In tanti contro la Turbogas, il corteo che è partito da Piazza Roma ha percorso le vie di Aprilia

Un momento della manifestazione, anche i bambini in piazza contro la Turbogas

di Francesca Tammone

Si è svolta questa mattina ad Aprilia una manifestazione contro la centrale Turbogas di Campo di Carne; si è trattato della prima mobilitazione organizzata dopo la fine dei lavori di costruzione ed in vista dell’entrata in funzione della centrale della società Sorgenia del gruppo che fa capo a De Benedetti. Contro la centrale, negli ultimi anni è cresciuta, nel nostro territorio, la mobilitazione di migliaia di cittadini, che vedono messa a rischio la loro salute a causa del potenziale inquinante della turbogas, che è stata costruita a ridosso della linea ferroviaria per Roma, della nettunense e delle abitazioni. Il corteo, che è partito da Piazza Roma intorno alle dieci del mattino, si è pacificamente diffuso per le vie di Aprilia, ha registrato una grande partecipazione, erano presenti esponenti degli altri comitati nel territorio assieme a diversi rappresentanti dei partiti politici; imponente anche la presenza delle forze dell’ordine. La rete cittadini contro la Turbogas chiede alla procura di Latina di riattivare le indagini sugli esposti e sulle contestazioni contro la centrale, chiede di fare chiarezza riguardo al misterioso smarrimento, da parte del Tribunale di Latina, del faldone con i rilievi tecnici effettuati dal Comune di Aprilia, sull’appurata violazione

In primo piano Filippo Valenti

del vincolo paesaggistico nel corso dei lavori di costruzione della strada di accesso al cantiere della centrale. Ancora, il comitato di cittadini chiede al Comune di Aprilia di prevedere protocolli e controlli severi e monitoraggi continui sulle ricadute negative legate all’attività della centrale e sollecita la Regione Lazio ad intraprendere uno studio epidemiologico soprattutto su Aprilia e sui territori limitrofi. “Noi siamo tornati in piazza perchè c’è l’esigenza di far vedere che ancora la cittadinanza è contraria all’impianto ormai terminato – dice Vilippo Valenti della rete no turbogas, che prosegue – ci sono questioni di giustizia pendenti alla procura di Latina, la giustizia sembra essere la prima vittima della turbogas e non si è appurato se nella costruzione della centrale ci sia stato dolo. Vogliamo che parta un monitoraggio epidemiologico, vogliamo conoscere lo stato della qualità dell’area e l’incidenza delle malattie tumorali prima che entri in funzione la turbogas, perchè e necessario avere dati certi da confrontare nel tempo. Infine – conclude Valenti – c’è da notare che la giustizia lenta e rallentata sugli esposti contro la centrale è stata invece velocissima contro i cittadini che per protestare hanno invaso la strada provinciale Pontina, che si sono visti comminare multe salatissime. La centrale si può sempre spegnere“.

 

F.T.