Ordinanza sulle frutterie: ad Anzio fanno tutti orecchie da mercante. O quasi

zodiacoEppure l’ordinanza del sindaco parla chiaro: “E’ vietata agli esercenti commerciali di generi alimentari, con particolare riferimento ai venditori di frutta e verdura l’esposizione di frutta, legumi, erbaggi, generi alimentari e simili, al di fuori dei locali di vendita sia su suolo pubblico che privato o di uso pubblico o aperto al pubblico passaggio”. Sono le nuove disposizioni entrate in vigore sul territorio di Anzio dal 7 aprile. Dai 3 ai 5 giorni di chiusura è la pena accessoria per chi non le rispetta. Questo stabilisce l’ordinanza di Luciano Bruschini che, stando a una prima ricognizione tra le attività del centro e della periferia, sembra essere entrata da un orecchio e uscita dall’altro nella maggior parte dei casi. Quasi nessuno, come noterete dalle foto, ha rispettato le nuove norme che non sono particolarmente vantaggiose per gli esercenti, impossibilitati ad esporre frutta e verdura all’aperto e ad attirare, di conseguenza, clienti. Ciò non toglie che l’ordinanza, condivisibile o meno, è fatta e rispettarla è un obbligo.

buccoliniSu tutte le furie Giorgio Buccolini, titolare di un’attività a via Adua. “Come previsto gli unici che hanno rispettato l’ordinanza del sindaco siamo stati noi e la frutteria del signor Toppetta ad Anzio Colonia. Tutti gli altri continuano a lavorare con esposizioni megagalattiche all’esterno. Noi non vendiamo più frutta e verdura e gli altri godono. L’ordinanza stabilisce che la frutta non può più essere esposta all’esterno né su suolo pubblico, né su suolo privato, né sotto tende o ripari improvvisati. Questa è la foto della nostra frutteria oggi, con tutta la merce rigorosamente all’interno. Abbiamo speso 20.000 euro inutilmente”.

Resta da capire se e quante attività siano state sanzionate per il mancato rispetto dell’ordinanza.