Amianto, i dati dell’Oms. 6000 decessi in Italia ogni anno

amianto2Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha rassicurato che non sono presenti fibre di amianto nell’aria, dopo l’incendio che ha distrutto l’EcoX di Pomezia e mandato nel panico i comuni limitrofi. Ma qual è la reale portata dell’emergenza amianto in Italia? Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno, solo per il mesotelioma e per il tumore al polmone, perdono la vita più di 107.000 persone e decine di migliaia sono coloro che si ammalano. In Italia più di 6.000 persone perdono la vita ogni anno. L’emergenza amianto è ben più vasta di quello che raccontano i dati epidemiologici, come spiegano anche dall’Osservatorio Nazionale Amianto che a seguito dell’incendio di via Pontina ha aperto un’unità di crisi. Nel V Rapporto ReNaM sono stati censiti, dal 1993 al 2012, n. 21.463 casi di mesotelioma, e per il 2011 n. 1524 casi, mentre, secondo l’AIOM/AIRTUM, i casi sono circa 1.900 per il 2016 e si tratta di una patologia causata solo dell’amianto, quasi sempre mortale. I numeri in Italia: 6.000 decessi per patologie asbesto correlate;
– 1.900 i nuovi casi di mesotelioma, secondo i dati pubblicati da “I numeri del cancro in Italia 2016 di Aiom /Airtum”. Questi dati sono corrispondenti a quelli censiti da ONA. Il Renam ne ha comunque registrati una media superiore ai 1.500 per ogni anno.
– 1 su 234, gli uomini in Italia che rischiano di sviluppare questa patologia.
– 1 su 785, le donne in Italia che rischiano di sviluppare questa patologia.
– 4% i decessi oncologici per mesotelioma in entrambi i sessi.
– 2.732, i pazienti ad oggi, in Italia, con diagnosi di mesotelioma.
– 2.400 sono le scuole italiane in cui sono presenti amianto e i materiali di asbesto.
– 1.000 gli anni necessari per rimuovere totalmente ogni traccia di amianto in Italia. Il Prof. Boeri, Presidente dell’INPS, ha stimato, ottimisticamente, in 85 anni il tempo necessario per poter bonificare tutto l’amianto presente nel territorio nazionale. Rischio amianto anche in caso di ingestione. L’amianto nell’acqua è cancerogeno. L’amianto ingerito fa male, lo dice un rapporto dello IARC, agenzia di ricerca sul cancro dell’organismo Mondiale della Sanità (OMS). Il rapporto recita: “Esistono prove sufficienti per la cancerogenicità di tutte le forme di amianto per l’uomo. Provoca il mesotelioma, il cancro del polmone, della laringe, e dell’ovaio. Inoltre sono state osservate associazioni positive tra l’esposizione a tutte le forme di amianto e cancro della faringe, stomaco, colon-retto Esistono prove sufficienti negli animali per la cancerogenicità di tutte le forme di amianto Tutte le forme di amianto sono cancerogeni per l’uomo”.

L'incendio alla EcoX di Pomezia
L’incendio alla EcoX di Pomezia

L’ingestione di amianto è considerata “esposizione primaria” al pari dell’inalazione.
Quanto agli altri agenti cancerogeni/patogeni presenti. Le diossine hanno un effetto cancerogeno ritenuto causa di linfomi e tumori ai tessuti molli data la tendenza ad accumularsi nelle cellule adipose e determinano alterazioni epatiche, neurologiche e polmonari. Molto diffusi sono anche i rischi cutanei. Determinano interferenze con il funzionamento cellulare provocando l’alterazione delle ghiandole endocrine, soprattutto tiroide, timo e ipofisi, con un’azione pre-cancerogena, con squilibrio ormonale, rischio di malformazioni genetiche fetali. Possono causare disturbi della crescita e dello sviluppo psicomotorio e determinare sterilità e scarso sviluppo dell’apparato riproduttivo.
Più di 500 cittadini intanto si sono rivolti all’unità di crisi istituita dall’ONA e costituita da un pull di esperti, medici (tra i quali oncologici, pneumologi e psicologi clinici), tecnici ed avvocati.
L’unità di crisi costituita dall’ONA e coordinata dal Presidente Avvocato Ezio Bonanni, da Antonella Franchi (328 /4648451) e da Antonio Dal Cin (0773/511463), è operativa 24 ore su 24 per fornire assistenza e supporto ai cittadini che lamentano una serie di problemi, tra i quali vomito, bruciore agli occhi, difficoltà respiratorie e eruzioni cutanee.