Anzio- Convegno sul clima e su “presente e futuro del mare Mediterraneo”

ListenergggUn importante convegno sul clima, il prossimo 30 novembre ad Anzio, nella sala di Villa Sarsina. “Presente e futuro del mare Mediterraneo” è il titolo della conferenza organizzata con il supporto del Centro Studi, Documentazione e Ricerche “Altis” del Comitato Nazionale Italiano Fair Play, Associazione Benemerita riconosciuta dal CONI, autore il Presidente, Ruggero Alcanterini, in collaborazione con il Centro Studi ISMA, l’Accademia Kronos, L’Eco del Litorale, con il Patrocinio del Comune di Anzio. Coordina il giornalista Ruggero Alcanterini, che spiega: “”Mancano 10 giorni al momento in cui ci troveremo coralmente uniti nell’appello per la salvezza del pianeta dall’effetto serra impegnati in due eventi mirati ad Anzio e a Parigi. A villa Sarsina, dominante l’antico glorioso porto volsco, che ornò con i rostri delle proprie navi il foro romano, dette i natali a Caligola e Nerone e ispirò la tragedia “Coriolano” a William Shakespeare, si tratterà delle variazioni climatiche e degli effetti devastanti sul mare. Per questo, in occasione della Conferenza “Presente e futuro del mare Mediterraneo”, in programma il 30 novembre ad Anzio – Villa Sarsina, con il supporto del Centro Studi, Documentazione e Ricerche “Altis” del Comitato Nazionale Italiano Fair Play, Associazione Benemerita riconosciuta dal CONI, autore il Presidente, Ruggero Alcanterini, in collaborazione con il Centro Studi ISMA, l’Accademia Kronos, L’Eco del Litorale, con il Patrocinio del Comune di Anzio, si è ritenuto di proporre una Mostra di grafica del XIX Secolo, che dia testimonianza della contestualità della evoluzione tecnica e della pratica sportiva della vela, in corrispondenza della decadenza della stessa nell’utilizzo commerciale e bellico a vantaggio del vapore. L’idea è quella di proporre immagini di un cinquantennio cruciale tra il 1840 e il 1890 in cui comignoli, ruote a pale ed eliche si fondono e si confondono con le vele e il fumo miscelato dal vento, ci sembra esemplificativa del paradosso della scienza e della tecnica a scapito delle tradizioni e della qualità dell’ambiente, ma comunque a vantaggio della fruizione delle stesse da parte dell’uomo”.