Nettuno, la giornata della Memoria ed il parallelismo con le vittime di Charlie Hebdo

Una cerimonia per non dimenticare tutte quelle persone decedute nel corso dell’Olocausto nazista, e per ricordare che il rispetto delle opinioni altrui, che siano religiose o politiche, è alla base di ogni società civile. Con una mano tesa alle vittime dell’attentato parigino alla redazione di Charlie Hebdo. Questo ha rappresentato questa mattina a Nettuno, la celebrazione della Giornata della Memoria, organizzata dall’amministrazione comunale al parco Palatucci. Presenti, oltre ai rappresentanti delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine a livello locale, il rabbino Cesare Moscati, il sindaco di Anzio Luciano Bruschini, ed il vicesindaco di Nettuno Giuseppe Combi. “Questa mattina – ha spiegato Combi in un lungo intervento – siamo venuti qui per ricordare, perché la memoria sia uno strumento efficace contro l’odio, la sopraffazione e la violenza di ogni genere. Quanto avvenuto a Parigi appena venti giorni infatti fa dimostra che l’odio verso l’altro, che sia una persona o che sia semplicemente un pensiero differente, non ha smesso di alimentarsi e di generare morte e dolore. L’attentato integralista ha voluto colpire le libertà di opinione, di espressione e di religione che sono alla base del nostro vivere civile e quotidiano: i diritti universali in cui noi tutti ci riconosciamo sono stati aggrediti da chi ha coscientemente rifiutato ogni forma di confronto, di accettazione e di tolleranza. Il male che il mondo ha conosciuto settant’anni fa ha tratto la sua forza in maniera molto simile alle modalità in cui si è alimentata la mentalità stragista che ha colpito la Francia: nell’ideologia malata dell’estremismo e del totalitarismo, l’opinione e la religione altrui diventano causa di discriminazione in quanto “pensieri diversi”, per arrivare infine a vere e proprie azioni di oppressione, di persecuzione e di violenza. Eppure, anche nei momenti più bui della terribile occupazione nazifascista, ci sono stati uomini e donne che hanno rappresentato una luce di riferimento per chi allora aveva bisogno di aiuto, e sono diventati un esempio per tutti noi. Giovanni Palatucci, al cui nome è dedicato questo parco, era questore di Fiume durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale: egli ha ricevuto il riconoscimento di “Giusto tra le Nazioni” e il conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Civile per il suo impegno nell’assicurare la salvezza degli ebrei in fuga attraverso la città istriana. Tra i caduti e i feriti della strage di Parigi ci sono anche agenti di Polizia: sono stati colpiti per aver difeso il diritto di esprimere il  libero pensiero ed hanno messo lo stesso a rischio la propria vita perché la libera espressione fosse garantita per tutti. Il nostro sentito grazie va a tutte queste persone che quotidianamente lavorano per i diritti di tutti, per salvaguardare la sicurezza soprattutto dei più deboli e dei più vulnerabili; e un riconoscimento ancor più forte va a tutti coloro che proprio per tale impegno sono stati colpiti, perseguitati e persino uccisi. Grazie a tutti”.