Denuncia delle associazioni. L’aumento dell’aliquota contributiva per le partite Iva iscritte alla gestione separata, sarà portato a compimento un disegno che spingerà fuori dal mercato del lavoro centinaia di migliaia di freelance, professionisti e lavoratori della conoscenza
“Se la legge di Stabilità non verrà cambiata, contemplando quantomeno il blocco dell’aumento dell’aliquota contributiva per le partite Iva iscritte alla gestione separata, sarà portato a compimento un disegno che spingerà fuori dal mercato del lavoro centinaia di migliaia di freelance, professionisti e lavoratori della conoscenza”. Lo affermano in una nota congiunta le più importanti Associazioni di rappresentanza del lavoro autonomo del nostro Paese.
Secondo Acta, Alta Partecipazione e Confassociazioni “è incontrovertibile che, dati alla mano, la somma della revisione dei minimi (che per autonomi e professionisti comporta una stretta sui ricavi e un incremento del prelievo fiscale) e della ennesima crescita dell’aliquota previdenziale renderà ancora più insostenibile la vita di autonomi e professionisti. Nel momento in cui si stanziano risorse per dipendenti (80 euro), imprese (irap), artigiani e commercianti (minimi + inps), è paradossale che il lavoro autonomo e professionale divenga il bancomat dello Stato, spingendo sotto la soglia della povertà intere generazioni di lavoratori indipendenti”.
“Se il blocco dell’aliquota non venisse confermato si tratterebbe di un attacco senza precedenti – continuano le Associazioni – cui saremmo obbligati a rispondere con forme di protesta non convenzionali, ritenendo inaccettabile proporre per legge una scelta tra mancata sopravvivenza e limiti della legalità. Ci appelliamo pertanto al Governo e a tutte le forze politiche presenti in Parlamento affinché nella legge di stabilità si proceda a scongiurare a tutti i costi l’incremento dell’aliquota contributiva”.
A nome delle associazioni che hanno diramato la nota:
Angelo Deiana – Confassociazioni
Andrea Dili – Alta Partecipazione
Anna Soru – Acta