Anzio- Ispettori ambientali, “fermate questi sceriffi”

Tratto dal Blog di Giovanni Del Giaccio

Doveva succedere, non c’è dubbio. Era nell’aria. Se già mettendo insieme un gruppo come quello degli “ispettori ambientali” non si rispettano a pieno le norme, cosa potevamo aspettarci poi?

L’episodio dell’aggressione a Piero Fortini, presidente del Nettuno baseball, è la goccia che fa traboccare il vaso. Dispiace per Fortini, ma forse la sua vicenda a qualcosa servirà. A fare quella chiarezza, per esempio, che sull’argomento non si è mai avuta.

Il signore in questione si è qualificato come “ispettore ambientale” e ha mostrato un tesserino rilasciato dal Comune di Anzio. Era su un’auto, come suoi “colleghi”, con simboli del Comune e alcuni di questi novelli “sceriffi” hanno persino una paletta che non è consentita. Ma intanto siamo ad Anzio, che problema c’è? In maggioranza nessuno parla, l’opposizione si preoccupa d’altro, gli ispettori – “volontari” a 10 euro al giorno – male che vada danno “una mano”. A far cosa non si è capito fino a ieri, ora sappiamo che aiutano a mettere insieme – fino a prova contraria per conto del Comune – una figuraccia. L’ennesima per gli “ispettori” che facevano verbali incomprensibili o si “appostavano” con chissà quale fine in attesa di chi faceva l’infrazione di turno. Sia chiaro: chi sbaglia non ha ragione, ma sanzionarlo con uno strumento illegittimo è ancora peggio. Commettere un reato come l’aggressione, poi…

Ecco, siccome questi signori hanno un tesserino del Comune, svolgono secondo i decreti firmai dal sindaco funzioni di “polizia giudiziaria” (!?!?!) continuano a girare per la città, qualcuno gentilmente vuole spiegarci?

Come sono stati scelti, per esempio, attraverso quale bando e quali caratteristiche dovevano avere. Chi ha stabilito la formula di pagamento. Come si è stabilito che un vigile urbano – punto di riferimento per un paio di associazioni coinvolte in questo compito – ne controllasse l’attività. Dov’è scritto sulla dotazione organica del Comune che esiste un nucleo del genere, apparso finora solo sui verbali e nei permessi sulle auto. Se lo stesso vigile è stato controllore e controllato. Ignoriamo, poi, di fronte a quello che sono costati quanto hanno consentito al Comune di incassare e se la città è stata più o meno pulita, se le discariche a cielo aperto che sono sempre lì siano diminuite o non.

Sul caso specifico, invece, forse l’assessore all’ambiente Patrizio Placidi e l’entourage della sua Lista Enea – già alle prese con un’indagine sugli affidamenti alle cooperative – potrebbero illuminarci. Risulta che l’”ispettore” in questione fosse particolarmente vicino a quella lista e anzi fosse a festeggiare vicino a Placidi la vittoria elettorale. Lecito, per carità, ma se uno dei criteri di scelta degli “ispettori” è stata l’appartenenza a uno schieramento politico e poi i risultati sono questi…

Un appello, infine, al sindaco che ha firmato i decreti e al segretario che si occupa dell’anticorruzione: intervenite, fermate questi “sceriffi”. Stavolta è volato un pugno, non osiamo immaginare situazioni più gravi.