesto di Renzi sembra voler segnare un punto di distacco rispetto alla “vecchia” Repubblica: abbattere il muro di gomma su molti segreti della storia del Paese.