Auguriamoci non ce ne sia mai bisogno perché ad Anzio, in caso di terremoti, mareggiate o calamità naturali, non esiste un piano comunale di emergenza. Quantomeno non ne abbiamo notizia. Nell’elenco dei comuni della provincia di Roma dotati di piano di protezione civile, trasmesso al Dipartimento dalla Regione Lazio, non c’è traccia di quello relativo alla città neroniana. C’è Nettuno, invece, e c’è Pomezia.
Sulla questione ha di recente posto un quesito al sindaco Luciano Bruschini, via pec, il Cdq Zodiaco Saturno. “Spettabile sindaco – scrivono – a seguito dei devastanti eventi legati al sisma verificatosi ad Amatrice e comuni limitrofi, il nostro comitato è qui a porgerle un quesito nel merito dell’esistenza o meno nel nostro comune del piano di emergenza. Abbiamo appurato sul sito ufficiale della Protezione Civile, attraverso il portale della Regione Lazio, relativamente alla voce rischio sismico, che Anzio non è presente nell’elenco dei comuni dotati del piano. L’aggiornamento del suddetto elenco risale a settembre 2015. Abbiamo verificato che neanche sul portale istituzionale del nostro comune è presente alcuna informazione in merito. Pertanto le chiediamo di rendere pubblica o meno l’esistenza del suddetto e, nel caso, di spiegare la motivazione per la quale il comune di Anzio non è presente nell’elenco citato, qualora invece il piano di emergenza comunale fosse già definito e operativo”. Attendiamo…
Diverso il discorso di Nettuno, dove con un semplice passaggio sul web è stato facile reperire il piano generale comunale d’emergenza, con l’insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiare le calamità attese nel territorio. “Il piano d’emergenza – come si legge sul sito della Protezione civile – è lo strumento che consente alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio. Ha l’obiettivo di garantire con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita” civile” messo in crisi da una situazione che comporta gravi disagi fisici e psicologici”.
Oltre cento pagine – quello di Nettuno tra mappe ed elaborati grafici – dove sono riportati i dati demografici del Comune, i tipi di rischio, le infrastrutture e i centri di smistamento, le strutture ricettive, i locali utilizzabili come magazzino di raccolta, l’elenco degli automezzi comunali e privati, le strutture sanitarie e quelle scolastiche. Tra i tipi di rischio principali si parla di rischio di incendi boschivi, quello da impianto industriale, il rischio in galleria e il rischio di mareggiata, con i relativi tratti interessati. Le zone a rischio incendi, si apprende, sono il bosco di Foglino, il bosco Sughereto, il bosco dell’Armellino, la pineta della Campana, quella di Torre Astura, Macchia Cerreto, Villa Borghese di Nettuno. Il rischio impianto industriale interessa, invece, la distilleria Eurodistillati a via Nettuno Cisterna, mentre il rischio galleria riguarda quella ferroviaria di proprietà delle Ferrovie dello Stato.
Quello che spaventa di più è il rischio mareggiate, che chiama a rapporto soprattutto il tratto di litorale che va dal molo sopraflutto del porto turistico al depuratore cittadino. In caso di emergenza sono stati catalogati come aree di ricovero e centri di smistamento l’area portuale, del Marina di Nettuno, la stazione ferroviaria, piazzale Berlinguer, tutte zone con presenza di luce, gas, acqua, rete fognante, linee telefoniche. Altra area di ricovero è il campo sportivo di San Giacomo, il campo sportivo Loricina, il complesso sportivo Santa Barbara. Nel capitolo risorse idriche si fa riferimento alla località Carano e a Torre del Giglio, dove è possibile sfruttare i generatori autonomi per il pompaggio dell’acqua. Nel piano, inoltre, l’elenco dettagliato di tutte le strutture ricettive, tra residence e alberghi, dove è specificato il numero di posti letto, di servizi igienici, se sono o meno provvisti di servizio mensa. Le palestre delle scuole Salvo d’Acquisto, E. Visca, A. Sacchi e il palazzetto dello Sport sono, in caso di calamità, i locali utilizzabili come magazzini mentre per le strutture sanitarie bisogna rivolgersi al Riuniti di Anzio Nettuno e a Villa Albani. C’è anche un’elenco degli automezzi comunali e di ditte private da utilizzare in caso di emergenza.