Rapporto mafie nel Lazio. Infiltrazioni nel tessuto sociale a Pomezia e Torvanianica/2

Con questo articolo si conclude la pubblicazione delle parti riguardanti il litorale a sud della capitale citate nel Rapporto Mafie nel Lazio 2016, a cura dell’Osservatorio Tecnico-Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio. 9° parte

1480330291290.jpg--mafie_nel_lazioPomezia e Torvaianica/2. …. Secondo gli investigatori la banda guidata dal pregiudicato Armando Martinelli (paralizzato dal 1977 dopo uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine) avrebbe imposto con il terrore il pizzo tra i commerciati: prima una bottiglia incendiaria davanti all’esercizio commerciale, preso di mira, e poi una telefonata per la richiesta di denaro. E chi non pagava subiva attentati. L’indagine coordinata dal sostituto procuratore Diana De Martino allora alla Dda di Roma, ha evidenziato quel livello di legami malavita – politica che la Commissione antimafia nove anni prima aveva già denunciato. Nell’ambito di un altro procedimento, relativo ai delitti di estorsione aggravata, rapina ed associazione delinquere […] inoltre, grazie all’ascolto delle conversazioni avvenute all’interno dell’autovettura Golf di proprietà di Armando Martinelli, tramite intercettazioni delle forze dell’ordine, emergeva come nella zona di Pomezia, Torvaianica e Ardea fossero state commesse una serie di estorsioni in danno di esercizi commerciali e di rapine ad istituti bancari riconducibili al gruppo facente capo, per l’appunto a Martinelli. Scrive il Gip, che in questi dialoghi si […] «evidenzia l’esistenza di allarmanti rapporti tra lo stesso ed alcuni amministratori locali e, comunque un forte inserimento nell’ambiente affaristico – politico di Pomezia» . La presenza di un’agguerrita consorteria criminale tra Torvaianica e Ardea, ascrivibile alla cosa nostra catanese in contatto e stretta collaborazione con la famiglia romana dei Nicoletti, è attestata da numerose indagini e sentenze passate in giudicato che hanno riguardato la commissione dei delitti di omicidio, estorsione ed usura. Di particolare interesse è quanto emerso nelle attività di indagine del centro operativo Dia di Roma sul clan camorristico Zaza a Pomezia che ha portato al sequestro di due alberghi usati come base per le attività illegali della consorteria criminale: il G hotel e il Jolly hotel. Anche per queste aree prese in esame sono i cosiddetti “reati spia” a tracciare la pressione criminale sul territorio. A seguire un excursus dei principali reati commessi nella cittadina in oggetto nell’anno 2014 ad oggi: l’11 gennaio è stato gambizzato un imprenditore, 13 agosto è stato gravemente ferito un pregiudicato (che in seguito alle ferite morirà dopo pochi mesi), il 23 agosto viene gambizzato un pregiudicato di origine napoletana. In tale contesto, appare opportuno segnalare due gravi attentati ad attività commerciali relative alle scommesse legali: il 13 febbraio ignoti incendiavano la serranda di una sala slot e il 15 febbraio contro una diversa agenzia di scommesse venivano esplosivi vari colpi di pistola. In relazione agli ultimi dodici mesi presi in esame dal presente Rapporto, il procuratore della Repubblica di Velletri Francesco Prete descrive così lo “spaccato” criminale della città di Pomezia, nella sua relazione all’apertura dell’anno giudiziario: «Il 13 settembre 2014, in Pomezia, Simone Stefanello veniva attinto da due colpi di pistola da due individui a bordo di una moto, fuori l’abitazione di altro individuo saldamente inserito nel traffico di stupefacenti su piazza. In relazione a tale delitto, le indagini avviate e proseguite nel corso del 2015 hanno dischiuso agli inquirenti un segmento importante di spaccio sulla piazza di Pomezia, posto in essere con un’articolata organizzazione. Attualmente tutti i soggetti coinvolti in questo traffico sono stati raggiunti da provvedimento cautelare e di questi otto sono a giudizio con decreto di giudizio immediato e i restanti cinque con richiesta di rinvio a giudizio. E’ di palese evidenza come un sistema collaudato di spaccio, con capacità di smercio di alcune centinaia di dosi settimanali (quantificazione empirica e per difetto desunta dal “monte ore di spaccio giornaliero”, dai contatti intrattenuti quotidianamente, dalla frequenza degli approvvigionamenti, dai sequestri ed arresti effettuati in corso di indagine) abbia generato un conflitto risolto nel sangue». Attraverso il lavoro d’indagine coordinato dalla Dda di Roma è possibile quest’anno ripercorrere alcuni fatti criminali avvenuti tra Ardea e Pomezia. Partendo dalla gambizzazione nel 2013 a Tor San Lorenzo Ardea di Mirco Maccarelli, grazie alla collaborazione con la giustizia di Giancarlo Orsini, “killer a tariffa” reo confesso legato ad ambienti della mala di Ostia e dell’estrema destra, emerge il contesto i cui matura la gambizzazione di Maccarelli. Nelle carte che raccolgono la collaborazione di Orsini il suo racconto in presa diretta di questo ed altri fatti criminali collegati: «Allora la prima gambizzazione la pistola è coinvolto una persona che si chiama Andrea che si chiama Andrea che è rintracciabile perché ha affari di un certo tipo con Massimiliano Mazinga di Ostia, Andrea ha una ricevitoria una sala scommesse a Torvaianica la gambizzazione è avvenuta mi sembra settembre agosto comunque una gambizzazione che è avvenuta a Torvaianica alle quattro e qualcosa di mattina. La persona gambizzata è una persona che spacciava e la gambizzazione è stata commissionata da questo Andrea non ricordo il cognome ma dovrebbe essere facilmente rintracciabile gestisce, è il proprietario di questa sala scommesse sala tipo la Snai penso sia qualche cosa del genere che è sul litorale proprio sulla via di Torvaianica era la prima cosa che avevo fatto violenza diciamo non volendola fare mi sono limitato a sparare al personaggio alla macchina per farlo desistere da affari loschi che faceva in zona perché praticamente era stata commissionata per farlo andare dalla zona perché spacciava era uno spacciatore della zona Siccome non ha sortito l’effetto, mi appostai tre ore sotto dove mi avevano detto che c’ aveva una macchina e sparai su una Panda tre o quattro colpi di 45».

 

Il dossier è un contributo che il nostro giornale vuole dare alla comprensione del fenomeno criminale nella nostra Regione e alla giusta battaglia per la legalità. Una lotta condotta ogni giorno da Magistratura e forze dell’ordine, associazioni antimafia, ma anche da tanti giornalisti coraggiosi.  cp

(il dossier avrà cadenza settimanale)

leggi la prima parte http://www.inliberuscita.it/primapagina/80778/rapporto-mafie-nel-lazio-anzio-e-nettuno-1-parte/

leggi la seconda parte http://www.inliberuscita.it/primapagina/80780/rapporto-mafie-nel-lazio-anzio-e-nettuno-uno-scenario-criminale-complesso-2/

leggi la terza parte http://www.inliberuscita.it/primapagina/80783/repporto-mafie-nel-lazio/

leggi la quarta parte http://www.inliberuscita.it/primapagina/80789/rapporto-mafie-nel-lazio-la-criminalita-organizzata-di-matrice-locale-nel-lazio/

leggi la quinta parte http://www.inliberuscita.it/primapagina/81836/rapporto-mafie-nel-lazio-la-citta-di-aprilia-e-i-comuni-limitrofi/

leggi la sesta parte http://www.inliberuscita.it/primapagina/82211/rapporto-mafie-nel-lazio-ardea-e-i-comuni-limitrofi/

leggi relazione Ministro Minniti http://www.inliberuscita.it/primapagina/82584/il-ministro-minniti-al-parlamento-anzio-e-nettuno-forte-presenza-di-ndrangheta-camorra-e-mafia/

leggi la settima parte http://www.inliberuscita.it/primapagina/82754/rapporto-mafie-nel-lazio-la-citta-di-ardea-2/

leggi l’ottava parte http://www.inliberuscita.it/primapagina/82762/rapporto-mafie-nel-lazio-infiltrazione-mafiossa-a-pomezia-e-torvanianica/