Si è svolto ieri mattina, nella Sala delle Vedute del Museo Diocesano di Albano, l’incontro tra il Vescovo di Albano, monsignor Marcello Semeraro, e quanti lavorano nell’ambito della comunicazione e dell’informazione, che ha visto come altro relatore la giornalista vaticanista Annachiara Valle. L’evento è stato organizzato dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, sul tema indicato da Papa Francesco per la 49a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (che la Chiesa celebrerà il 17 maggio): Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore, il cui messaggio è stato diffuso ieri. “La stampa, in particolare, rispetto ad altri media – ha detto il Vescovo di Albano durante l’incontro – ha una responsabilità maggiore nel raccontare la famiglia e il matrimonio, perché può trattare gli argomenti con maggiore approfondimento e cura. La famiglia è ancora il perno fondamentale della nostra società e gioca un ruolo primario nella trasmissione della fede alle nuove generazioni, ai figli, a cui dico di non aver paura del “per sempre”, anche se una caratteristica della nostra epoca è la velocità: velocità con cui si aprono dei contatti e altrettanta velocità con cui si chiudono”. Nel suo intervento, Annachiara Valle ha analizzato il modo in cui la famiglia oggi è rappresentata nei media, in particolare nella pubblicità, nella fiction e nei reality e talk show televisivi, e sulla stampa. “Non v’è dubbio – ha detto la giornalista – che ancora oggi c’è bisogno di imparare nei media a raccontare la famiglia, di cui spesso arriva un’immagine distorta e che non corrisponde alla realtà”.
Al termine della mattinata, dopo una breve panoramica del Vescovo Semeraro sul lavoro della commissione di cardinali impegnata al fianco del Papa nel cammino di riforma della curia romana, i presenti hanno partecipato a una visita tra le collezioni d’arte ospitate nel Museo Diocesano, a cura del direttore del MuDi, Roberto Libera.