Non sanno più che pesci prendere i residenti di Cretarossa che, non essendo serviti dalla raccolta porta a porta, dovrebbero usufruire, almeno sulla carta, delle isole ecologiche. Le famose che andarono a fuoco a Capodanno, a via Traunreut, e che da allora non sono state più ripristinate. Il risultato? Montagne di immondizia di nuovo abbandonata in strada. Ancora una volta a pagare per la bravata – se di una bravata si è trattato – sono i cittadini civili che non sanno come smaltire i rifiuti dopo aver differenziato. “Vengo a Nettuno tutti i week end, ad assistere mia madre che ha quasi 90 anni – racconta Olivia – Prendo il treno da Roma e quindi non ho la macchina a disposizione. Sabato sono andata a via Traunreut nella speranza di poter gettare i rifiuti nell’isola ecologica mobile, dato che quella permanente è andata a fuoco. C’erano degli operatori ecologici che mi hanno risposto che quel giorno avrei potuto buttare solo pannoloni e umido, e che i restanti sacchetti dovevo portarli nell’isola ecologica della stazione. Secondo quale logica sarei potuta arrivare a piedi da Cretarossa al centro di Nettuno per gettare l’immondizia? Morale della favola ho dovuto riportarmi la spazzatura a casa. Mia madre è anziana e non ce la fa ad uscire di casa. Oltretutto non sono chiari gli orari e i giorni del ritiro, non c’è neanche più un cartello. E’ un caos”. L’estate si avvicina, il numero dei residenti sale vertiginosamente. Per il quartiere di Cretarossa una soluzione va trovata.