di Claudio Tondi
Il dirigente dell’Ufficio Ambiente ha informato la stampa su come intende affrontare da qui a gennaio la spinosa situazione rifiuti creatasi con le ditte in appalto, in un’altalena di partenze e rinvii dovuta alle varie sentenze sui vari ricorsi che si stanno susseguendo. Il suo orientamento è che “alla luce della sentenza del Consiglio di Stato stipuleremo con la Camassa Ambiente un contratto a tempo fino a gennaio. In questo modo il Comune non subirà danni da un’eventuale sentenza ad essa avversa. Ovviamente il bando non sarà applicato finché non avremo il via libera per un’assegnazione definitiva dell’appalto dal momento che questo richiede investimenti che non è ragionevole chiedere alla ditta senza la certezza di un lavoro sul lungo periodo”. Invece sul terribile fenomeno dei rifiuti selvaggi sparsi in ogni dove il dirigente punta tutto sul “controllo del territorio senza il quale i disservizi ci saranno sempre anche se ritengo che le criticità dell’estate fino a gennaio non si registreranno più”.
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Personalmente sento di dare credito alla correttezza dell’operato del dirigente Dell’Accio, davvero si è trovato in mezzo a una situazione complicatissima di ricorsi e controricorsi oltre a lungaggini devastanti. Come ulteriore ciliegina credo ci sia un rapporto non proprio idilliaco con l’assessore a cui risponde e, a quanto si è capito, ciò non per colpa del dirigente.
E’ vero anche che Dell’Accio voleva tutelare gli interessi del comune quando ha autoridotto la fattura alla Camassa in occasione della improvvisa proroga resasi necessaria per il blocco della Ecocar. Ma in questo modo ha secondo me creato uno scompenso forzato nella gestione della ditta che stava svolgendo un servizio valutato 850.000 euro al mese e che si è vista ridurre l’introito a 650.000. I 200.000 in meno li abbiamo forse risparmiati ma ne abbiamo pagati ben di più in termini di caduta della qualità della raccolta divenuta nei mesi estivi fortemente irregolare e deficitaria.
Ora Dell’Accio dice che farà un contratto a termine con Camassa per arrivare al 2016: bene, saggia impostazione ma che serva a vincolare la ditta a livelli qualitativi migliori di quelli attuali! E se c’è da pagare di più lo si faccia tanto è solo ipocrisia un risparmio che comporta poi cento costosi interventi di raccolta “in emergenza” qua e là per il territorio e compromette la fiducia dei cittadini nel servizio rifiuti della propria città.
Una raccomandazione all’ingegnere: lasci perdere lo slogan del “controllo del territorio”, abbiamo sversamenti di rifiuti in 500 punti diversi della città e nessun sistema di videocamere è in grado di controllare questo. Piuttosto, rimuova le cause degli sversamenti dando modo a CHIUNQUE di scaricare i rifiuti in gruppi di cassonetti differenziati PUBBLICI, uno per quartiere almeno. Il brutto fenomeno si ridurrebbe dell’80% e il restante 20 non sarebbe quel salasso di denaro che è oggi.
E infine un appello: non è affatto vero che fino a gennaio staremo tranquilli, il grosso dei problemi sorge con le seconde case e queste si apriranno fra 10 giorni col ponte di Ognissanti e si ripeterà, più grave, con le ferie natalizie. Poi Pasqua e così via. Non cadiamo dal pero un’altra volta per favore.