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di Francesca Tammone
Si è svolta questa mattina ad Aprilia una manifestazione contro la centrale Turbogas di Campo di Carne; si è trattato della prima mobilitazione organizzata dopo la fine dei lavori di costruzione ed in vista dell’entrata in funzione della centrale della società Sorgenia del gruppo che fa capo a De Benedetti. Contro la centrale, negli ultimi anni è cresciuta, nel nostro territorio, la mobilitazione di migliaia di cittadini, che vedono messa a rischio la loro salute a causa del potenziale inquinante della turbogas, che è stata costruita a ridosso della linea ferroviaria per Roma, della nettunense e delle abitazioni. Il corteo, che è partito da Piazza Roma intorno alle dieci del mattino, si è pacificamente diffuso per le vie di Aprilia, ha registrato una grande partecipazione, erano presenti esponenti degli altri comitati nel territorio assieme a diversi rappresentanti dei partiti politici; imponente anche la presenza delle forze dell’ordine. La rete cittadini contro la Turbogas chiede alla procura di Latina di riattivare le indagini sugli esposti e sulle contestazioni contro la centrale, chiede di fare chiarezza riguardo al misterioso smarrimento, da parte del Tribunale di Latina, del faldone con i rilievi tecnici effettuati dal Comune di Aprilia, sull’appurata violazione
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del vincolo paesaggistico nel corso dei lavori di costruzione della strada di accesso al cantiere della centrale. Ancora, il comitato di cittadini chiede al Comune di Aprilia di prevedere protocolli e controlli severi e monitoraggi continui sulle ricadute negative legate all’attività della centrale e sollecita la Regione Lazio ad intraprendere uno studio epidemiologico soprattutto su Aprilia e sui territori limitrofi. “Noi siamo tornati in piazza perchè c’è l’esigenza di far vedere che ancora la cittadinanza è contraria all’impianto ormai terminato – dice Vilippo Valenti della rete no turbogas, che prosegue – ci sono questioni di giustizia pendenti alla procura di Latina, la giustizia sembra essere la prima vittima della turbogas e non si è appurato se nella costruzione della centrale ci sia stato dolo. Vogliamo che parta un monitoraggio epidemiologico, vogliamo conoscere lo stato della qualità dell’area e l’incidenza delle malattie tumorali prima che entri in funzione la turbogas, perchè e necessario avere dati certi da confrontare nel tempo. Infine – conclude Valenti – c’è da notare che la giustizia lenta e rallentata sugli esposti contro la centrale è stata invece velocissima contro i cittadini che per protestare hanno invaso la strada provinciale Pontina, che si sono visti comminare multe salatissime. La centrale si può sempre spegnere“.
F.T.