Montagne di rifiuti all’ingresso del centro commerciale “I Padiglioni”

Le immagini sono state scattate tre giorni fa, nei pressi dell’ingresso del centro commerciale “I Padiglioni” a Lavinio, dagli esponenti del Comitato Tares Equa Anzio. Pneumatici, calcinacci, amianto, rifiuti di ogni genere giacciono a terra abbandonati da mesi. “Per l’ennesima volta, nostro malgrado, ci troviamo a evidenziare lo stato igienico sanitario della nostra città – dicono dal Comitato – Oltre un mese fa tramite l’ufficio protocollo abbiamo inviato una richiesta di bonifica sia al sindaco che all’assessore all’ambiente, ma, se siamo qui a sottolineare di nuovo il problema vuol dire che il fax è rimasto nei cassetti dei destinatari. Per chiarezza : articolo 328 del Codice Penale Rifiuto. (omissione di atti d’ufficio). 

Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l’atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a euro 1.032. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa. Articolo così sostituito, dall’art. 16, L. 26 aprile 1990, n. 86, intema di delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione. Il delitto previsto in questo articolo, consumato o tentato, è attribuito al tribunale in composizione collegiale, ai sensi dell’art. 33-bis del codice di procedura penale, a decorrere dalla sua entrata in vigore. A margine della presente – concludono – vorremmo chiedere all’ingegner Dell’Accio quanto tempo ancora dovremmo aspettare per avere le copie delle fatture sulle vendite dell’indifferenziata chieste circa otto mesi orsono. Un dubbio: ma sono state emesse?”.