Sangue e criminalità, il bilancio della Procura sui fatti di Anzio e Nettuno

E’ stato un 2014 che desta preoccupazione, quello di Anzio e Nettuno, sul versante criminalità. Arriva il bilancio della Procura della Repubblica di Velletri sull’attività svolta a tutela della legalità su tutto il territorio di competenza, nel quale ricadono anche i due comuni del litorale, più volte citati nella relazione. Sul versante criminologico, si legge, il territorio del Tribunale di Velletri rimane caratterizzato da un insidioso fenomeno di infiltrazione di delinquenza organizzata in diverse aree, ma principalmente sul litorale marittimo. “Non pochi sono stati i fatti di sangue maturati sullo sfondo di forti contrasti tra sodalizi dediti al traffico di sostanze stupefacenti”. In generale nell’anno appena terminato sono stati iscritti 14 procedimenti per il reato di omicidio volontario, di cui 9 con autori noti e 5 a carico di ignoti. Per gli omicidi tentati sono stati aperti 24 procedimenti. Tra i principali episodi, rilevante è il caso dell’omicidio commesso ad Anzio (Daniele Righini ucciso a colpi di pistola da Matteo Vernile) dietro al quale si muovono soggetti e gruppi criminali emergenti, composti da ragazzi di giovane età, già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e la persona. “Il delitto sembra maturato in un contesto di conflittualità tra gruppi delinquenziali locali e si ricollega a motivi passionali (una ragazza contesa da due giovani pregiudicati del luogo) e alla volontà di predominio ed affermazione della propria supremazia criminale. L’imputato è in custodia cautelare in carcere e il processo pende in Corte d’Assise”. Vi è stato poi un tentato omicidio commesso, secondo l’ipotesi accusatoria, da un

appartenente ad un famigerato clan e dettato da intenti di affermazione di potere e di prestigio sul territorio. “Il delitto sembra scaturito da un motivo futile quale la cattiva esecuzione di lavori da parte di un artigiano presso la casa dell’indagato, interpretata come mancanza di “rispetto”
nei confronti di quest’ultimo e dei suoi familiari e quindi idonea a giustificare la decisione di “punire” la vittima per il presunto affronto subito. L’indagato è in custodia in carcere “.

Nel settore del traffico di sostanze stupefacenti si registrano 414 procedimenti aperti a carico di 608 persone. Piuttosto numerosi sono stati i sequestri di sostanza stupefacente. In aumento, nel 2014, anche le rapine aggravate, con 194 procedimenti, 67 dei quali a carico di noti. Simile il dato relativo alle estorsioni aggravate (in parte originate da debiti contratti per l’acquisto di stupefacenti) i cui procedimenti sono stati 127, di cui 94 iscritti a carico di 187 persone note.

Anche i procedimenti in materia di sfruttamento della prostituzione, mostrano un aumento, essendo stati avviati 16 procedimenti con un numero di 29 indagati. Ciò è indicativo, in un’ottica sociologica, di un maggior disagio inflitto alle persone dedite al meretricio che si determinano alla denuncia laddove le “condizioni di lavoro” siano inasprite dai loro sfruttatori. II nostro territorio ha registrato nel 2014 una preoccupante impennata dei reati consumati in ambito familiare o nei rapporti di coppia. Spicca il caso, a Nettuno, avvenuto il 14 giugno, quando un uomo ha tentato di uccidere la moglie e il suocero attingendoli in varie parti del corpo con diversi colpi di fucile. “Anche questo delitto – si legge nella relazione della Procura – si colloca sullo sfondo di una crisi coniugale in atto e il suo presunto autore si trova in custodia cautelare in carcere inmattesa del processo. Verso la fine dell’anno un nigeriano residente in Anzio ha massacrato di botte la compagna connazionale, tuttora ricoverata in prognosi riservata per il forte trauma cranico. L’indagato, arrestato dalla polizia, ha confessato ed è ora in custodia cautelare in carcere.

In tema di reati contro la libertà sessuale il numero delle informative è in aumento rispetto al precedente periodo, essendo state iscritte 98 notizie di reato a carico di noti, con 141 indagati.

In materia di inquinamento il territorio appare afflitto da tutte quelle emergenze che sono connesse a una cattiva gestione del ciclo dei rifiuti, siano essi solidi o liquidi. E qui torna il nome di Nettuno, con la vicenda relativa al porto turistico (ancora in sequestro nella parte relativa alle nuove opere infrastrutturali di ampliamento ivi compreso l’edificio polifunzionale) nella quale si è registrata la condanna per reati di falso in atto pubblico e contravvenzioni ambientali, con prescrizione delle residue imputazioni.

Infine, il capitolo “criminalità economica”, con i reati correlati alla violazione della normativa sugli infortuni sul lavoro, prevalentemente concentrati nel settore dell’edilizia e dei servizi. I procedimenti iscritti per violazione del d. Igs 81/2008 sono stati 648. Oltre a questi, tre sono stati aperti per omicidi colposi avvenuti quest’anno sui luoghi di lavoro. In sede dibattimentale vanno segnalati due procedimenti per altrettanti omicidi colposi commessi in anni passati con violazione delle norme antinfortunistiche. Uno ha riguardato il naufragio di un peschereccio avvenuto al largo di Nettuno a causa del mare in tempesta, il cui armatore e comandante è stato ritenuto responsabile della morte di due uomini dell’equipaggio, annegati a seguito dell’affondamento del natante. L’altro era nei confronti del committente di lavori di demolizione e ristrutturazione di un immobile, raggiunto da provvedimento cautelare per non avere adottato misure idonee a prevenire infortuni sul lavoro, così contribuendo a determinare la morte di un lavoratore travolto dal crollo di un soffitto. La vicenda viene segnalata perché in essa il G.i.p. ha accolto la richiesta di misura cautelare personale, riconoscendo la fondatezza dell’accusa (omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro), norma quasi mai contestata sul presupposto che in materia di sicurezza sul lavoro la mancata predisposizione dei presidi antinfortunistici sia dovuta a mera negligenza del datore di lavoro.